34. Di nuovo

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Capitolo trentaquattro

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Capitolo trentaquattro

- Ti amo anche io, Fede. - Mormorai a due centimetri dalle sue labbra con il cuore in gola. - E sto di merda da quando non ci sei più... -

- Sei stata una stronza... - Borbottò sfiorando più volte la mia bocca facendomi rabbrividire.

- Anche te... - Tirai su col naso e la smisi di piangere. - Mi manchi. - Trovai il coraggio di dirgli finalmente quelle parole con voce tremolante e Federico decise ci azzerare completamente le distanze tra di noi, finalmente, unendo le nostre labbra in un bacio.

Dopo quasi un mese rieccoci qui, insieme di nuovo.
Sentii letteralmente mancarmi l'aria, ma non mi importava. Decisi di approfondire sempre di più il bacio fregandomene altamente di dover tornare in hotel dagli altri per prepararci per la serata.
Con una mossa veloce fece aderire la mia schiena alla sabbia e si posizionò sopra di me continuando a baciare ogni centimetro del mio corpo. Iniziai ad ansimare quando scostò il mio reggiseno del costume e le sue labbra raggiunsero il mio seno, baciandolo e mordicchiandolo. Le mie mani vagavano ovunque, ma mi soffermai principalmente a tastare i suoi pettorali e successivamente la sua schiena muscolosa. Volevo di più, ma le circostanze purtroppo non lo permettevano. Fare l'amore su una spiaggia pubblica non era il migliore dei posti.

- Fede. - Gemetti quando infilò una mano nelle mie mutandine del costume senza alcun tipo di preavviso.

- Mhhh. - Mormorò ansimante tra un bacio e l'altro.

- In spiaggia non mi sembra l'idea migliore, sai? Qualcuno ci potrebbe vedere... -

- Shhh. - Mi zittì baciandomi. - Lasciati andare... - Sussurrò ed infilò due dita dentro di me, muovendole prima piano e successivamente più veloce.

Gemetti mordendomi un labbro e buttai la testa all'indietro dal piacere. - Fede. - Ansimai. - Sono seria. Andiamo in camera. - Dissi prendendogli il polso e bloccandogli la mano. - Qui potrebbe arrivare qualcuno. -

Lui all'inizio sembrò non ascoltare minimamente quello che gli stavo dicendo e iniziò a muovere le sue dita dentro di me in modo sempre più veloce facendomi andare in uno stato di trance.

- Ti prego... - Ansimai prendendo il suo labbro inferiore con i denti.

Lui annuì semplicemente e mi aiutò a rialzarmi da terra. Mi prese per mano e camminammo a passo svelto verso il nostro hotel. Decisi di chiamare Chiara dicendole che doveva a tutti i costi andare in camera di Nicolò per prepararsi e che io e Federico non ce la facevamo più ad aspettare, eravamo troppo insistenti.
Nemmeno il tempo di chiedere la porta della mia stanza d'hotel che Federico era già contro al mio corpo, impaziente di finire ciò che avevamo iniziato sulla spiaggia. Camminammo alla cieca verso il letto appoggiandomici sopra, si posizionò in mezzo alle mie gambe ed iniziò a spogliarmi di ogni indumento. Impazzii completamente quando mi abbassò le mutandine del costume ed iniziò a baciarmi prima l'interno coscia e successivamente la mia intimità leccandola e succhiandola.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now