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Hector utilizzò la scusa del borsone solo per intrattenersi qualche minuto in più con Valerie.
Quella sera c'erano state troppe coincidenze strane, dal fatto che avesse voluto indirettamente informazioni riguardo i privé, all'essere costantemente così vaga ogni volta che apriva bocca per dire qualcosa. Era sinceramente preoccupato, sperava che prima che si salutassero qualcosa venisse fuori.

Prese il borsone della ragazza, restando dietro di lei mentre aspettava che aprisse il portone del palazzo. Entrarono nell'androne e subito Valerie si fiondò ad accendere la luce, rimanendo qualche secondo a fissare gli scalini prima di incamminarsi verso di essi.

«Dunque da domani comincerai con il privé?» le chiese, continuando a seguire i suoi passi. Valerie annuì, mugugnando un leggero "mhmh".

«Se non te la senti posso aiutarti io, insomma-»

«Hector, no» Valerie si fermò all'improvviso mentre saliva le scale, girandosi completamente verso di lui, due scalini più in basso, «Non ho bisogno dei tuoi soldi, sono una donna adulta e vaccinata e posso guadagnarmeli da sola.» disse, mantenendo un tono di voce pacato sebbene differenziato da una leggera nota di asprezza. Hector la guardò dal basso, deglutendo.

«Valerie, i privé sono luoghi che ti lasciano il segno, una spogliarellista che sceglie di usufruire dei privé ha mesi o anni di esperienza alle spalle.» le spiegò con calma, salendo i due scalini che li separavano e piazzandosi di fronte a lei. Allungò una mano a una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso, scostandola gentilmente dietro il suo orecchio.

«Lascia che ti aiuti.» sussurrò.

Valerie distolse automaticamente lo sguardo dal suo, socchiudendo gli occhi. Odiava quella situazione con tutta se stessa, in più stava cominciando a sentirsi sempre più debole, «Non puoi aiutarmi.»

«Di quanto si tratta?» tentò ancora l'uomo, ricevendo come risposta uno sbuffo.

«Ho detto di no. Ora andiamo, per favore.» Hector non avrebbe voluto arrendersi, ma al contempo non voleva far perdere altro tempo a Valerie. Si appuntò mentalmente di riprovare l'indomani, mentre in quel momento si limitò ad annuire, facendole cenno di continuare a salire le scale.

Quando arrivarono di fronte alla porta dell'appartamento, l'uomo le passò il borsone, posando poi le mani nelle tasche dei pantaloni come suo solito.

«Grazie.» sussurrò la castana.

«Figurati. Dormi bene, Valerie.» mormorò, per poi rigirare e tornare all'entrata.

Valerie era talmente stanca che decise di spegnere automaticamente il cervello dopo aver salutato Althea. Non voleva pensare né alla proposta che le aveva fatto Hector né a qualsiasi altra cosa. Aveva bisogno soltanto di dormire e così fece, crollando qualche minuto dopo essersi messa a letto.

𝐈𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐌𝐈𝐃𝐃𝐋𝐄 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓 ⋆ Tom HiddlestonWhere stories live. Discover now