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Alexander non riusciva a comprendere da dove venisse fuori tutta quella gentilezza e generosità.

Perché non poteva farsi semplicemente gli affari suoi?
Di certo non sarebbe stato d'intralcio a nessuno.

Sospirò, puntando lo sguardo sulla finestra della camera di quella ragazzina.

Era davvero insistente e fastidiosa. Tante volte avrebbe preferito di gran lunga scopare con una delle sue ragazze, piuttosto che perdere tempo per aiutarla a studiare.

'Non meriti di passare la notte da solo come un cane'

Doveva ammettere che quelle parole lo trafissero nel cuore come non era mai capitato.

Forse doveva semplicemente accettare il suo aiuto e smetterla di fare l'orgoglioso.

Stava considerando l'idea di passare la notte con lei. Se continuava di questo passo, la mattina dopo l'avrebbero ritrovato in un blocco di ghiaccio.

Si alzò in piedi e procedette verso la finestra della sua camera. Si arrampicò sull'albero, indugiando su dove mettere esattamente i piedi e con un balzo atterrò sul davanzale.

Sedette sul posto e osservò con curiosità la sua stanza. Era fottutamente rosa. Dovunque portasse lo sguardo vedeva solo il colore rosa spiccare da ogni dove.

Una smorfia sprezzante s'impossessò delle sue labbra. Sembrava la cameretta di Barbie.

Abbassò lo sguardo, notando la ragazza sdraiata sul letto col braccio poggiato sugli occhi. Le squadrò il corpo con interesse, ritrovandosi ancora una volta ad avere immagini sporche di lei nella testa.

Sospirò, sedendosi di botto sul materasso facendole prendere uno spavento. Ghignò divertito.

Perla si tirò a sedere con uno slancio e si rannicchiò sopra i cuscini impaurita. Fissò stralunata Alexander.

Alexander....

Lui era in camera sua. Perciò aveva accettato il suo aiuto!

Si riscosse, prendendo un profondo respiro di sollievo e rilassò i muscoli. <<Cosa fai qui? Non avevi detto che sapevi 'cavartela da solo'?>>

Alexander la guardò negli occhi, stringendo le labbra in una linea sottile e dura. <<Se ti do' fastidio me ne vado>> si tirò in piedi, ma Perla lo bloccò per il polso.

<<No, sta' fermo>> abbassò lo sguardo. <<Sono solo sorpresa che tu abbia cambiato idea...>>

Il ragazzo richiuse la finestra <<Sì e io sono sorpreso che tu non abbia avuto freddo fino ad adesso.>>

Perla alzò le spalle. <<Non si direbbe lo stesso di te>> ridacchiò.

Qualcuno bussò, pietrificando i due ragazzi.
<<Perla, con chi stai parlando?>> Era sua madre.

La ragazza puntò subito lo sguardo negli occhi di Alexander, tirandosi in piedi e facendogli segno di chiudersi nel bagno.

<<Ehm... con nessuno! Sono al telefono con Jack...>> stava sudando freddo.

Caryne sospirò <<Adesso stacca e va' a dormire. Domani mattina devi andare a scuola. E cerca di svegliarti presto questa volta!>>

Perla trattenne il fiato <<Sì, buonanotte...>>
Si appostò con l'orecchio teso alla porta e finalmente non c'era più nessuno nel corridoio. Sospirò di sollievo.

Sussurrò <<Alexander esci!>>

Il ragazzo uscì lentamente con un sorriso burlo sulle labbra. <<'E cerca di svegliarti presto questa volta'>> rise. <<Fammi indovinare: tutte le mattine sei in ritardo, dico bene?>>

Perla alzò gli occhi al cielo, sospirando sommessamente e dovendo subire le sue risate divertite. <<Pensa per te!>>

<<Scusami tanto, Barbie>> prese un cuscino e ci affondò il volto, attenuando le sue risa.

Inarcò un sopracciglio <<'Barbie'?>>

<<La tua stanza è tutta rosa.>>

Perla si accigliò, guardandosi intorno ed effettivamente aveva ragione. Non ci aveva mai fatto tanto caso. <<E allora? È carino il rosa.>>

<<Peccato che non sei bionda e con gli occhi blu...>> morse il labbro, continuando a prenderla in giro.

Sbuffò <<Se continui così, ti giuro che ti prendo a schiaffi!>>

Alzò le mani in alto, in segno di resa. <<Va bene, la smetto!>>

Scosse il capo irritata. <<Se hai bisogno, puoi andare in bagno. Io intanto mi cambio.>>

Alexander allungò il ghigno, alludendo con gli occhi ai doppi sensi. <<Ti dispiacerebbe cambiarti davanti a me?>>

Perla arrossì di colpo per la sua sfacciataggine, e gli lanciò un cuscino. <<Imbecille...>>

<<Per questa volta ti risparmio>> disse, per poi chiudersi la porta del bagno alle spalle.

Sospirò sollevato. Sorrise involontariamente. Beh, perlomeno quella ragazza lo portava di buonumore.

Si guardò allo specchio. Gli occhi erano scavati da infossature scure. Il viso stanco. Non vedeva l'ora di farsi una bella dormita, una volta per tutte.

Tolse la giacca e la maglia, rimanendo solo con i pantaloni della tuta.

Uscì dal bagno, rimanendo col fiato sospeso.
Gli occhi si incollarono improvvisamente sulla ragazza. Fissi sulle sue gambe piccole e pallide.
Stava indossando solo una maglietta del pigiama e trascinò lentamente lo sguardo lungo la linea curva dei suoi glutei.

Deglutì un groppo in gola, sentendo quel formicolio sul linguine. Morse forte il labbro, osservandola piegata intenta a mettersi i pantaloni.

Perla non aveva sentito la porta del bagno aprirsi, era ignara del fatto che Alexander la stesse fissando mentre si cambiava.

Scompigliò i capelli e sospirò. Prese i vestiti che si tolse in precedenza e li buttò sulla sedia della scrivania, voltandosi poi e bloccandosi improvvisamente notando Alexander con lo sguardo fisso su di lei, imbambolato e... strano.

<<Hai già fatto?>> gli chiese col cipiglio dubbioso.

Alexander si riscosse, ingollando saliva e il pomo d'Adamo messo ben in vista. <<S-sì, vai tu.>>

Perla si accigliò e gli passò accanto, lasciandosi una scia di profumo dietro che inebriò inspiegabilmente le narici del ragazzo.

Sentì la sua testa scoppiargli e forse era la prima volta che si sentiva fremere in quella maniera.

L'attese seduto sul letto con la testa tra le mani e con ancora l'immagine del suo corpo, dall'aspetto morbido e allettante, davanti agli occhi.

Ma che gli prendeva? Ne aveva viste tante di ragazze nude e non. Eppure si era sentito improvvisamente bloccato e ammaliato. Piacevolmente.

Prese un profondo respiro e si distese sotto le coperte, tentando invano di levarsi quell'immagine dalla mente.

Perla rientrò nella camera e lo raggiunse <<Cerca di non buttarmi giù dal letto stanotte, chiaro?>>

Alexander la guardò di sottecchi, inarcando un sopracciglio. <<Se vuoi posso tenerti stretta a me...>> ghignò perverso.

Alzò gli occhi al cielo, dandogli le spalle e accovacciata su se stessa, chiuse gli occhi. <<Buonanotte, Watkins.>>

Il ragazzo le guardò il collo scoperto, leccandosi le labbra. <<Grazie...>> mormorò, mettendosi a dormire in seguito.

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora