• v e n t i •

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La settimana sembrava essere passata con la solita abituale frenesia. Quella che ti fa sentire vivo, così impegnato che fermarsi a pensare, a ragionare, risulta praticamente impossibile.

Sangiovanni aveva continuato le sessioni in studio, ultimando il nuovo pezzo, così insolito per lui quanto importante.
Capace di esorcizzare quel lato estremamente negativo di ciò che era stata la sua relazione passata.

Giulia era andata avanti con le lezioni. Prove su prove, da uno stile all'altro, che però avevano impedito qualsiasi tipo di confronto con Mattia, portando la ballerina a pensare che la questione fosse semplicemente caduta in quel modo, senza ulteriori tentativi di avvicinamento.

Reduci da giorni relativamente privi di forti stress, si trovano ora entrambi al Friends, per una delle ormai solite serate di lavoro. Lei al bancone e lui sul palco, in uno di quei cliché da film natalizio da quattro soldi.

Eppure sono lì, a scrutarsi di tanto in tanto, a lanciarsi sguardi carichi di sottintesi, di parole mai pronunciate che attraversano l'aria per incastrasi tra le labbra dell'altro, in un dialogo muto che nessuno, a parte loro, è in grado di comprendere.

Giulia sta pulendo un paio di bicchieri quando Sangio le lancia un bacio, per poi raggiungerla.

"Come ti senti Sangius? Sei tanto agitato?", chiede lei.

"Un po' in realtà. È strano spogliarsi in questo modo sul palco, però qui mi sento in famiglia. E poi spero che possa essere di aiuto a qualcuno"

"Lo sarà, vedrai", lo rassicura, "e spaccherai come al solito"

Ed è in un attimo che sale sul palco a presentare un pezzo che riguardando indietro, il vecchio lui, mai avrebbe pensato di partorire.
Eppure è lì, davanti una folla di persone che pare siano in quel piccolo locale di periferia solo per sentirlo cantare.
Gli sembra così strano avere della gente così vogliosa di ascoltare ciò che ha da dire, da comunicare. Lui, che ad essere ascoltato, non è mai stato veramente abituato.

"Ciao a tutti", esordisce, "avete presente quando vi portare dentro un dolore da così tanto tempo che quasi perdete il conto, ma che per qualche strano motivo non riuscite a buttare fuori?"

Una serie di esclamazioni di assenso si levano da quella sottospecie di platea improvvisata, facendolo sorridere.

"E poi incontrate una persona che vi stravolge completamente, che vi spoglia di tutto, lasciandovi così deboli che quasi avete paura. Ma vi fa sentire così tanto amati che quella debolezza gliela affidereste tutta, ed anzi, vi fa adorare questa sensazione di leggerezza che potete vivervi con lei, senza la costante paura di essere feriti"

Un sospiro.

"A me è successo questo. Ed è stato ciò di cui avevo bisogno per trovare il coraggio di buttare fuori il dolore che mi portavo addosso. Da quel dolore è nata Hype, spero vi piaccia e che vi sia utile in qualche modo, che possa essere vostra amica"

Quelle note malinconiche, a tratti cariche di rabbia, a volte di dolore, invadono la sala, lasciando immobili all'ascolto i presenti.

C'è chi ascolta rapito, chi si commuove, chi dopo la seconda strofa inizia ad intonare il ritornello.

Giulia invece sorride.

Un sorriso consapevole, uno sguardo fiero. Occhi che sanno, che comprendono, e che sono orgogliosi del grande passo che il ragazzo su quel piccolo palco ha fatto.

"Wow", interrompe il suo flusso di pensieri la voce di Marcello, da dietro, "è proprio tanto innamorato"

"Lo sono tanto anche io"

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