Capitolo 24 - Daniel

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Era incredibile come se nonostante si fosse bloccato quella sera con Sergej, non averlo più accanto gli procurava una sorta di malessere. 

 Averlo chiamato lo rendeva solo più nervoso e di conseguenza più freddo, specialmente poi quando aveva sentito che non sarebbe andato da lui. 

"Sto sbagliando qualcosa" ammise, ma in tutta onestà non aveva idea di cosa fare. Se si parlava di lavoro, allora lì, aveva tutta la situazione sotto controllo, ma adesso come doveva comportarsi? "Dovrei davvero lasciarmi andare?" scosse il capo e alzò la testa dai documenti che stava revisionando.

Più ci pensava e più il suo cervello sembrava andare in crisi. Un leggero bussare lo distrasse e, prendendo un grosso respiro, si mise dritto per accogliere la sua segretaria. 

"I rapporti di oggi" posò i documenti e, invece di andarsene, restò ferma a guardarlo.

"Hai altro da dirmi?" chiese Daniel.

"In realtà..." si morse il labbro inferiore, visibilmente imbarazzata "Si sente bene?"

"Cosa?" chiese il capo non capendo.

"E' tutta la mattina che è distratto, per di più, non ha un buon colorito"

Daniel si rassegnò e si appoggiò completamente alla sedia, sentendosi sconfitto chiese: "Si nota così tanto?"

La segreteria, che molto probabilmente non si aspettava una simile risposta ne fu sorpresa "Sì, posso aiutarla?"

Daniel la guardò e si grattò la fronte "Credo di aver commesso un errore, ma non so..." prese tempo, era difficile da ammettere "Né come rimediare, né come fare perché non avvenga più"

La donna fece un mezzo ghigno e poi azzardò "Un errore in... amore?" misurava le parole, era pur sempre il suo capo. Daniel non rispose, confermando allora l'idea che si era fatta "Perché non ne parla con l'altra persona, magari al prossimo appuntamento potrete..."

"Appuntamento?" Daniel la interruppe corrugando la fronte, preoccupato.

"Non..." la donna deglutì "non avete mai avuto un appuntamento?"

Daniel si sentì completamente in imbarazzo, quindi si raddrizzò di nuovo e la guardò con la solita freddezza "Bene, può andare!"

"Ma..." provò a dire l'altra, ma l'uomo ritornò sui suoi documenti "cominci allora da lì" azzardò la ragazza prima di svignarsela, una volta da sola fuori si lasciò andare ad una leggera risata. 

Di nuovo solo, Daniel guardò la porta e posò i fogli "Un appuntamento..."


Daniel aveva passato tutto il pomeriggio a cercare cose da fare ad un appuntamento. In tutta onestà Sergej e Daniel avevano già trascorso dei momenti insieme, ma nessuno dei due aveva mai affermato che fosse un appuntamento, né erano realmente usciti. 

Sarà la cosa giusta? Si chiese andando agli studi, oggi avrebbe rivisto il ragazzo per il servizio fotografico e aveva intenzione di invitarlo, questa volta non a casa sua.

"Salve" salutò il fotografo e gli assistenti, si preparò e poi una volta pronto andò sul set, due minuti dopo Sergej fece la sua comparsa. Il primo pensiero che Daniel ebbe fu di quando fosse bello il ragazzo. Solitamente l'attore vestiva sportivo, ma per le foto gli avevano dato un completo più classico e acconciato i capelli ordinatamente, sembrava diverso ma altrettanto attraente.

"Prego, mettetevi uno di fronte all'altro e guardatevi negli occhi. Iniziamo da qualcosa di semplice" Daniel obbedì, infilò le mani nelle tasche e guardò il volto dell'altro. Sembrava arrabbiato. 

"Ciao" sussurrò, ma non rispose. Daniel allora restò in silenzio, osservando quelle perle grigie. Avrebbe guardato i suoi occhi all'infinito.

"Bene, per favore avvicinatevi e poggiate ognuno le mani sui fianchi dell'altro" Daniel e Sergej fecero come detto e si trovarono vicinissimi. Il capo sentiva il cuore battere più forte, istintivamente dopo un paio di scatti poggiò la fronte al ragazzo, lo avrebbe baciato lì ma si trattenne. 

"Perfetti!" esclamò contento il fotografo "Restate così, Sergej guardalo negli occhi."

Il ragazzo obbedì, anche se non sembrava contento "Non farlo" gli sussurrò pochi istanti dopo.

"Cosa?" 

"Mi guardi come se ci tenessi davvero" bisbigliò, Daniel avrebbe voluto rispondere che forse era realmente così ma ancora una volta si bloccò.

"Bene, per favore sedetevi lì" Daniel prese posto sui dei cubi colorati "Sergej siediti a cavalcioni su di lui e accarezzagli il viso."

Deglutendo e visibilmente imbarazzato il ragazzo annuì, Daniel allora gli prese la mano e lo condusse a sé "Andiamo ad un appuntamento" gli disse velocemente, portandosi la mano del ragazzo sul viso. Il suo tocco era così delicato che avrebbe voluto chiudere gli occhi e assaporare per bene quel momento. 

"Ti sei schiarito le idee?" chiese Sergej, stando attento a non farsi sentire.

Daniel lo guardò e gli prese il mento tra le mani "Vorrei farlo" devo solo riuscire a fidarmi di più e esternare le mie emozioni...

"Bravissimi" disse il fotografo facendo tremare entrambi che nel frattempo si erano quasi dimenticati di essere al lavoro.

"Non voglio soffrire" ammise alla fine sinceramente l'attore. Daniel poggiò le mani sulle natiche del ragazzo e lo spinse di più contro il suo corpo.

"Sembrate davvero una coppia!" esclamò contento l'uomo che, euforico, scattava foto come se non ci fosse un domani. Si avvicinò per riprendere bene i loro volti e quando andò a controllare le luci, Daniel portò le mani sui fianchi di Sergej. Nonostante fossero passati solo due giorni, gli era mancato.

"Non voglio farti soffrire..." gli sussurrò il capo.

"Per favore Sergej girati, siediti sulle sue gambe. Daniel stringilo da dietro" lo interruppe.

Il ragazzo eseguì l'ordine, Daniel lo strinse forte a sé e appoggiò la testa sulle sua spalla, dopo un paio di scatti il fotografo ricontrollò il lavoro. Allora il capo continuò "Puoi insegnarmi come fare?" chiese al più giovane. 

Sergej tremò per poi girarsi a guardarlo, fece per dire qualcosa ma il fotografo, nuovamente, li interruppe "Bravissimi, fermi!" scattò "Adesso sorridete".

Solo quando furono nuovamente soli Sergej rispose "Dovrai essere sincero con me, solo così potrò capirti e..."

"Ancora una posa e poi facciamo quelle singole!" i ragazzi obbedirono e si ritrovarono a guardarsi da lontano, non riuscendo più a parlare.

Due ore dopo, a lavoro concluso, Daniel andò da Sergej e lo portò lontano da occhi indiscreti. 

"Passo a prenderti stasera" gli disse.

"Non ho finito," rispose Sergej "dopo quello che è successo non riesco a fidarmi completamente di te." distolse lo sguardo da Daniel  "Non è stato semplice per me... un'altra mossa sbagliata e poi non mi vedrai più. Mi hai chiesto d'insegnarti, ma dovresti prima essere sincero con te stesso, come ho fatto io"

"Che intendi?" Daniel sembrava completamente confuso e perso.

Sergej sospirò "Questa domanda è il motivo del perché io non volessi lasciami andare con te!" rispose stizzito "Ci vediamo stasera" e lo lasciò solo.

Daniel guardò il ragazzo andar via e si appoggiò con le spalle al muro. Per la verità l'uomo sapeva esattamente che voleva Sergej nella sua vita, ma aveva semplicemente paura e questo lo portava ad essere freddo e distaccato, a sbagliare. Tutto quello che scivolava dal suo controllo lo terrorizzava.

Lo squillo del cellulare lo riportò con la mente al presente, lo prese, ma appena lesse il nome al di sopra sbiancò. Cosa voleva sua madre dopo dieci anni in cui non si erano visti? Decise di non rispondere e di andare a casa, adesso non voleva rovinare nulla, l'uscita con Sergej era più importante.

È stato un colpo di fulmineWhere stories live. Discover now