Capitolo 9. Paura del buio

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Accesi la radio e partì "Call you home" di Zara Larsson.
Misi il piede sull'acceleratore per far liberare la bestia di questa macchina.
Una lacrima mi immacolò la guancia, quella era la canzone di me e Marcus, era la canzone con la quale ci siamo conosciuti e baciati per la prima volta.
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Eravamo sulla spiaggia di sera, sbronzi alla grande lui sopra di me che si sosteneva solo con i gomiti e si avvicinò a me baciandomi. Da quella sera ci siamo fidanzati e tutta la scuola ci rispettava( non che lo faccia ancora) Alexia appena ci vedeva diventava rossa come un peperone. Poi dopo due mesi di coccole, baci e parole dolci arriva una delle tante feste e Marcus si sbronza più che mai e Alexia ne approfittò per farselo peccato che c'ero anche io, piccolo dettaglio insignificante, se non c'era Nicky potevo tirargli addosso un vaso di fiori da allora lui sta con Alexia e le altre tutte tette e niente cervello... e io recupero il tempo perso con le mie migliori amiche.
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Parcheggiai nel posto auto della villa di Marcus.
- Hey piccola- disse lui venendo ad abbracciarmi.
- Chi cazzo te l'ha fatto- disse lui rivolgendosi al livido
- Sono scivolata e ho preso lo spigolo di un mobile - dissi cercando di essere il più convincibile possibile.
- Non me la bevo- Ecco. Appunto.
- Voglio la verità- vuoi la verità... allora sono una spia, che è sotto il mirino del capo della droga e dell'illegalità della Russia, ieri hanno ucciso un mio carissimo amico, hanno tentato di rapirmi e pr difendermi ho dovuto reagire. Ti basta...
- Ok... allora ieri sono andata in giro per città con Nicky e Giuly... di sera mentre tornavamo a casa due tipi ci hanno aggredite a me uno ha tirato un cazzotto e io glielo restituito così l'altro è scappato noi siamo tornate a casa ma il livido non se né andato- Ok... speriamo che questa se la beva.
- Ok. Dai vieni dentro ma penso che tu sappia già la strada.- disse avvicinandosi a me
- E se io non mi ricordassi la strada?- dissi alzando il mento e mordendomi il labbro inferiore
- Oh piccola non fare così, ma se proprio insisti- disse prendendomi la mano e portandomi nell'enorme vialetto. La stradina che portava alla porta d'entrata era contornata da fiori gialli, rosa e blu. C'erano due fontane ai lati della stradina e l'acqua fresca sgorgava da una bocca più piccola per cadere in quella più grande.
- Jessica...- aspettò che lo guardassi
- Speravo tanto che venissi- disse prima di suonare al campanello.
Aprì un suo compagno di rugby
- Cazzo amico perché ci hai messo.... porca puttana Jessica.... Ciao-
Cominciai a ridere.
- Come mai sei venuta piccola- mi disse Justin
- Vedi questo- dissi mostrando il livido
- Cazzo se lo vedo- disse lui bevendo un sorso di birra
- Dovevo solo sfogarmi e cercare di non farci caso- dissi rubando un sorso di birra.
- Ehy Marcus non mi avevi detto che Jessica beveva birra- disse Justin scherzando
- Jes vieni - disse Marcus allontanandomi da Justin. Ci sarà stata 3/4 della scuola in quella casa. Beh apparte che è enorme quella villa... avrà avuto tipo 347 metri quadrati escluso il giardino. Prese un bicchiere di coca e me lo diede
- Tieni- disse porgendomelo
- Grazie- dissi prendendolo e bevendo un sorso. Notai la collana d'oro al collo di Marcus. Sembrava quella di 50 cent. Mi portò fuori sulla spiaggia ed in giardino.
Il giardino-spiaggia era fatto prima da un giardino lussuoso compresa di piscina con scivolo e poi da una spiaggia privata con 6 gazebo coperti da delle tende leggere.
- Penso che da qua conosci la casa- disse sussurrandomi all'orecchio sinistro. Il DJ fece partire "Lean on" e tutti si scatenarono in pista.
- Aspettami qua. Logan è arrivato- disse Marcus andandosene.
Mi misi sul muretto vicino alla spiaggia sorseggiando la Coca-Cola
- Allora sei venuta- disse qualcuno dietro di me. Mi girai per vedere chi fosse e chi c'era e indovinate un po....
- Alexander?- dissi un po sorpresa
- Pensavi fossi Alexia?-
Ci speravo. Così almeno la potevo picchiare a sangue.
- Come mai sei qua?- disse sorpreso
Gli indicai il livido e lui annuì
- Vuoi dimenticare. Vero?- disse sedendosi alla mia destra
-Già- dissi guardandolo. Aveva un tatuaggio enorme sulla spalla destra che gli copriva metà braccio.
- Da quando hai quel tatuaggio?-
- Quale questo? 1 mese -
- Sul serio?! Non ci credo-
- Se vuoi ti do lo scontrino- disse scherzando
- No no adesso ci credo-
- ma come mai fai così tanto il duro e poi sei così?- dissi tornando seria
- Perché sono così- disse guardando il mare
- Ehy puttanella- disse quella voce da oca
- Si troia- dissi girandomi verso Alexia
- COSA TI AVEVO DETTO?!?!?! DI STARE LONTANO DAL MIO MARCUS- disse alzando il tono di voce facendo rivolgere l'attenzione su fi noi
- Ehy puttanella- dissi io
- Si?-
Gli tirai un destro. Da farla finire su uno di terza.
- MA CHE CAZZO FAI?!?!?!?! SEI FUORI DI TESTA???! IO.... IO.... TI DENUNCIO- disse attirando l'attenzione di tutti i presenti
- Per cosa?- dissi io
- Per avermi tirato un pugno-
- Dai che è solo un graffietto. Piuttosto il mio è da denuncia- disi mostrando il mio livido
- fa male!!!-
- Era quella l'intenzione- dissi sollevando risatine dalla parte dei rugbisti.
- Mio papà ti farà una denuncia al tuo.... ah è vero tu non ce li hai i genitori- disse con quella sua vocina
- Alexia basta! - disse Marcus entrando nella conversazione
- No! Tu vivi con il tuo fratellino che ti protegge da tutti perché ha paura di perdere l'unica cosa che ha- 
Ok. Ha superato il limite. Gli saltai addosso faendola finire a terra e la presi per la maglietta scollata
- Se non vuoi diventare orfana ed essere presa in giro da tutti ti consiglio di non metterti contro di me... HAI CAPITO PUTTANA?!?!?!?! FIGLIA DI UNA PUTTANA CHE NON SEI ALTRO- delle braccia mi presero in braccio e mi spostarono da Alexia. Marcus ed Alexander mi spostarono da tutti. Tutti mi guardavano. Forse avevano capito che aveva oltrepassato il segno.
- Ha oltrepassato il segno. - dissi camminando sulla spiaggia. Marcus mi appoggiò la mano sulla spalla ma io la rifiutai gettandola via e cominciando a correre per la spiaggia.
Corsi. Corsi. E corsi. Le lacrime caddero una dopo l'altra senza tregua, mi ofuscarono la vista e caddi in ginocchia. Continuai a piangere. Ero davvero sola? Non lo so. Mise la testa fra le braccia e continua ininterrottamente a piangere.
"Tu vivi con il tuo fratellino che ti protegge da tutti perché ha paura".
Mi ripresi dopo trequarti d'ora, mi asciugai le lacrime e guardai l'orizzonte.
- Tieni- mi disse una ragazzina di 5 anni. Mi porgeva un fazzoletto
Non avere mai paura. Queste sono state le ultime parole di mia mamma prima che gli sparassero un colpo in fronte.
- Posso abbracciarti- mi chiese la bambina
Annuì debolmente e lei si fiondò tra le mie braccia
- Come ti chiami?- Mi chiese
- Jessica... e tu?- dissi smettendo un po di singhiozzare
- Lili - si sedette vicino a me
- Perché piangi?- mi chiese
- Perché una ragazza mi ha detto delle brutte parole- la ragazzina aveva i capelli dello stesso colore del sole e gli occhi color cristallo.
- Non sembri una ragazza che crolla facilmente... sei grande e grossa- disse abbracciandomi. Aveva ragione.
"Una ragazza che non crolla facilmente"
- Vuoi fare una passeggiata?- mi chiese la bambina. Annuì debolmente e lei mi prese la mano ed insieme cominciammo a camminare verso la parte in cui non volevo andare.
- Ti posso presentare una persona?- mi chiese Lili guardandomi con i suoi occhi azzurri
- Si va bene-
- Alex... Alex... Alex...- cominciò ad urlare Lili. Dal nulla uscì fuori Alexander che come vide la bambina sbiancò.
- Lili che ci fai qua?!-
- Dovevo presentarti una persona- disse lei mostrando la mano in cui le tenevo la mano.
- Jessica...- disse lui in un sospiro
- Jessica eccoti qua- disse Marcus arrivando traballando
- Marcus... sei fatto!- urlai con tutto il fiato
- Nahh... e solo un po di sbronza... e lei chi è?- disse lui rivolgendosi a Lili
- Non ti avvicinare nemmeno a lei- dissi prendendolo per il colletto.
- Marcus sei fatto... La festa è finita manda a casa tutti- disse Marcus
- Ehy amico che cazzo vuoi... non vedi che c'è l'ho io?!- disse Marcus prendendomi per un braccio.
- Io non sono di nessuno... CHIARO?!- detto questo lancia un calcio negli stinchi di Marcus che mi lasciò andare e corsi a prendere Lili.
- Vuoi le botte allora?!- disse Marcus
- Si- rispose lui con tutta la sua sicurezza.
Portai dentro Lili che intanto aveva cominciato a piangere.
Cercai Justin... era l'unico che potesse aiutarmi adesso.
- Ehy Jessica- disse Justin uscendo dalla porta del bagno
- Marcus è fuori di se... Sta per picchiare Alexander... Aiutalo ti prego!- chiesi quasi in ginocchio.
- Ci penso io- disse lui alzandosi le maniche della polo azzurra.
Portai su Lili ed io andai con lei, ci chiudemmo nella stanza di Marcus e aspettai...
Aspettai 10 minuti poi uscii dalla porta e mi affacciai per vedere cosa stesse succedendo. Marcus tenuto da 4 suoi amici e Alexander steso per terra che gli usciva sangue.
Corso giù e mi feci spazio tra le persone. Mi accucciai e cominciai a dare ordini, compresi quelli di portarmi disinfettante e tanta carta.
Alexander mi guardava con i suoi occhi neri. Cominciai a prendere la carta già imbevuta di disinfettante e tamponai sulle ferite.
Alexander inarcò la schiena per il dolore. C'era solo una cosa da fare. Aprì la camicia e vidi la ferita da taglio
- Dov'è il coltellino?- dissi a Justin
- Quale?-
- Quello con cui gli ha fatto questa ferita- dissi io
-ALEX!!!!- urlò Lili
Era uscita della stanza e ora stava guardando la scena non proprio adatta per lei.
- Riportatela dentro!- urlai ai presenti
Detto fatto. Una ragazza della mia classe la riportò dentro.
La ferita non era per niente superficiale. Sarà stata 5 centimetri profonda. Chiamai un'ambulanza che dopo un paio di minuti arrivò e caricarono Alexander sulla barella.

Le mie mani erano piene di sangue. E i miei occhi pieni di lacrime. Il mio corpo pieno di rabbia e la mia ragione scomparsa nel nulla.

---------ALEXANDER POV.---------
Mi svegliai sull' ambulanza e con le flebo infilate dappertutto. Cercai di sollevare la testa ma qualcuno me la rimise giù.
- La ragazza che la soccorsa ha fermato l'emorragia interna- disse il dottore mentre guardava dei fogli.
- Jessica... Lili... dov'è Lili?!-
- Le rivedrà presto- disse il dottore mentre mi metteva una mascherina che mi faceva addormentare.
Per la prima volta nella mia vita avevo paura.
Lili da quando era morta mia madre io e lei siamo stati da mia zia che si prendeva cura di me da quando avevo 11 anni circa. Jessica è piombata nella mia vita come un fulmine. Però di fortuna.
Sollevai gli occhi mettendo a fuoco tutto quello che avevo davanti. Mi tolsi la mascherina dell'ossigeno, mi guardai attorno e vidi una scena che non mi scorderò mai... Jessica e Lili che dormivano abbracciate. I capelli ondulati di Jessica le scendevano lungo tutto il petto per finire dove Lili dormiva affianco a Jessica. Girai un'attimo il volto per guardare fuori e quando lo rigirai sentì
-Alex!- disse Lili svegliandosi e scendendo dal lettino affianco al mio
- Lili!- dissi io alzandomi e mettendomi seduto. La presi in braccio e una voce femminile mi richiamò
- Alexander...- disse Jessica alzandosi e venendo da me.
- Jessica...-
- Hai avuto un emorragia interna, ti hanno operato e sei stato dentro per 4 ore... io... io dovrei andare...- disse tenendo lo sguardo basso e prendendo la borsa.
- No... ti prego... Lili vai a raccogliere le margherite che solo tu sai raccogliere le migliori- dissi facendola scendere. Aspettai che lei se ne andasse prima di parlare con Jessica.
- Jessica... non ti sentire in colpa- dissi metre lei si accendeva una sigaretta vicino alla finestra. Mi alzai e mi sedetti vicino a lei, guardai il suo sguardo posato su di me e la presi a cavalcioni su di me.
- Ti devo un favore per quello che hai fatto per Lili, se non ci fossi stata te, penso che sarebbe andata a finire male. Grazie- e con questo mi avvicinai a lei o meglio alle sue labbra e la baciai. Chiesi l'accesso e lei me lo diede, la presi per la testa e l'avvicinai rendendo il bacio più intenso, la ribaciai con più gusto e lei mise le braccia intorno al mio collo avvicinandosi. I suoi pollici accarezzavano i miei lobi ed io accarezzavo i suoi morbidi capelli. Fu il rumore della porta a farci staccare.
- Lili- dissi io mentre vedevo lei che per poco non faceva cadere quel bellissimo mazzo di margherite da quanto era stupita.
- La potresti portare a casa?- dissi io mentre Jessica si avvicinava a Lili
- Dove?- chiese lei
- Nel diciassettesimo quartiere- si in effetti non era un bel quartiere dove crescere: c'era droga, prostituzione e ste cazzate qua.
- Ah... e tu abiti là?-
- Mia zia abita là, vedi lei è la nostra tutrice legale fino ai miei 18 anni-
- E Va bene... allora a domani. Stammi bene intesi?- disse con il suo splendido sorriso.
- Intesi, allora a domani- dissi mettendomi seduto sul lettino d'ospedale.
La vidi uscire dalla porticina e sperai che sarebbe andato tutto liscio.

*****JESSICA POV.*****
Uscì dall'ospedale e mi diressi verso la Lamborghini, salimmo e partimmo verso quel cartiere che a mio parere non è l'infanzia più felice dove crescere. Comunque durante il tragitto è andato molto bene, il traffico era scorrevole e intanto abbiamo ascoltato "Want to want me" di Jason Derulo. Arrivammo all'inizio del quartiere e parcheggiai, la chiusi e presi la mano di Lili.
Cominciammo a camminare ed osservai le varie case... mi cadde lo sguardo su un paio di ragazzi di 14 anni che mi guardavano il lato B ma non ci feci troppo caso.
- Ecco è questa- mi disse Lili indicando una casetta costruita con mattoni rossi, secondo me era l'unica casa che era messa bene. Mi fece condurre dietro di lei il vialetto e suonò al campanello. Ci aprì una signori sulla quarantina con i capelli biondo cenere e gli occhi neri.
- Lili tesoro mio! Dove sei stata?- disse presumibilmente la zia.
- Zia lei è Jessica. Un'amica di Alex- disse Lili
- Piacere, Clair la zia di Alex e Lili. Immagino che tu sia qua per portarmi Lili e discutere- disse la zia appogiandosi alla porta accendendosi una sigaretta.
-Beh in verità le volevo chiedere se ogni giorno dopo le tre potevo venire a prendere Lili per portarla da Alexander per vedere come stava-
- Ah... Va bene. Per le tre e mezza allora- disse la zia mentre mi porgeva la mano per salutarci e io le diedi 50 dollari.
- Si compri una pizza- dissi salutando Lili ed andandomene. La zia mi salutò e rientrarono. Io rifeci la strada di prima per tornare alla Lamborghini, i ragazzini di prima c'erano ancora però stavolta uno aprì la portiera di una macchina. Una Porsche Carrera per la precisione. E chi uscì. Quel bastardo di Michael.
Come si girò e mi vide cominciai a correre e lui dietro di me. Lo distanziai di 15 metri. Da lontano sbloccai la Lamborghini e non appena ci salì sfrecciai via.

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SCUSATE IL RITARDO MADONNALE MA AVEVO MOLTO DA FARE E MI SI ERA CANCELLATO MEZZO CAPITOLO... ALLORA CHE NE DITE LO TROVATE UN PO MISTERIOSO ED INTRIGANTE? PIENO DI MISTERI E ANCHE PERCHÉ NO... UN PIZZICO D'AMORE? SPERO DI SI MA NEL FRATTEMPO PER FARMI PERDONARE PUBBLICO UN'ALTRO CAPITOLO E LASCIATE UN LIKE O COMMENTO!
BACI MRTℹ

Spie. Un gioco sporcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora