Capitolo 3 - Sergej

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Una settimana dopo era lì, negli studi della 'CineFly', emozionato e ansioso.
Aveva imparato le prime battute e, stando alle comunicazioni, oggi era da girare una scena semplice.
Il primo incontro con quello che poi sarebbe diventato il ragazzo del protagonista. Una cosa molto smielata, ma al tempo stessa comica, visto che Sergej sarebbe dovuto cadere tra le sue braccia a seguito di un pasticcio.
Si chiese se era all'altezza, prima di allora aveva ricoperto ruoli minori, mai il protagonista e per giunta non aveva detto nulla ai suoi, che invece aspettavano con ansia la sua laurea in giurisprudenza. Laurea che in realtà aveva quasi raggiunto, tre esami e sarebbe stata sua. Il problema sarebbe sopraggiunto dopo, davvero voleva fare l'avvocato? La risposta era no.
Odiava le persone in giacca e cravatta, l'avere sempre tutto sotto controllo, essere precisi e ligi alle regole. Sergej amava vestire sportivo, era disordinato e voleva fare l'attore.
Cose che per la sua famiglia erano inconcepibili. I suoi tenevano all'etichetta e volevano per il figlio maggiore una grande carriera. Suo fratello Jeremi, invece, era più libero di lui. I suoi non gli avevano mai imposto nulla, una cosa scorretta agli occhi di Sergej. Sperava che con l'arrivo di un ruolo importante capissero davvero.
E se scoprono che sto girando una serie bl? Si chiese mordendosi la guancia interna. Beh, per ora non aveva importanza, ormai era lì ad un passo dal suo sogno e niente e nessuno lo avrebbe rovinato.
Entrò nella stanza e restò sbalordito dalle mille persone che ci lavoravano. Fu spedito immediatamente nei camerini, dalla truccatrice e la stilista che lo avrebbero cambiato per il ruolo.
In realtà, da quello che aveva capito lui e Peter, il personaggio fittizio che andava ad interpretare, erano simili.
Come aveva pensato infatti, il suo look venne cambiato pochissimo. Oltre allo stile sportivo venne aggiunto uno zainetto e un cappellino.
La scena era girata in classe, un amore tra un giovane insegnante alle prime armi e uno studente di ingegneria. Dall'odio si passava poi all'amore. Un classico.
Non vedeva l'ora di iniziare, era emozionato.
Tra l'altro si chiese dove fosse l'altro attore principale. Le comparse e i migliori amici di Peter erano già presenti, ma lui? Alzò le spalle, sicuramente si sarebbe fatto vivo.
Quando fu pronto, venne spedito sul set e si meravigliò di come fosse realistico. Banchi, sedie, lavagna, libri, sembrava una vera aula. Successivamente si sarebbero dovuti trasferire in una vera scuola per le scene esterne, ma già questo era perfetto.
"Siamo pronti!" Urlò il registra, poi lo indirizzò dietro la porta finta e gli diedero una tazza di caffè. "Allora..." cominciò a dargli indicazioni mentre gli altri si prepararono. Vide con la coda dell'occhio passare un uomo vestito elegante, era arrivato il coprotagonista? "Prendi la tazza di caffè, entra. Sei nuovo in questa facoltà quindi sei in imbarazzo, per di più sei anche in ritardo, quindi corri per far presto e per non farti vedere. Ti imbatti nello sguardo del professore e lì, meravigliato e colpito, inciampi dove prima ti dicevo. Rovescia il caffè per terra così che l'altro ti afferri al volo. Chiaro? Ricordi le battute?"
Sergej prese un grosso respiro e annuì. Si concentrò ricordando di quando era in ritardo e si calò nei panni di Peter.
"Azione!" era il suo momento. Entrò in scena guardandosi intorno furtivo e sussurrando come da copione un 'buongiorno' striminzito. Fece qualche passo verso la cattedra, mentre un brusio lo circondava. Cercò con lo sguardo un posto vuoto e ci si avviò scusandosi e senza fare quasi rumore. Tutto stava andando bene quando i suoi occhi incrociarono quelli di colui che doveva essere il suo prof, solo che era l'uomo dell'altro giorno. Che ci faceva lì?
Fu come un deja vu. Rimase talmente sorpreso da incartarsi davvero sui suoi stessi piedi e anziché rovesciare la tazza per terra andò a finire sull'altro, non solo, gli planò completamente addosso.
L'altro lo afferrò a se saldamente e lo strinse per non farlo cadere. Sergej alzò lo sguardo e deglutì, dimenticò completamente le battute. In quel momento, mentre si specchiava nei suoi occhi verdi ci fu solo imbarazzo, vergogna e rabbia per essere stato così stupido da cadere in quel modo.
Apparentemente composto, l'altro sorrise, gli alzò il mento e disse: "Non solo è in ritardo, ma mi deve un completo."
A quelle parole Sergej rinsanì e si staccò. Avrebbero comunque dovuto rifare la scena quindi rispose in modo stizzito "Basta lavarlo" e andò via mentre l'altro lo fissava.
"Stop! Perfetta!" Sergej sobbalzò. Perfetta? Ma entrambi erano usciti dal personaggio.
"Ve lo devo dire, questa improvvisazione sembrava quasi reale! Bene, cominciamo con il botto. Sergej cambiati che adesso hai la scena degli amici."
Il ragazzo annuì ancora imbambolato e non si rese conto che l'altro gli si era avvicinato. "Credo che tu mi debba due vestiti, non uno. E non basterà lavarli."
Sergej si volse a guardare l'altro "Allora? Vuoi che te li ricompri?"
"No, ma mi devi due favori"
"Cosa?" chiese irritato "È solo caffè..."
"Su due completi da diecimila dollari" finì l'altro e Sergej impallidì.
"Chi indossa un completo tanto costoso?" Lo guardò sbalordito, non credeva alle sue parole.
"Se vuoi saperlo, prova a cercarmi. Mi chiamo Daniel Davis Fly. Penserò a cosa potrai fare per me successivamente. Adesso buon lavoro." E andò via, lasciandolo così.
Sergej lo osservò stupito, aveva quell'aria da 'so tutto io' che lo mandava fuori di testa.
Chi cazzo si credeva di essere e cosa era successo prima?

È stato un colpo di fulmineNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ