IL CONFORTO

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Sono passati tre mesi dall'ultima volta che mi sono seduta a scrivere su un foglio.
Nina è cresciuta in così poco!
Ho avuto così tante cose da fare, così tanti pensieri che mi hanno sfinita.
Da dove posso cominciare..?
Voce, vuoi darmi una mano?
Niente?
Davvero?
D'accordo, me la caverò da sola, come sempre.
Aziz è rimasto con noi per un mese più o meno, poi è partito per un viaggio on the road per tutti gli Stati Uniti, ed è tornato qualche giorno fa.
Bash è rimasto con noi da allora ed ha affittato un appartamento poco distante da noi.
Ipek si è ripresa dallo spavento e anche le ferite di Deniz sono passate con qualche giorno.
Ringraziando il signore e tutti i santi quei due squallidi sono spariti dalle nostre vite e Can, lui si è fatto perdonare, eccome, molte volte.
Il cantiere sta andando molto bene, il progetto della nostra casa va a gonfie vele e dovrebbero mancare pochi mesi al trasferimento.
Se sono qui a scrivere oggi, è anche perché sono un po' obbligata.
Sono piena di cosa da fare come del resto le settimane precedenti, ma ora non posso rimandare.
Domani la mia migliore amica si sposa e io devo scrivere un discorso per loro.
Ero stata incaricata dagli sposi di essere la testimone di Ipek, mentre Emre sarebbe stato il testimone di Deniz.
A Can era stato dato il compito di fotografo dell'evento, lo avevano pregato, capendo che non fosse la cosa più rilassante della giornata, ma si fidavano solo di lui perché era il migliore, e lui ovviamente aveva accettato subito, in realtà amava l'idea di scattare le foto del loro matrimonio.
Leyla dovrà essere una damigella, mentre Serkan avanzerà prima della sposa spargendo petali sulla navata.
Dov'ero rimasta...?
Ah giusto, il discorso.
Si fa un discorso vero?
Devo farlo, insomma è il mio compito, non è così?
Raccolgo tutta la concentrazione che è in me e provo ad iniziare una bozza

Buonasera a tutti...

È scontato, annoierei gli invitati

Ehi tu con le tartine nascoste nella giacca, sono qui, ho bisogno della vostra attenzione...

Davvero Demet?

In questo giorno meraviglioso vorrei ricordare i miei amici...

Sospirai innervosita

"Che c'è amore?"
"Niente" - accartocciai l'ennesimo foglio e lo gettai nel cestino al lato della mia sedia
"Mi sembri pensierosa, c'è qualcosa che non va?" - si avvicinò puntando una mano sulla scrivania e una sulla sedia per avvicinarsi
"Non riesco a scrivere" - dissi
"Per Deniz e Ipek?" - chiese
"Esatto. Ho solo oggi per farlo, domani c'è il matrimonio e io non ho scritto nulla Can, non posso crederci"
"Ehi, ti verrà qualcosa in mente, sono sicuro. Scrivere è una delle cose che ti viene meglio"
"Non mi viene più così tanto bene evidentemente"
"Amore, rilassati. So che è stato un periodo stressante, lo so bene. Ti stai focalizzando troppo sul pensare, ma vedi Demi, le parole le hai già nel cuore, devi solo farle uscire"

Devo solo farle uscire...devo solo farle uscire!

Mi rimisi a lavoro, con scarsi risultati, ma ero quasi certa che il miglior estratto lo avrei ricavato questa sera, quando le mie idee sono sempre all'apice.

"Amore devo andare al rifugio a recuperare delle schede per la macchina fotografica, vieni con me?"
"Mi piacerebbe, ma preferisco restare qui a scrivere"
"D'accordo, porto con me Nina a prendere un po' d'aria fresca"
"Va bene amore, tornate presto"
"Certo amore"

Emre e Leyla erano andati in azienda per stampare dei documenti importanti. Serkan era con il nonno e Bash, e così ero rimasta sola, in pace e tranquillità.

"Non ora" - sbuffai, alzandomi per andare ad aprire la porta
Il campanello stava suonando insistentemente, e a meno che il mio compagno o mia figlia non fossero in fin di vita non avrebbero dovuto disturbarmi.

 𝐒𝐄𝐍𝐈 Ç𝐎𝐊 𝐒𝐄𝐕𝐈𝐘𝐎𝐑𝐔𝐌 | 𝐓𝐈 𝐀𝐌𝐎 𝐂𝐎𝐒Ì 𝐓𝐀𝐍𝐓𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora