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Corse a perdifiato verso la sua classe. Questa volta era in estremo ritardo e per di più nella prima ora aveva il test di matematica.

L'effetto che le fece quello stupido e arrogante, l'aveva perseguitata nella mente per tutta la mattinata, impedendole addirittura di collegare una frase di senso compiuto.

Basta. Doveva smetterla di pensare a quello che successe... Di certo non sarebbe mai andata a raccontarglielo. Mai e poi mai. Avrebbe preferito morire piuttosto che rivelare un imbarazzante azione a causa di un sogno che lui stava vivendo.

Aprì la porta della sua classe, fiondandosi dentro.
<<Buongiorno, scusi il ritardo...>> disse flebile e procedette svelta verso il suo banco.

La professoressa inarcò un sopracciglio. Non erano mai andate d'accordo e Perla le aveva recato i peggiori dispetti impensabili.
<<Signorina Lockwood. È consapevole che avrà a disposizione solo mezz'ora per consegnare il compito?>>

Perla represse l'istinto di alzare gli occhi al cielo di fronte alla sua faccia rugosa e perfida. <<Sì, perfettamente.>>

Ella le rifilò un'occhiata sprezzante e le diede il test, che subito Perla prese e sorprendentemente riuscì ad arrivare fino alla fine degli esercizi.

Wow... dunque l'aiuto che quello scorbutico le aveva dato era stato più che abbastanza per farle completare tutti gli esercizi senza troppi problemi.

Alla fine dell'ora le consegnò il compito e la professoressa lo controllò stupita. Assottigliò lo sguardo nella sua direzione <<Lockwood, non mi dica che ha utilizzato uno dei suoi trucchetti per ingannarmi?>>

Perla scosse il capo fissandola sicura e soddisfatta negli occhi. <<No, mi sono impegnata e sono riuscita a fare tutto.>>

Osservò attentamente tutti gli esercizi sul foglio, scoccando la lingua sul palato. <<Lo vedo... In ogni caso non le posso di certo credere così facilmente.>>

Un cipiglio si formò tra le sopracciglia <<Ma... perché? Qualcuno mi ha aiutata e non ho barato questa volta!>>

<<E chi le avrebbe dato una mano?>>

Deglutì, mordendosi la lingua per lanciarle contro tutti gli insulti che le passarono per la mente.
<<Alexander Watkins. È stato lui...>>

<<Mh... mi accerterò, io stessa, e vedremo se è stato realmente lui.>>

<<Bene!>> incrociò le braccia al petto indispettita.

<<Bene. Arrivederci ragazzi!>> uscì dalla classe senza rivolgerle altri sguardi insospettiti.

Perla sospirò di sollievo e si diresse da Charlotte.
<<Lotti! Come è andato il test?>>

<<Male! Non posso crederci, non ho mai avuto alcun tipo di problema in matematica...>> disse sconsolata, accasciandosi sul banco.

<<In ogni caso non avrai un brutto voto. Un 6 lo prenderai sicuramente.>>

<<A te come è andata?>> chiese sospirando.

Perla sorrise raggiante <<Benissimo! Non sono mai andata così bene in matematica! Mi sento soddisfatta.>> Quasi saltò dalla gioia.

<<Watkins è davvero un genio...>>

<<Sì... ma è anche insopportabile.>>

Charlotte le lanciò un'occhiataccia <<Però è grazie a lui se sei andata bene al compito.>>

Alexander Where stories live. Discover now