Hector Gauthier, gentiluomo distinto e titolare del nightclub più conosciuto di Houston, un giorno di primavera come tanti fa la conoscenza di Valerie Holt, una ragazza in difficoltà che cerca lavoro nel suo prestigioso locale. Proprio grazie alla s...
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Quando Hector uscì dall'appartamento di Valerie, sentì un senso di magone a livello del petto, lo stomaco che si contorceva su se stesso. Le sue mani erano strette in due pugni, tanto che le sue nocche erano diventate dello stesso colore del latte mentre le sue unghie affondavano nei palmi. Per via della forte adrenalina, sentì anche il dolore alla spalla scomparire momentaneamente.
Prima di andare da Valerie aveva lasciato Lydia da Edgar così che fosse al sicuro. Quando aveva visto la ragazza in quelle condizioni, il suo viso delicato così malridotto, sentì l'ira crescere in lui in pochi attimi. Non solo si erano azzardati a rovinare il viso di una donna, ma avevano rovinato il viso della donna a cui teneva più di qualsiasi altra persona, da un po' di tempo a questa parte. Soltanto Lydia era al suo pari, ma era un tipo di affetto...diverso.
Il cuore gli pulsava a mille mentre correva dalla parte opposta di casa sua. Non sentiva la fatica, sentiva solo rabbia e il desiderio di mettere fine a quella storia una volta per tutte. Avevano provato ad andare alla polizia, ma i dubbi di Valerie si erano realizzati ancor prima che loro riuscissero a fare qualcosa.
La sua destinazione era la sua vecchia abitazione. Si trattava di una casetta in riva al mare dove abitava con sua madre prima che lei morisse, una casa che non aveva mai avuto il coraggio di vendere per via del valore affettivo che possedeva. Portava sempre le chiavi con sé per via di qualsiasi emergenza, e il motivo per il quale si stesse dirigendo lì era uno soltanto: le armi di suo padre.
Lo scantinato di quella casa era pieno di armi di qualsiasi tipo -o quasi-, dal momento che Mr. Gauthier era un appassionato di caccia oltre che un uomo attento alla difesa. A Houston, infatti, come in tutti gli altri paesi degli Stati Uniti, era possibile possedere una o più armi per legittima difesa — cosa a cui Hector era sempre andato contro, nonostante in quel momento fosse grato della scelta di suo padre.
Quella storia doveva finire e non aveva più intenzione di aspettare la polizia. Quando arrivò a casa ed entrò, non si soffermò neanche un momento a inspirare l'odore di ricordi che quel posto emanava; corse nello scantinato, dove diversi tipi di fucili e pistole lo attendevano in un grosso box di legno. Scavò un po' tra le varie armi per riuscire a trovare quella giusta, l'unica che sarebbe stato in grado di usare: una rivoltella. Era piccola e maneggevole e soprattutto poco ingombrante. Controllò che al suo interno ci fossero i proiettili, poi la nascose sotto la felpa.
Non gli restava altro che trovarli.
Secondo le parole di Valerie, lui era il prossimo che quegli uomini sarebbero andati a trovare. Sapevano dove abitava. Così, senza perdere troppo tempo, uscì e si mise di nuovo a correre in direzione di casa sua, la ferita alla spalla che cominciava a dargli più fastidio per via dei movimenti che stava facendo. Aveva tolto la fascia il giorno prima pensando che non fosse più necessaria, se avesse tenuto il braccio più fermo possibile. Di certo non si aspettava tutto quello che stava accadendo quella notte.
