• q u i n d i c i •

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"Allora Lola, come ti è sembrato l'ambiente?"

L'entusiasmo di Simone non riesce a contagiarla a pieno, da quando ha messo piede sul suolo del capoluogo lombardo una strana sensazione l'ha avvolta.
Si convince del fatto che questo suo stato d'animo sia stato causato dal clima che aveva intorno nel momento in cui è partita. Tutto si aspettava infatti meno che avvenisse la prima vera discussione con il suo ragazzo.

"Carino", risponde soltantp, rendendo lampante agli occhi del ballerino quanto la ragazza fosse giù di morale.

"Giu' davvero, so che ora sei turbata, ma cerca di goderti al massimo questa esprienza", cerca lui di tranquillizzarla.
"Le discussioni sono normali in una coppia, dovresti sentire me ed Eze, lascia proprio stare"

Una risata contenuta.

"Vedrai che già stasera sarà tutto risolto, non ti crucciare più del dovuto"

Eppure Giulia non riesce a stare davvero tranquilla.
Lei odia litigare, non lo ha mai sopportato. Ed in un momento del genere tutto vorrebbe meno che sopportare le sofferenze di una sfuriata, ma desidererebbe solo il suo supporto e la sua vicinanza.

In questo momento di profonda ansia per una nuova esperienza vorrebbe solo sentirlo e condividere con lui anche il più piccolo particolare, ma l'idea di farlo viene costantemente bloccata dal pensiero di come si sono lasciati l'ultima volta, ed è lì che desiste.

Quasi non si capacita di quanto sia bastata una piccola scintilla in un momento di eccessivo stress per far scoppiare il vaso di pandora, solo la sera prima.

"Giuli sicura che vuoi aspettare ancora? Se vuoi ti do un passaggio io, sta facendo buio"

"Tranquillo Simo, aspetto Gio', voleva venirmi a prendere lui stasera", inizia lei, "sai, per stare un po' insieme prima della partenza"

Il ballerino si ritrova a guardarla intenerito di fronte alla sua espressione leggermente smarrita e poco convinta, come se anche lei avesse una strana sensazione che non la facesse essere così fiduciosa.

Si convince ad apparire sicura, e Simone la lascia lì, ad aspettare seduta su una panchina all'ingresso dell'edificio che ospita le sale in cui lei è solita provare ormai da anni.
Ed è così che si ritrova durante lo scorrere inesorabile dei minuti, aspettando di vedere quell'auto familiare avvicinarsi al solito parcheggio.

Si convince che sarà solo un piccolo contrattempo, in fondo lui si trova in studio, e lei è una persona paziente, buona, comprensiva.

'Però mai che gli altri si sforzino di comprendere me, oh. Un messaggio per avvertirmi poteva anche mandarmelo'

Ed è vero che Giovanni si trova in studio. Lady sembra essere stata apprezzata da alcuni produttori e potrebbe essere un ottimo brano per lanciarlo come artista emergente.

La cognizione del tempo completamente persa, e la situazione viene peggiorata da un incotro indesiderato fatto mentre, nella fretta, si sta dirigendo verso l'uscita per recarsi finalmente da Giulia.

Margherita lo attende all'ingresso. Una discussione che gli porta via una mezz'ora abbondante.
Una discussione eccessivamente protratta nel tempo che dilata ulteriormente il ritardo del riccio.
Una discussione fatta di urla, di accuse, di lacrime, e di lui che tenta in qualche modo di consolarla, perchè non vuole dare spettacolo e perchè, nonostante tutto, non vuole che soffra.

Solo che quando arriva in accademia, un paio di ore dopo, si rende conto di un'altra figura sofferente rannicchiata su una panchina, che per un istante troppo lungo, sembrava essere passata in secondo piano.
Ormai il buio è calato, e lei, dopo alcune chiamate senza risposta e qualche lacrima, colta improvvisamente dalla stanchezza della giornata, si è addormentata in una delle sue posizioni scomode ed al limite del circense.
Ha quasi paura a svegliarla, teme la delusione nel suo sguardo, ma si ridesta nel momento un cui la vede tramare leggermente.

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