• d i c i o t t o •

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I loro sguardi non si erano staccati un secondo, nemmeno nel momento in cui, terminato lo scroscio di applausi che aveva riempito il locale, Sangio era stato costretto a lasciare il palco.
L'aveva trovata dietro al bancone, esattamente dove l'aveva lasciata. Gli occhi ad emanare una strana luce, ed improvvisamente l'oggetto d'arredo che li separava era diventato fin troppo ingombrante.
Giulia si era spinta in avanti, invitandolo a fare le stesso. Aveva fatto toccare i loro nasi. Gli occhi serrati e le labbra schiuse di entrambi che si sfioravano.
Ogni parola sarebbe stata superflua, l'unica cosa che necessaria era il contatto.
Un contatto che sembra non bastare, che pare non essere sostenibile nel luogo affollato in cui si trovavano, e questo risulta chiaro nel momento in cui, proprio mentre le loro bocche stavano per incontrarsi, un cliente alla ricerca di attenzioni aveva reclamato la ragazza chinata sul cantante.

"Preparo qualcosa da bere anche per te?", era stata l'ultima domanda che gli aveva posto prima di allontanarsi.

"Tutto quello che vuoi" era stata la risposta che aveva ottenuto. E per Sangiovanni mai altra frase sarebbe potuta essere più esemplificativa di quello che provava dentro.






"Oggi c'era davvero il pienone sai, ormai succede ogni volta che ci sei tu a cantare", sorride lei, "scommetto quello che vuoi che la Mary non ti lascerà scappare tanto facilmente"

"E chi dice che io voglia scappare, ho un ottimo motivo per non voler muovere un muscolo"

Non può guardarla mentre parla, gli occhi concentrati sulla strada davanti a lui, ma potrebbe giurare di averla sentita trattenere il respiro.

È dalla dedica al locale avvenuta poco prima che si sente padrona di un coraggio che non è il suo, di una strana frenesia.
Oppure è già da quando, il giorno prima, si sono confidati a cuore aperto, da quando si sono definitivamente chiariti, che a Giulia sembra di aver acquisito una sicurezza diversa perfino in quell'ambito, che da la carica necessaria per buttarsi, per avanzare certe richieste, senza per forza aspettare dei passi da parte di lui.

"Andiamo da te"

Si lascia sfuggire questa frase dalle labbra, il tono quasi bisognoso.

Lui si blocca un momento, la bocca socchiusa che non proferisce parola, colto in contropiede e leggermente sorpreso da questa improvvisa presa di posizione.
Che poi tanto improvvisa pare non essere, se ci riflette un momento. Se ha imparato a conoscerla, quello stesso bisogno sembra averglielo comunicato con gli occhi per tutta la serata.

Vedendolo rimanere in silenzio lei non ci mette molto a specificare.

"Casa tua è libera vero? Andiamo da te"

È a quel punto che Sangio cerca rapidamente lo sguardo di lei.
Forse vuole una conferma, forse non ci crede pienamente. O forse sente semplicemente il bisogno di guardare ancora una volta il desiderio riflesso negli occhi di lei, solo per trovarlo così simile al suo.
Ed è ciò che gli basta per cambiare direzione e guidare fino al suo appartamento.

C'è qualcosa di diverso in Giulia. E se non ne avesse avuto abbastanza prove fino a quel momento, il modo in cui si fionda in camera di lui dopo avergli lasciato giusto un piccolo bacio sullo zigomo gliene da la conferma.
Sangiovanni invece se la prende più comoda. Si dirige verso la cucina, e mentre si riempie un bicchiere d'acqua, ripensa allo sguardo di Giulia che, impietrita, lo osservava dal bancone mentre lui le dedicava le sue parole, i suoi pensieri, il suo cuore.
Riflette sul modo in cui si è messo a nudo con quella ragazza, in maniera del tutto naturale, stupendosi di sé stesso, e ripensa a quanto invece si fosse meravigliato quando negli occhi di lei non aveva trovato alcun segno di stupore. Solo emozione. Come se l'unica persona a pensare che un tale gesto non sarebbe mai potuto appartenergli, era proprio lui.

TersicoreWhere stories live. Discover now