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La terza canzone su cui Valerie si era esibita finì...e ancora non aveva visto Hector da nessuna parte.
Era modestamente preoccupata, soprattutto per via del giorno precedente. Non sapeva ancora il motivo per il quale non c'era stato, ma il suo sesto senso le diceva che non era nulla di buono. In più, mentre parlavano al telefono le aveva detto che quella sera sarebbe tornato. Quindi, dov'era?

Raccolse i soldi guadagnati durante la terza esibizione prima di scomparire nei camerini. Li posò tutti nel borsone, da cui successivamente estrasse il cellulare. Era l'una, e infatti il locale stava cominciando pian piano a svuotarsi.

Aprì la rubrica, poi rimase ferma a fissare il nome di Hector per almeno un minuto. Odiava farsi vedere assillante, non era il tipo che metteva pressione alle persone né tantomeno correva loro dietro; allo stesso tempo, Hector era una persona fin troppo per bene per non mantenere la parola. Pensò persino di raggiungere Edgar, chiedere a lui se avesse notizie dell'uomo, ma per pensare a cosa fare perse troppo tempo e dovette correre sul palco per l'esibizione successiva.

Erano ormai le due e mezza quando l'Ethereal si svuotò completamente. Valerie si rivestì in fretta, poi salutò tutti i suoi colleghi e piombò fuori dal locale con il telefono già tra le mani, pronta a chiamare Hector.

«Quanta fretta, signorina.» la voce dell'uomo protagonista dei suoi pensieri le fece alzare lo sguardo di scatto. Hector era di fronte a lei, affascinante come suo solito, con- un braccio fasciato..?

«Che ti è successo?» indicò subito il braccio, posando il telefono nella tasca della tuta. Anche Hector indossava una tuta, cosa che mandò ancora più in confusione Valerie.

«Te lo spiego mentre ti accompagno a casa. Andiamo.» la ragazza si limitò ad annuire mentre l'uomo si metteva già in marcia. Non aveva la macchina questa volta, ovviamente, sarebbe stato difficile guidare con una mano sola.

«Allora?» domandò ancora, irrequieta.

«Diciamo che ho risolto il tuo problema.» le sopracciglia di Valerie si corrucciarono subito a quelle parole. Si girò a guardarlo.

«In che senso?»

«Ho dato io i 25.000 dollari a quegli spacciatori. Non c'è più bisogno che ti sacrifichi così tanto, è tutto risolto.» Valerie si fermò. Sentì lo stomaco contorcersi, le guance prenderle fuoco. Non riusciva a crederci.

«Che diamine hai fatto?» chiese, nonostante avesse capito fin troppo bene. Anche Hector si fermò quando si rese conto che Valerie non era più accanto a lui, facendo vagare lo sguardo sulla sua intera figura prima di avvicinarsi a lei.

«Sapevo ti saresti arrabbiata.»

«Non puoi essere serio, Hector. Cazzo, ti rendi conto di quello che hai fatto? E per quale motivo avresti il braccio fasciato, poi?» il sangue le stava gradualmente salendo al cervello per via del nervosismo. In qualsiasi altra occasione l'avrebbe ringraziato, ma quella situazione era fin troppo seria e lui aveva agito senza pensare alle conseguenze.

𝐈𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐌𝐈𝐃𝐃𝐋𝐄 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓 ⋆ Tom HiddlestonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora