Capitolo 3. svolgimento

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L'hotel era immenso e maestoso. La Lamborghini si fermò davanti al tappeto rosso che portava alla porta scorrevole e James la lasciò con un bacio alla serata pianificata, alla reception le chiesero da chi era aspettata ma non servì perché il signor Jucovich la chiamò e la prese a braccetto portandola al tavolo privato dei rappresentanti più top secret della CIA, nonché anche i più interessanti dei russi.
-Buonasera... signorina Forest- le disse un uomo alto calvo, con i baffi e vestito molto bene e con stile. Sospettava che era il più vecchio dei quattro. C'era un ragazzo che sarà stato più grande di Jessica
- Lui è mio figlio. Ed io sono il direttore generale delle aziende e direttore marketing -
bingo era lui il bersaglio di Jessica. insomma l'avrebbe dovuto eliminare
- Piacere di conoscerla - e lei le strinse la mano
- Piacere io sono John, sono il fratello maggiore di Jason- era un ragazzo mozzafiato, aveva i capelli biondi come il sole e degl'occhi acqua marina nei quali ti perdevi.
- piacere io sono Jessica forest, la consulente in economia- e le porse la mano in segno di amicizia e lui la strinse
- bene, ora che vi siete conosciuti che ne dite se adesso ci saziassimo- disse il signor Jucovich sedendosi.
-con molto piacere- disse John facendo sedere Jessica in mezzo tra lui e Jason.
Dopo mezz'ora di chiacchiere arrivò la cena e tutti cominciarono a mangiare,
Jessica andò un' attimo in bagno per contattare la base e sapere come agire
entrò in bagno e si chiuse nella lussuosa toeletta, si toccò l'orecchio e premette il piccolo orecchino con un rubino che in realtà era una videocamera.
- Base chiama Jessica. Mi senti chiaro e forte?- disse una voce metallica dall'altra parte del microfono
- ti sento forte e chiaro... ho individuato il bersaglio però ci sono due ostacoli: ha due figli abbastanza svegli e agili. -
-Jessica fai quello che ti è stato chiesto... e mi raccomando non lasciare traccia- questa volta era Nicole che parlava, era la più tecnologica ed alla moda del gruppo.
- sarà fatto. Ora vado o potrei lasciare sospetti- poi ricliccò l'orecchino e la chiamata finì.
Nello stesso momento che chiuse la chiamata sentì un rumore provenire da fuori dal bagno dove lei si era chiusa.
-Merda- sussurrò. Prese una piccola pistola dalla pochette e se la nascose sotto il vestito poi uscì e con molta agilità la puntò in alto dove però non c'era nessuno ma la porta era aperta. Merda qualcuno l'aveva sentita rimise la piccola pistola nella pochette ed uscì, quando arrivò al suo tavolo John gli rivolse un sorriso che lei gli ricambiò. Si sedette al suo posto e John gli mise la sua mano sulla gamba scoperta e cominciò ad accarezzarla, la sua reazione fu quella di lasciarlo fare.
-Parlando di affari... Signorina Forest vogliamo accomodarci in un posto più tranquillo e riservato?- parlò l'uomo più vecchio
- Con molto piacere, signor Prestich- disse Jessica toccandosi il pugnale sotto la gamba per rassicurarsi e poi si alzò per seguire il signor Prestich.
Poi l'uomo si fermò davanti ad una porta che aprì e fece entrare Jessica. Lei non rimase molto colpita dalla stanza per quanto fosse ricco e si immaginava tanta appariscenza. La stanza era molto grande, con un soffitto molto alto dal quale pendeva un appariscente lampadario in cristallo, in mezzo alla stanza c'era la scrivania, con dietro al tavolo una piccola mensola con bicchieri di cristallo e bottiglie di vari alcolici e grappe.
- Si sieda, prego- disse l'uomo mettendosi dietro alla scrivania.
- con piacere- disse Jessica sedendosi molto elegantemente sulla poltrona di pelle e cuoio
- Vuole un bicchiere di grappa al miele? - chiese il signor Prestich
- si grazie-
- Sa... Tengo molto ai miei figli più di tutto. Jonas quest'anno prende il diploma e mi sembra ieri che John è entrato a far parte della mia azienda, lei di cosa si occupa di proposito?-
- Io sono direttrice di Marketing, plurilaureta in economia e sto per sposarmi- mentì, purtroppo, non poteva dire che aveva 16 anni, che era stata assoldata per uccidere la gente e che lo stava per avvelenare,
- le mie congratulazioni a lei ed al suo futuro marito-
-grazie mille.... Parlando di cose serie: come vorrebbe migliorare la sua azienda e ed il suo bilancio? - disse lei
- Beh in realtà io sto per andarmene e prima di lasciare l'azienda a mio figlio vorrei passarla ad un mio caro amico, -
- ahhh.... allora questo dovrebbe migliorare notevolmente la situazione, potrei sapere come si chiama? -
- si certo... si chiama Jonas De Lion- Jessica ebbe una stretta al cuore. Quel lurido bastardo che l'aveva resa orfana si era fatto di nuovo vivo e di certo non l'avrebbe passata liscia.
Al signor Prestich suonò il telefono e fu costretto a lasciare l'ufficio, Jessica intanto ne approfittò per mettere una polverina, che aveva estratto dalla pochette, nel bicchiere di grappa al miele che le aveva offerto poco prima. Quando ritornò il signor Prestich firmò il passaggio di aziende e si congedò da lui. Mentre girava l'angolo invasa dai propri pensieri Jessica non credette a quello che vide....

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Eccoci qua di nuovo... allora vi piace questo nuovo capitolo? Spero di si... lasciate un commentino e un like.
BACI MARTI

Spie. Un gioco sporcoWhere stories live. Discover now