Capitolo 26. Esplosione programmata

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I mesi passarono, la scuola finì ed anche l'estate. La scuola ricominciò, riportando subito la voglia d'estate.

Io e Max stiamo insieme da ormai sette mesi, e sì, avete letto bene. Sette bellissimi mesi. Ho presentato Max a Jack, impresa non da poco, ma alla fine è stato accettato e io ne sono stata felice. Di De Lion, abbiamo seguito soltanto false tracce e ormai, mi sono arresa. Se vorrà essere trovato, si farà trovare.

-Signorina Forest, la sua posta!- Disse il nuovo portinaio, un certo Jonah. Si avvicinò con in mano tre buste bianche, che io presi senza staccare la mano di Max.

-Allora, che pensi di fare questa sera? Film e pop corn?- Chiese lui premendo il tasto 81.

-Sarebbe un'ottima idea- Dissi io mentre mi avvicinavo per baciarlo.

-Scelgo io il film!- Disse lui entusiasta.

-Mentre io preparo i pop corn- Continuai leggendogli negli occhi quella strana follia che ha quando siamo insieme.

-D'accordo amore- Poi il discorso morì lì, poiché lo abbracciai e lui mi avvolse con le sue braccia.

Uscimmo dall'ascensore e mi diressi subito in cucina mentre Max si fermava in soggiorno per accendere la tv. Guardai l'orologio del microonde. 19.34. Perfetto, pensai. Una serata tranquilla, poiché Jack è fuori con la barbie alias Cindy e io sono a casa con Max.

Presi dalla credenza la scatola dei pop corn e ne misi dentro un pacchetto ed impostai il timer. Nel frattempo presi un bicchiere d'acqua, poiché era da tutta la giornata che correvo come una forsennata. Tra alunni incapaci e tra l'eccitazione dei prof del tanto atteso week-end, non mi sono presa un momento per fermarmi e prendere fiato.

Presi male il bicchiere ed in un momento si frantumò al suolo, provocando tanti piccoli cocci. Li raccolsi con la paletta senza nessun problema ma mi accorsi dopo, che mi ero tagliata sull'indice.

-Ah, accidenti- Dissi mentre mi alzai e misi il dito sotto l'acqua.

-Tutto bene?- Urlò Max leggermente preoccupato.

-No, mi sono tagliata con una scheggia, mi andresti a prendere un cerotto?- Chiesi io, cercando di sovrastare il rumore dell'acqua corrente.

-Certo!- Disse lui scomparendo per le scale. Mentre ero là a togliere il sangue dal mio dito non udii niente e questo, mi fece accellerare il battito cardiaco.

Un minuto.

Due minuti.

Tre minuti.

-Max! Dove sei?- Urlai dalla cucina e finalmente chiudendo il rubinetto. Stetti attenta a non calpestare i cocci e appena misi i piedi fuori dalla cucina sentii la maniglia della porta del bagno abbassarsi. Ma il Max che ne uscì non era lo stesso di sempre.

Quel Max impugnava una pistola con sicurezza, puntandomela addosso con ancora più sicurezza. Aveva le spalle rilassate e lo sguardo più sicuro che avesse a disposizione.

-Se collabori, non succederà niente Jess- Disse lui rimuovendo la sicura.

-Chi ti manda- Fu la mia risposta.

-Il criminale russo più sanguinario che tu conosca- L'unica persona a cui avevo smesso di dare la caccia, mi aveva dato filo da torcere. Ottima mossa Jonas.

Improvvisamente tutto cadde. Il palco cadde. Portandosi dietro sipari e maschere. La nostra relazione era una farsa. Tutto l'amore, l'impegno, le promesse. Tutto falso.

La vista mi si appannò facendomi abbassare la testa.

Max non disse nulla, ma continuai a sentire la sensazione della canna su di me.

-Jess, te lo chiedo in modo pacifico, girati e dammi i polsi.- Disse lui mentre lentamente scendeva le scale.

-Come hai potuto farlo- Sussurrai mentre Max si avvicinava.

Lui fece un respiro profondo, ma non rispose.

-RISPONDIMI- Urlai mentre mettevo un piede indietro, sfiorando un coccio di vetro.

-Ho dovuto- Le sue parole mi colpirono una dietro l'altra e le lacrime mi facevano da scudo.

Ci furono un paio d'attimi di silenzio, o meglio, attimi riempiti dai miei singhiozzi e i continui colpi di tosse, poi Max fece un passo avanti e mi diede una mano, per uscire dal cerchio di vetri da cui ero accerchiata.

-Vai via!- Urlai guardandolo. Lui era calmo, aveva messo via la pistola e teneva le braccia aperte, come ad accogliermi.

-Jessica, ti prego- La voce implorante di Max, però, era sincera.

Non sapevo se lasciarmi andare, le lacrime continuavano a scorrere e sentivo i pezzetti di vetro conficcarsi sotto al piede.

Allungai la mano e la strinsi insieme a quella di Max. Mi portò fuori e la cosa più razionale che mi fu fare era quella di tirargli uno schiaffo. E così feci.

-Sei un bastardo!- Gli continuai ad urlare.

-Nah, è solamente un ragazzo fedele- Potevo riconoscere anche a migli di distanza quella voce.

Micheal.

Mi girai e gli occhi azzurri erano più penetranti che altro.

-Rilassati Jess, Jonas ha dato istruzioni precise. Un lavoro pulito, fatto come si deve.- Micheal lanciò un'occhiata a Max e il tutto accadde in poco tempo.

Mi mise una mano sulla bocca e tutto quello che mi fu spontaneo fu cercare di liberarmi, ma invano. Il cloroformio stava già facendo effetto.

Mi accasciai a terra, mentre l'ultima persona che vidi fu Max, con uno sguardo diverso.

Uno pieno di rabbia, sete di sangue e soddisfazione.

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⏰ Última actualización: Jun 06, 2022 ⏰

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