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Valerie tornò a casa sua quella sera come se nulla fosse successo. In realtà anche il solo fatto che il giorno dopo avesse un provino la mandò al settimo cielo, ma non aveva tempo di gioire dei suoi successi.

«Grazie mille, Lola. Ho fatto più veloce che potevo.» aveva l'affanno per aver salito tre piani di scale correndo, preoccupata che la sua vicina Lola stesse iniziando a spazientirsi. Aveva sempre quel timore quando le chiedeva di badare al suo fratellastro minore Marcus, sebbene la signora non avesse mai mostrato segni di nervosismo o quant'altro quando si trattava di badare a quel bambino.

«Ma figurati, cara. È sempre un piacere per me passare un po' di tempo con questo angioletto, a qualsiasi ora del giorno e della notte.» le sorrise gentilmente l'anziana signora mentre Marcus correva con le sue gambette paffute verso la sorellastra, aggrappandosi così al suo stinco. Valerie si abbassò per prenderlo in braccio, lasciandogli un tenero bacio sulla guancia prima che il piccolo appoggiasse la testa sulla sua spalla.

«Grazie ancora, Lola. Buonanotte.» la salutò con un mezzo sorriso, poi tirò fuori la chiave del suo appartamento e aprì la porta.
Era un disastro.

Marcus, sebbene fossero passate le due di notte, non sembrava affatto stanco per essere un bambino di tre anni. Indicò subito un camion giocattolo abbandonato sul pavimento, aprendo e chiudendo la mano per far capire a Valerie che volesse prenderlo.

«No Mark, basta giocare. È l'ora della nanna.» mormorò, incamminandosi verso la camera da letto. Dormivano nella stessa stanza perché la casa era quello che era. Piccola, dotata delle stanze essenziali e niente di più. Per giunta, iniziava anche a cadere a pezzi.

Valerie mise il piccolo a sedere sul letto, lo spogliò, gli infilò la sua tutina da notte, poi aspettò che da solo gattonasse verso il cuscino in modo che potesse rimboccargli le coperte. Si mise accanto a lui, giusto il tempo di intonare una ninna nanna per far sì che si addormentasse in fretta, e quando notò che i suoi occhi erano chiusi, gli lasciò un bacio sulla fronte prima di uscire dalla camera. Avrebbe dovuto pulire e sistemare tutto quel trambusto che occupava i pavimenti dell'appartamento da ormai due giorni. E così fece, impiegandoci all'incirca un'ora per far tornare la casa in condizioni decenti.
Quando si mise a letto, era talmente distrutta che si addormentò in pochi minuti.

A svegliarla il mattino dopo furono le manine affusolate di Marcus che, probabilmente affamato, strinse con tutta la forza che aveva le guance di Valerie, emettendo qualche lamento, ma senza mai piangere.
Erano le 8.

«Accidenti, Mark. Di solito ti svegli alle 10, che ti prende stamattina?» borbottò la castana, alzandosi e accogliendo il bambino tra le sue braccia, per poi dirigersi in cucina. Quella mattina sarebbe dovuta passare a comprare qualche completo intimo dignitoso, essendo che quelli che già possedeva erano tutti più confortevoli che seducenti. Ed era sicura che non le avrebbero lasciato fare un provino in maglietta e pantaloni, o in reggiseno sportivo e culottes.

𝐈𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐌𝐈𝐃𝐃𝐋𝐄 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓 ⋆ Tom HiddlestonWhere stories live. Discover now