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Valerie rimase ferma a guardarli per qualche secondo, come paralizzata. Non sapeva chi fossero, mentre sembrava che loro la conoscessero eccome.
La ragazza deglutì, poi abbassò lo sguardo avvicinandosi agli scalini.

«Potreste spostarvi? Devo passare.» mormorò, incontrando lo sguardo di uno di loro.

«Sei Valerie Holt?» chiese lui con un leggero ghigno stampato in viso. Il cuore di Valerie cominciò a battere talmente veloce che pensò le stesse per venire un infarto. Era stanca, infreddolita, e quei tre uomini che la conoscevano adesso la stavano anche spaventando.

Al posto di rispondere Valerie fece un passo indietro. Non era mai stata una persona codarda, ma qualcosa le diceva che restare lì l'avrebbe messa solamente nei guai. Così scattò verso il portone d'ingresso, raggiungendolo e aprendolo prima di cominciare a correre.

Teneva ancora la borsa piena di soldi stretta tra le braccia, e questa volta a malapena riusciva a sentire il vento freddo che le colpiva la pelle mentre le sue gambe si muovevano più veloci che potevano, nonostante fosse difficile correre con i tacchi. Sentiva i passi dei tre uomini dietro di lei, provò a girarsi un attimo per controllare quanto fossero lontani, ma in realtà erano fin troppo vicini.

Infatti uno di loro riuscì a raggiungerla, afferrandola bruscamente per il braccio e strattonandola per farla fermare. La borsa cadde e il suo corpo esile fu braccato da quello dell'uomo il quale, una volta che gli altri due lo raggiunsero, spinse Valerie tra le braccia di un altro che la rigirò tenendola bloccata con gli arti avvolti intorno al suo busto.

Era terrorizzata.

«Pensavi davvero che metterti a correre con quei tacchi e quelle gambette ti avrebbe portato lontano?» ridacchiò l'uomo, avvicinandosi pericolosamente a lei. Lei fece per aprire bocca, provare ad urlare o perlomeno chiedere spiegazioni, ma lui la interruppe per prendere di nuovo parola.

«Ora mi ascolterai attentamente e forse non ti farò del male.» Valerie tremava, il suo cuore sembrava non volersi calmare, le sue ginocchia stavano per cedere per via della paura. Nulla la fermava dal mettersi a urlare, a parte il fatto che quegli uomini avrebbero potuto atterrarla con una sola mossa.

«Di sicuro conoscerai Andrew Miller. È stato proprio lui a mandarci da te.» il solo sentire quel nome le fece venire la nausea.

Andrew era il suo ex ragazzo.
Fino a qualche anno prima era tutta la sua famiglia, la persona per la quale avrebbe fatto qualsiasi cosa. Erano felici, vivevano l'uno per l'altro e quando andarono a vivere insieme pensavano già di mettere su famiglia un giorno. Ma poi Andrew cominciò a frequentare le persone sbagliate. Non avendo un lavoro e non riuscendo a trovarne uno in alcun modo, si affidò a degli spacciatori per i quali cominciò a lavorare. Ma il peggio non era di certo quello.

Cominciò anche ad assumere numerose sostanze stupefacenti. Inizialmente lo faceva di nascosto da Valerie, poi la sua mente cominciò a offuscarsi talmente tanto che non gli importava più della delusione che avrebbe dato alla sua ragazza. Lei infatti lo scoprì nel bagno mentre aveva a che fare con delle siringhe. Il dispiacere fu talmente tanto che per giorni non riuscì a guardarlo negli occhi, né a dormire con lui. Voleva aiutarlo, ma lui oltre a rifiutarlo, sembrava completamente un'altra persona.

𝐈𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐌𝐈𝐃𝐃𝐋𝐄 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓 ⋆ Tom HiddlestonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora