Il ritratto della felicitá

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La giornata di oggi iniziò subito con grande entusiasmo. Al mio risveglio sentivo già di aver ritrovato me stessa in quel posto, e che ero veramente a casa.
Amo Parigi, l'ho sempre amata.
Mi ha aiutato tanto in questi anni difficili.
Ho visitato posti è conosciuto persone.
Parigi mi ha accolta e mi ha fatto vivere.
Ma io ho fondato le mie radici a Istanbul, è quella casa mia.
Sono nata a Roma, il mio cuore è giallo rosso, ma sento aria di casa solo qui.

"Ciao principessa"
"Buongiorno!"
"Sei di buon umore oggi"
"Molto! Sono davvero felice, questo posto mi fa ritrovare l'anima"
"Sono contento"
"Solo contento? Non sei pazzo di gioia?"
"Sono pazzo di gioia e sono pazzo d'amore"
"Ottima risposta"
"Volevo parlarti di una cosa" - mi disse, porgendomi una tazza di caffè
"Dimmi" - risposi
"Ieri è successo tutto in fretta, e stavo pensando che se tu vuoi pensarci o se non vuoi tornare qui non c'è problema, ci sono tanti modi per far funzionare il lavoro"
"Sentiamoli"
"Deren può gestire l'azienda, io lavorerò da casa e di tanto in tanto, se c'è bisogno, potrei venire qui, nel weekend"
"È un bel piano, ma non c'è bisogno"
"Oh"
"Volevo solo sentirtelo dire" - dissi ridendo
"Vuoi tornare qui?"
"Si, voglio tornare qui, voglio ricominciare tutto. Voglio la nostra felicità e la voglio subito"

Se dovessi rispondere a quando siamo tornati insieme penserei al momento sotto la Tour Eiffel, quella notte. Penserei ai giorni seguenti, anche.
Ma la verità è che il momento esatto è stato questo, quando insieme abbiamo deciso di avere una vita che somigliasse un po' a quella vecchia, una vita insieme, diversa, ma come era prima.
La vita che amavamo e che desideravamo con ogni fibra del nostro essere.
Io volevo tutto questo di nuovo, e sentivo di essere tornata ad essere Demet.

"Pensavo di passare in azienda stamattina, sistemiamo delle cose burocratiche e poi facciamo tutto quello che vuoi, va bene?"
"Certo, mi preparo e andiamo" - risposi

Ci avviammo nella vecchia agenzia, che tra poco sarebbe tornata quella di sempre, e già avevo in mente come sistemarla, c'era molto da sistemare.
Ci siamo accomodati nell'ufficio di Jonathan e Can stava discutendo con lui su alcune questioni.
Mi squillò il telefono

"Scusatemi, torno subito"

Mi alzai e uscì, poi risposi

"Pronto?"
"Sei una pessima amica! Quando vuoi dirmi che sei qui??"
"Non posso darti torto, sono una pessima amica"
"Dove sei?!"
"In agenzia"
"Cosa?"
"Si, davvero"
"Mi spiegherai tutto più tardi, a pranzo. Non avete scuse, vi voglio entrambi"
"Dove ci incontriamo?"
"Venite al locale di Deniz"
"Va bene"

Tornai dentro mentre loro finivano le loro questioni, una volta terminate andammo via

"Ti invierò tutti i documenti, se ci sono problemi fammi uno squillo"
"D'accordo, e grazie ancora Jonathan"
"Grazie a te Can"

"Cosa vuoi fare ora?"
"Ipek e Deniz ci aspettano per pranzo"
"Oh"
"Non so come faccia a sapere tutto quella ragazza...forza andiamo"

"Avrei voluto dire: che sorpresa! Ma non lo è" - disse lei
"Eddai smettila e abbracciami!"

"Deniz complimenti, il locale è stupendo"
"Grazie, ci è voluto parecchio, ma siamo soddisfatti"

Ci sedemmo ad un tavolo e Deniz ordinò qualcosa per tutti.

"Quindi voi due..."
"Si"
"Siamo davvero felici per voi! Ve lo meritate"
"Anche noi"
"Cosa mi stavi dicendo prima dell'agenzia?"- domandò Ipek
"Effettivamente volevo parlarti Deniz"
"Dimmi Can"
"Mi sono ripreso l'azienda"
"E quando?"
"Ieri"
"Wow"
"E mi stavo chiedendo se volessi ancora la tua parte"
"Ecco...wow non me lo aspettavo. Qui c'è tanto lavoro Can"
"Lo so, lo immaginavo per questo prenditi tutto il tempo che vuoi fratello, la tua parte sarà sempre lì. Nel frattempo, mi chiedevo se invece Ipek volesse aiutarci nel design interno"
"Dici sul serio?!"
"O se preferisci restare nel tuo ufficio..."
"No! No no no! Mi piacerebbe tantissimo!! O mio dio grazie!"
"Aspetta, e Emre?"
"Non glielo abbiamo ancora detto" - rispose
"Pensavamo di partire per parlare con loro, di tutto insomma, riorganizzarci" - spiegai

 𝐒𝐄𝐍𝐈 Ç𝐎𝐊 𝐒𝐄𝐕𝐈𝐘𝐎𝐑𝐔𝐌 | 𝐓𝐈 𝐀𝐌𝐎 𝐂𝐎𝐒Ì 𝐓𝐀𝐍𝐓𝐎Where stories live. Discover now