L'ESISTENZA SENZA TE

507 44 27
                                    

Eda

Non voglio parlarne.
Per lui era sempre semplice: non voglio parlarne.
Evita gli argomenti e pensa di risolvere così i problemi della sua vita.
Rimuginando sulle cose.
Beh caro mio, ti do la notizia del giorno, non funziona cosi. Te lo sta dicendo una bambina, te ne rendi conto?
Ero furiosa con lui!
Furiosa!
Perché mi trattava in questo modo?
Perché?
Il mio cervello stava esplodendo.
E come si era permesso di dire per primo e al mio posto che lo amo?
Lo avrei strangolato per questo.
Non che non lo ami, sia chiaro.
Ma volevo arrivarci da sola, volevo la mia consapevolezza, e volevo dirglielo io.
Non contento, non ha neanche aggiunto che anche lui mi ama, quindi non so se realmente prova qualcosa di profondo per me o sono rimasta la solita bambina irritante.
Ero seduta su una sdraio nel giardino della casa al mare, era tardi e non c'era l'ombra di nessuno nei paraggi.
Sentivo solo un gran rumore dovuto dai miei pensieri assordanti.
Una luce accesa mi fece voltare di scatto.
Lo vidi.
Vidi Aidan avanzare nella cucina, con tutta la sua altezza e possanza, e mi maledissi per il modo in cui lo stavo guardando.
Si diresse verso il frigo, lo aprì e ci indugiò un po' dentro, forse alla ricerca di qualcosa di pratico da mettere sotto i denti: non aveva cenato con noi, era chiuso nella sua stanza da tutto il giorno a quanto ne sappia, e ci era rimasto perfino dopo che sua sorella era andata a cercarlo.
Non capivo cosa avesse preso dal frigo, ma decisi di tornare ad ignorarlo perché mi infastidiva il modo in cui avessimo discusso ed il modo in cui ancora lo stavo guardando.
Sentii dei passi.
No.
Non è lui.
Non sta venendo da te.
"Posso smettere di lasciarti stare?"
La sua voce mi arrivò diretta al cuore, non alle orecchie.
Lo guardai con l'intento di fargli capire quanto fossi ancora arrabbiata, ma ciò che vidi mi fece cambiare subito espressione.
"Shooter..."
Lui non si curò della mia espressione preoccupata e si sedette accanto a me porgendomi un contenitore
"Anguria?" - chiese
Guardai il contenitore colmo di pezzi di anguria tagliata e poi guardai lui, il suo viso. Mi stava davvero chiedendo se volessi mangiare?
"Non è il momento non trovi? Il tuo viso Aidan"
"Gioco del cibo" - disse in risposta
Così capii, capii all'istante.
Per aiutarmi a superare il mio problemino con il cibo, Aidan mi aveva raccontato del gioco che utilizzava la zia Demet per fargli mangiare i cibi che non voleva.
Se fossi stata un frutto, per Aidan sarei stata l'anguria.
L'anguria.
Come faceva ad essere così...così...irraggiungibile?
Ne afferrai un pezzo per lui e lo assaggiai, era saporito.
Anche lui ne prese un pezzo e se lo portò alla bocca gustandolo.
Quando mi riavvicinò il contenitore non presi un altro pezzetto d'anguria, bensì sollevai ancora di più la mano e la posizionai sulla sua guancia.
Sembrava distrutto.
"Shooter, dimmi che è successo. Non voglio più non parlarti. Smetterò di fare la bambina, te lo prometto. Farò anche finta di non essere arrabbiata con te. Ma per favore, dimmi che ti succede. Hai una faccia sconvolta"
"Miele...sto bene" - mise la mano sopra la mia e la accarezzò
"Sei sicuro? Devi dirmi la verità Aidan. Ti senti male?"
"No amore, davvero sto bene"
"Come mi hai chiamato?"
"Cosa?"
"Ho detto...come mi hai chiamato?"
"Come ti ho chiamato...?"
"Dio non te lo ricordi? Fai il finto tonto?"
"Amore...?"
"Amore..."
"Se non vuoi..."
"Lo voglio. Dillo ancora"
"Amore"
"Amore...wow" - sentii una sensazione strana nel petto, simile alla magia. Avete mai provato la magia? Dovreste guardare negli occhi verdi magnetici di Aidan.
"Era sulla punta della lingua ed è uscito da solo" - disse
"Oh certo, da solo"
"Strano non trovi? Ho appena finito un'interminabile conversazione con mia sorella sull'amore"
"Ti ha parlato di Josh?" - chiesi sorpresa
"Si, mi ha raccontato tutto. Mi ha chiesto aiuto..."
"Oh mio dio, le ha fatto del male?" - domandai preoccupata
"No, no non è arrivato alla violenza fisica"
"Dio che situazione che sta passando...devi aiutarla Aidan"
"Lo so, certo che lo farò"
"Un momento, è questo che ti stava frullando per la testa? Sei stato tutto il giorno in pensiero per Nina non è vero?"
"Beh, si"
"E non potevi semplicemente dirmelo? Ti avrei capito!"
"So che mi avresti capito Eda, lo so perfettamente. Ma quando sono nervoso non voglio che mi vedi, sono un disastro e faccio errori. Tu devi divertirti, non devi pensare ai miei problemi"
"I tuoi pensieri sono anche i miei pensieri, Aidan."
"Sento che ti sto incasinando la vita Eda...mi sento male al pensiero"
"Aidan, tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata in, quasi, diciotto stupidi anni di esistenza, lo capisci?"
"Non sono stupidi, sono perfetti"
"Come noi due?"
"Esattamente come noi due"

 𝐒𝐄𝐍𝐈 Ç𝐎𝐊 𝐒𝐄𝐕𝐈𝐘𝐎𝐑𝐔𝐌 | 𝐓𝐈 𝐀𝐌𝐎 𝐂𝐎𝐒Ì 𝐓𝐀𝐍𝐓𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora