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La routine di Valerie era tornata abbastanza normale. A parte il fatto che da qualche giorno a questa parte vivesse con qualche chilo di trucco sul viso per nascondere i lividi e tutto il resto -e non era affatto semplice tenere la pelle nascosta sotto una maschera di trucco giorno e notte-, poteva dire di sentirsi nuovamente bene.

Tornò a lavorare quando Hector le disse che poteva farlo, un venerdì sera. Furono due serate molto movimentate per via del weekend, ma almeno riuscì a utilizzare il palo senza sembrare un'imbranata. Aveva guadagnato anche qualche centinaia di dollari in più, dunque era felice di aver iniziato a prendere lezioni dalle sue due colleghe più preparate.

Il pomeriggio di domenica lo passò alla ricerca di un vestito da indossare alla cena di beneficienza che ci sarebbe stata il giorno successivo. Si incontrò con Althea, portarono anche Marcus con loro, il quale era contento di passare sempre più tempo con la sua babysitter.

«Non sottovaluterei il fatto che il tuo datore di lavoro ti porta alle cene di beneficienza.» affermò Althea con tono malizioso mentre giravano l'ennesimo negozio del centro commerciale. Non c'era niente che la convinceva.

«Me ne aveva già parlato tempo fa a cena. Ha soltanto mantenuto la parola, niente di che.» Valerie fece spallucce, prendendo tra le mani un vestito nero cosparso di brillantini, semplice e raffinato.

«Giusto, ti ha portata anche a cena fuori. Dai, Valerie, apri gli occhi. Gli piaci.» la castana sbuffò mentre si avviava verso uno dei camerini con quel vestito tra le braccia.

«Gli piaccio solo perché mi invita a cena fuori e alle cene di beneficienza? Dai, Althea, ragiona.» chiuse la tenda del camerino, cominciando a spogliarsi, «Sono una sua dipendente e gli sto particolarmente simpatica perché a differenza di tutti gli altri non temo la sua autorità. Certo, a primo impatto sembra una persona davvero poco amichevole, ma basta prenderlo per il verso giusto e...diventa amichevole anche lui.» spiegò il suo punto di vista infilandosi il vestito. Lo sistemò addosso dopo esserci riuscita, guardandosi allo specchio per qualche secondo. Aveva una scollatura quadrata, le spalline erano merlate ed era dotato di uno spacco che partiva da sopra la coscia.

Aprì la tenda per mostrare il vestito a Althea, la quale indietreggiò di qualche passo per guardarla meglio. Marcus, il quale era mano nella mano con la ragazza, aveva cominciato a sorridere e a saltellare mentre indicava la sorellastra.

«Marcus approva...e io sono d'accordo con lui.» Valerie sorrise mentre si abbassava all'altezza del piccolo, allargando le braccia. Lui corse verso di lei, avvolgendo le sue al suo collo.

«Ti piace, piccolino?» gli domandò. Lui si staccò, esclamando un sonoro "sì" nel frattempo che annuiva vivacemente.

Valerie si guardò ancora per qualche minuto allo specchio. Piaceva anche a lei.
Dopo aver deciso che l'avrebbe preso, quindi, andarono alla cassa per pagare. Non era ancora troppo tardi, così decisero di portare Marcus nell'area giochi in cui subito si mise a giocare con altri bambini.

𝐈𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐌𝐈𝐃𝐃𝐋𝐄 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓 ⋆ Tom HiddlestonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora