Capitolo 2.

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Girato un'angolo Jessica prese il suo telefono e compose il numero di Jack, aspettò alcuni secondi e...
-Pronto? -
- Jack ho una notizia molto ma molto bella per le tue orecchie-
- Sentiamo-
- Il signor Jucovich mi ha invitato a vedere i suoi superiori in un albergo molto esclusivo per parlare di affari. Che ne dici? - Jessica intanto che parlava si avviava verso il parcheggio, dove aveva parcheggiato la sua moto Yamaha, rossa fiammante e con un motore da 200 cavalli. A Jessica pareva poco per un'agente sotto copertura.
- Ti avevo chiesto di chiedere conferma e tu mi porti un'invito... Però se eliminiamo loro, indeboliamo De Lion... Parlo con il capo. Tu intanto va a casa e riposati, ah e non dimenticarti di fare i compiti- anche se era una spia Jessica aveva 16 anni e andava in 2ª superiore.
- Va bene - poi Jack chiuse la chiamata e lei si mise il casco, salì sulla moto e la accese. Il suo rumore era piacevole e quando accelerava era il paradiso. Non abitava in campagna o fuori città anzi, abitava in un'attico in pieno centro. Arrivata al parcheggio condominiale tirò fuori il pass che si usava per entrare nel parcheggio e andò nel suo posto, scesa dalla moto prese le chiavi, la sua borsetta e si diresse verso l'atrio dove l'aspettava un ragazzo che le dava la posta.
-Buongiorno Begghins- disse al ragazzo e lui rispose
-Buongiorno Signorina Forest-
Prese la posta e si avviò verso l'ascensore, dove lei entrando diceva il numero del piano da lei desiderato e l'ascensore la portava. Lei abitava al piano n. 81 dove aveva una visuale completa sulla città, entrando dall'ascensore c'era un salotto moderno con televisore a scomparsa, cioè premevi un tasto e il televisore usciva da uno scomparto. A destra c'erano delle scale che portavano al piano superiore, dove c'erano le stanze e il bagno padronale. Nel corridoi delle stanze di sopra c'era un'armadio, ma non un'armadio qualsiasi. Uno a doppio fondo per contenere le armi e le vesti speciali per missioni speciali. La cucina era al piano inferiore, al piano del salotto, era open space sul salotto, era molto funzionale: frigorifero a due ante, fornelli touch insomma una figata. Suo fratello Jack aveva 19 anni e da quando suo padre e sua madre sono stati uccisi, Jack è diventato come un padre per Jessica, ma non poteva sostituirli. Insomma suo padre è stato torturato e poi ucciso, sua madre invece beh... È stata stuprata e poi uccisa a botte. Bella famiglia del cazzo che aveva... Andò nella sua stanza e si vestì per stare più comoda, si mise dei pantaloni larghi con scritto vans sul fianco ed una maglietta larga con una stella enorme in mezzo. Si sedette sulla sedia della sua scrivania e prima di prendere fuori i libri guardò fuori dalla finestra e notò un riflesso dietro di lei, un uomo alto con una pistola puntata alla testa.
- Signorina Forest - non sapeva chi era ma sapeva di chi era
- Ti manda De Lion giusto? -
- siete così intelligente di quanto mi aveva descritto il suo caro fratellino-
Con agilità prese la sedia sotto di lei e la buttò su di lui, questo cadde a terra ma ancora cosciente. Jessica prese da sotto la scrivania una pistola e la puntò verso l'uomo
- Dimmi il tuo nome- disse in modo tranquillo
- Philipp... Il mio nome è Philipp- disse un po' con voce tremante
- bene. Philipp di al mio caro fratellino che non mi avrà tanto facilmente- e con un colpo secco mosse il dito sul grilletto centrando l'uomo in piena fronte. La testa gli cadde smorta sul pavimento e i suoi occhi fissavano il comodino. Una goccia dopo l'altra scese dalla testa dell'uomo e lei cadde in ginocchio sul pavimento, aveva le mani alla bocca, un urlo strozzato rimase in gola e cominciò a piangere i singhiozzi si sentivano in tutta la casa. Jack proprio in quel momento entrò in camera sua e si toccò la fronte, si avvicinò a lei e la prese tra le braccia. Cominciò a sussurrarle
- Tranquilla... Andrà tutto bene... Shhh- lei gli stava piangendo in braccio.
Non era la prima volta che uccideva, ma era la prima volta che uccideva in casa sua in camera sua.
- De Lion sta arrivando- disse Jessica tra un singhiozzo e l'altro
- Lo so piccola... Lo so- disse Jack baciandogli la testa
- te la senti di andare a quell'incontro sta sera?- al suono di quelle parole Jamie si mise in piedi e disse
- Si -
- Bene allora vatti a vestire al resto ci penso io- disse Jack rimanendo la impalato ad osservarla esultare.
- Cosa potrei mettermi?-
- Devi sembrare una donna di 23 anni-
Lei si mise una mano al mento e pensò... Aspettò alcuni secondi e aprì l'armadio e prese un vestito lungo rosso con uno strappo sul fianco destro.
- Potrebbe andare bene questo? - fece lei guardando con occhi dolci il fratello e mettendosi davanti allo specchio
- Forse... - lei si girò e guardò il fratello con aria scherzosa
- Allora quel forse lo faccio diventare un si - poi si gettò sul fratello ed incominciò a fargli il solletico. Tutti e due ridevano dalle risate, Jack prese Jessica per i fianchi e l'avvicinò a se e misero tutti e due la testa su testa, cioè Jessica mise la fronte sul naso di Jack e Jack mise la fronte sui capelli di lei. Lo facevano spesso, per loro era quasi un saluto
- Ti voglio bene fratellone mio - disse sussurrando Jessica
- E io te ne voglio a te sorellina mia - rispose Jack
- preparati o farai tardi - continuò Jack
- Okay capo- disse in modo scherzoso Jessica. Poi lei si alzò e si avviò verso il bagno dove chiuse la porta e si svestì per poi entrare nella doccia ed uscirne pochi minuti dopo tutta pulita e lavata. Con l'asciugamano sotto l'ascella e i capelli ancora grondanti scattò in camera sua e chiuse la porta appoggiandosi sopra con la schiena. Il corpo e il sangue dell'uomo erano già spariti come se non fosse successo nulla, poi si avvicinò al letto e prese il vestito che aveva appoggiato poco prima e lo indossò. Gli stava divino, andò a prendere un mini cinturino e se lo mise sulla coscia dove mise un piccolo pugnale e una piccola pistola, gli nascose per bene. Uno dei suoi obbiettivi era uccidere con stile e ci riusciva molto bene
- sei pronta? - gli urlò il fratello
- si - disse aprendo la porta e mettendosi con le mani sulla porta
Il fratello si girò e quasi sputò il caffè che aveva bevuto quattro secondi prima
- dio - disse il fratello appoggiandosi con una spalla al muro, continuando a guardarla la studiava anche con lo sguardo
- allora posso andare? - disse Jessica guardandosi lo strappo
- perché dovrei dire di no... Insomma... Sei... Sei- non riuscì a finire la frase perchè era troppo bella e lei non si vantava molto e addirittura si prendeva in giro da sola.
- vieni qua piccola- disse Jack aprendo le braccia
Lei scese le scale e i suoi tacchi rossi, in tinta con il vestito, ticchettavano. Andò nelle braccia di Jack e appoggiò la testa sulla sua spalla destra e lo guardò: i suoi occhi alla luce del sole diventavano argentei quando invece erano di un verde mischiato ad un blu molto leggero.
- andiamo piccola o farai tardi-
- va bene Jack, SONO PRONTA-
E insieme mano nella mano si avviarono nel parcheggio dove presero la Lamborghini e si avviarono al hotel.


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Nella foto i due fratellini
Allora come vi è sembrato questo capitolo. Spero di pubblicare ogni lunedì e spero di riuscirci. Un abbraccio a tutti
M@®tℹ️

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