• d i c i a s s e t t e •

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Seduta sul posto accanto a finestrino Giulia giardava fuori.
Le era sempre piaciuto il treno, osservare il paesaggio muoversi velocemente sotto il suo sguardo, che non riusciva a stare al passo con lo scorrere animato di ciò che poteva scorgere fuori.
È un po' come la vita il viaggio in treno, lo aveva pensato spesso. Tutto va avanti così velocemente, forse troppo, e tu fai fatica a stargli dietro. A volte non riesci nemmeno a distinguere i contorni di ciò che accade, fino ad essere relegato al ruolo di futile spettatore.

"Sei stata grande"
"Bravissima, davvero"
"Magnetica, mai vista una ragazza così giovane danzare in questo modo"
Sono questi i commenti che Giulia continua a ricevere anche a spettacolo concluso, un calice in mano, mentre ripensa a tutte quelle ragazze e a tutti quei ragazzi, di ogni età, che sotto il palco si erano messi in fila per chiederle autografi e foto.
Mai avrebbe creduto di poter conquistare così un pubblico, mai avrebbe pensato che proprio lei sarebbe spiccata in mezzo ad un corpo di ballo di ben più alto calibro e fama.
Ed ora è lì, in piedi sulla terrata di quella bellissima location dove si sta svolgendo la festa, ad assaporare quella sensazione di gioia e appagamento. Sorride appena ripensando all'ultima volta che ha controllato il cellulare poco prima. Spiccava tra tutti un messaggio, Sangio che aveva seguito lo spettacolo nella diretta su youtube e le faceva i complimenti, tanti come suo solito, e condiva il tutto con rinnovate scuse.
Vuole assolutamente parlargli al suo rientro.
Lo sente pentito e crede abbia capito ma, se un poco ha inteso come funzionano le relazioni, ha intenzione di affrontare ancora la questione, di discuterne, per poter andare avanti con rinnovata forza e consapevolezza.
Una folata di vento che la fa improvvisamente rabbrividire, ed una voce che si leva nell'aria pungente la coglie di sorpresa.

"Ei, cosa ci fai qui tutta sola? Prenderai freddo"
Non serve voltarsi per abbianare per tono garbato al volto di Sebastian.
"Non sono un'amante di queste serate, io di solito mi occupo di questi", rivela, lasciandosi andare ad una risata contenuta e sollevando appena il calice che ha tra le mani, "stavo riflettendo un po' sullo spettacolo, sono contenta di com'è andata"
"Devi esserlo, sei stata magnifica, tu più di tutti"
Le sue guance si tingono di leggero imbarazzo, più per il complimento in sé, che non è troppo abituata a ricevere, che per la persona che glielo ha fatto. Ma lui sembra fraintendere quel rossore, perchè si avvicina un po' di più.
"Comunque non ti ho ancora ringraziato per le rose, erano molto belle"
"Per il biglietto non mi ringrazi?"
Ed è lì che Giulia inizia a percepire del vero imbarazzo.
"Erano belle parole, sono felice che tu abbia apprezzato il modo in cui ho ballato"
Il tono cortese ma distaccato che usa nell'esprimersi sembra non arrivare chiaro alle orecchie di Sebastian, che le risponde con un, per lei eccessivamente azzardato "ci sono tanti modi per ringraziare", avvinandosi ancora di più al corpo della ragazza, avvolto e sensualmente sottolineato da un elegante abito nero.
Lei fa velocemente un passo intetro.
"Probabilmente ci sono, ma sono fidanzata, quindi credo ti dovrai accontentare di questo"
Il tono con cui si esprime rimane cortese ma si condisce di leggera ironia, e mantiene un piccolo sorriso sulle labbra, ma quelle avances la stanno turbando.
"Però lui ora non è qui", continua Sebastian.
"Non deve esserci fisicamente per essere legato a me, davvero, trovo tutto questo fuori luogo"
Vuole solo andarsene da lì.
"Sarebbe ancora fuori luogo se ti dicessi che c'è una cattedra libera nella mia accademia che potrebbe aspettare te?"
"Potrebbe?", lei è confusa.
"Potrebbe", continua lui, "se magari tu fossi un po' più carina con me"

È questa la scena che ha in mente mentre osserva il paesaggio scorrerle veloce davanti agli occhi, ha ancora stampato nella memoria il momento in cui è corsa via dalla festa, sentendosi sporca anche solo per quei commenti.
Il dubbio di aver esagerato scolpito in lei da quella mattina, malgrado Simone le abbia più volte ribadito che no, era suo diritto reagire in quel modo, che non era sua la colpa.

TersicoreWhere stories live. Discover now