Capitolo 8.

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Era domenica finalmente. Il giorno prima era da dimenticare per Jessica, si svegliò con i raggi del sole che le baciavano il viso e gli occhi. Si alzò verso le 9.30 quando ancora il suo fratello dormiva, nella sua vita da spia lui aveva un compito di alto livello. Dirigeva quasi tutte le squadre sul campo e tutte le squadre in borghese... pensate che lavoro, tutte le mattine lui si alzava alle 5.00 del mattino per cominciare le giornata bene e senza intoppi diciamo...
Jessica si diresse verso l'armadio e tirò fuori un paio di shorts e una maglietta scollata nella parte sinistra.
Andò in bagno e si lavò la faccia si guardò allo specchio e vide il livido sulla guancia... quello con il fondotinta non spariva comunque. Le toccava andare in girò così. Scese giù in cucina e si fece un caffelatte, lo bevve mentre ammirava Los Angeles dalle pareti in vetro del soggiorno. Si sedette sul braccio della poltrona e continuò a bere il caffelatte, quando ebbe finito si alzò e ritornò in camera dove aprì la porta finestra e fece girare l'aria uscì fuori per prendere un po d'aria. Era un'enorme terrazza con un gazebo coperto da delle tende di cotone verso destra a sinistra nell'angolo c'era una Jacuzzi a 8 posti. Un gioiellino da 28.000 mila dollari. Delle braccia la avvolsero in un caloroso abbraccio e sentì un bacio sulla testa. Lei appoggiò la testa sul suo petto coperto da una canottiera leggera bianca
- Ora cosa si fa- disse lei guardando il panorama di Los Angeles
- Ci prepariamo- disse lui
- A cosa- continuò
- Jack io non voglia che muoia più nessuno- - Jessica IO non lo permetterò- disse lui mettendo il mento sulla testa di Jessica
- e da 11 anni che me lo dici, perché non possiamo vivere una vita normale- disse lei mettendo le mani sulle braccia di Jack
- Ti devo ricordare cos'hai detto al giuramento? Mi sembra di no-

¤¤¤¤¤FLASHBACK¤¤¤¤¤
- Pronuncia dopo di me: Io Jessica Forest giuro di non avere più una vita normale, di servire, proteggere anche a costo della vita il paese Americano da minacce terroristiche- il capo della CIA era molto severo sui giuramenti ma lei non aveva molta scelta quindi ripeté
- Io Jessica Forest giuro di non avere più una vita normale per servire, proteggere anche a costo della vita il paese Americano da minacce terroristiche-
¤¤¤¤¤FINE FLASHBACK¤¤¤¤¤

Restò imbambolata per un paio di secondi poi ritornò in sé.
- Jack c'è una possibilità di uscire dalla CIA?-
- Se non quello di morire? Andare in pensione... ma a te manca ancora MOOOLTO tempo prima di essere congedata-
- Jessica perché dovresti uscire dalla CIA?-
- Perché è l'unico modo per non essere uccisa da De Lion... De Lion ha collegamenti in tutto il mondo in tutte le aziende segrete mondiali e l'unico modo di non essere uccisi è uscirne e vivere il più normale possibile-
- Non è così facile... ti rintraccierebbe lo stesso-
- Allora c'è un modo per non morire?- disse lei un po preoccupata
- Si... ucciderlo prima che lui uccida noi-
- Facile a dire ma difficile a farsi- disse lei sciogliendosi dall'abbraccio e cominciando a rientrare.
- Jessica-
-Si?-
- Sta sera viene Cindy- disse lui guardandola negli occhi
- Godetevi la serata- disse lei rientrando
- No... dovresti esserci anche te-
- No non ci sto con quella... ho altri impegni per la serata- disse lei
- Ad esempio?-
- Vado ad una festa-
- Di chi?-
- Cazzo Jack ma mi devi fare sempre il quarto grado con chi esco?!-
- Rispondi: Di chi è la festa?-
- Di Marcus- sbuffò lei
Non diede molto ascolto a quello che disse Jack dopo che lei entrò in casa. Doveva andare a quella festa, doveva snervarsi dopo quello che era successo ieri. Marcus l'aveva invitata nella speranza di restaurare il rapporto di prima, la festa era a casa sua, sulle spiaggie di Los Angeles. Sarebbe andata da sola non voleva nessuno, doveva stare un po da sola, la festa iniziava alle 16 ed erano le 10.30 calcolando che ci metteva 30 minuti ad arrivare aveva solo 5 ore. Per lei era poco tempo, prese un bikini color verde acqua una maglietta rosa fluo trasparente e i suoi adorati shorts con le tasche di fuori, poi prese le sue Vans verde acqua in tinta con il bikini. Andò in bagno e ci si chiuse dentro per 2 ore, ne uscì che era lavata, profumata, vestita e un po rilassata. Andò giù e vide Jack prepare il pranzo, pasta con il ragù, tanto per cambiare.
- allora cosa cucini questa sera?- disse lei
- Non lo so, guarderò su internet... te invece per che ora torni a casa?-
- per le 22.30?- chiese lei mettendo il dito nella pentola contenente il ragù
- Non dopo che domani hai scuola - disse lui un po severo
- E che palle! Te e la scuola, mancano ancora 2 mesi alla fine della scuola e tu mi sembri un'orologio-
- Signorina.... moderi i termini-
- Parla il signorino-
- Dai siediti che è pronto- disse lui prendendo la pentola e portandola sul tavolo.

Jessica guardò l'ora 14.45 perfetto. Ancora un po e poi e ne sarebbe andata. Suonarono al campanello e Jack andò ad aprire, fece aprire l'ascensore ed entrò Cindy.

****JESSICA POV.****
Finivo di mangiare la pasta e chi entra Cindy... quella...

Calma Jessica tieni a bada le tue parole

Cazzo di vocina, comunque ha un po di ragione. Quanto la odio, con i suoi capelli biondi e i suoi occhi azzurri, sembra la sorella gemella di Alexia da quanto le assomiglia, IN TUTTO E PER TUTTO.
- Io vado- dissi alzandomi dalla tavola e dirigendomi in camera il prima possibile per andarmene. Non posso rimanere nella stessa stanza di quella là... Mi sparo con una calibro 3.55.
Presi la borsa da mare con asciugamano e portafoglio. Scesi giù e vidi una cosa che per me... è troppo... Jack e Cindy che si baciavano... adesso vomito. Presi le chiavi della Lamborghini blu e mi avviai all'ascensore.
- Jessica mi raccomando sta sera 22.30 a casa- disse mio fratello severo
- Ok capo- dissi sparendo nell'ascensore.
Entrai nel parcheggio e mi diressi verso la Lamborghini, sentii dei passi dietro di me. Managgia me che non mi sono portata la pistola. Mi diressi più veloce verso la macchina e i passi accelerarono, mi fermai di colpo e questi utimi passi non si sentirono più, ero davanti alla macchina. Il cuore cominciò ad accelerare e anche l'adrenalina. Guardai nel vetro della macchina e vidi una sagoma appoggiata ad una macchina, guardava me.
- Non ti sono bastati i pugni di eri?- dissi continuando a guardare il vetro
- Pensavo potessi dare di meglio- disse Michael con tutta la sua freddezza possibile
- Beh mi dispiace ma ho altri impegni- dissi salendo in macchina e sfrecciando fuori.
Abbassai il finestrino e salutai con la mano Michael che era rimasto ancora lì.
Erano le 15.35 così chiamai Marcus per dirgli che sarei venuta ma mi rispose
- Ehy puttanella cosa ti avevo detto... di stare lontana da Marcus e tu che fai lo chiami.... Cazzo Alexia adesso anche il telefono mi prendi... Jessica... Ciao-
- Ciao... ti volevo solo dire che sto venendo da te per quella festa- Ok diciamo che adesso vado là e ammazzo Alexia.
- Nessun problema, a dopo-
Poi chiuse la chiamata.


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Eccoci qua... allora vi comincia a piacere... nella foto Jack. Al prossimo capitolo
BACI MRTℹ

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