Capitolo 14 - Maxi

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Era così eccitato, contento e su di giri che non riusciva a parlare. A breve avrebbe rivisto il suo amore, la sua cotta da sempre, colui che amava da tempo immemore... prese un grosso respiro e bussò alla porta di Sergej. 

Fu emozionato di vedere i fratelli seduti al tavolo della cucina, intenti a fare una colazione veloce. 

"Buon giorno" disse impacciato, senza avere il coraggio di guardarli negli occhi. Aveva il cuore che pompava come un treno nel petto. Rischiava un infarto, ma non gli importa. Ne sarebbe valsa la pena. 

"Ciao, vuoi mangiare qualcosa?" gli chiese Sergej, ma Maxi scosse la testa. Aveva già tutto quello che gli serviva, essere nella stessa stanza del suo amato era sufficiente. Si chiese se mai un giorno sarebbe stato in grado di dichiararsi, conoscendosi credeva proprio no. In realtà non si sentiva all'altezza dell'altro, soprattutto dopo che lo aveva rivisto.

Sorrise imbarazzato aggiustandosi gli occhiali, Jeremi non lo guardava, sembrava arrabbiato con lui. Che gli avesse fatto qualcosa? Non credeva di ricordare una cosa simile. Si accigliò, ma non ebbe modo di chiedere nulla che Sergej lo trascinò all'esterno dicendo di aver fatto tardi. 


Ore dopo erano sul set, Sergej lavorava e Maxi osservava tranquillo. Era tutto così bello che gli si mozzò il fiato. C'era tanto tanto lavoro dietro, tante persone. Per girare una scena ci voleva molto tempo e tante volte veniva ripetuta. Per non parlare della preparazione degli attori. Lo stesso Sergej si era dovuto preparare prima per entrare nel personaggio e interpretarlo al meglio, ovviamente con insegnanti specializzati. Restò a bocca aperta e strabiliato dalla professionalità che c'era in quel luogo. Era un mondo stupendo! Adesso capiva perché Sergej voleva essere un attore.

Rimase in un angolo, ad osservare in silenzio, doveva ammettere che l'amico era molto bravo e anche il suo compagno se la cavava bene. La scena era su un litigio. Ovviamente, per entrare, Maxi aveva dovuto firmare un accordo di riservatezza, guai a spoilerare. Per poco, in realtà, non era riuscito a passare se non fosse stato per quell'uomo. Daniel.

Si era presentato loro in modo freddo, distaccato, scocciato e aveva notato che aveva solo occhi per Sergej. Aveva guardato Maxi solo una volta ed era uno sguardo pieno di rabbia, come se stesse facendo qualcosa che lo feriva immensamente. Non ne capiva il motivo. Aveva pensato di andar via, ma il suo amico aveva interagito per lui e alla fine era rimasto. Doveva ammettere che non se n'era pentito. In tutta onestà la scusa di essere portato alle prove era solo per...

"Ehi, Maxi, mi senti?" i suoi pensieri furono interrotti da Sergej, aveva in mano due bicchieri di carta pieni di caffè "Ti sei stancato? Dobbiamo ripetere la scena ancora una volta, il regista vuole più rabbia."

"Figurati!" disse con fin troppa enfasi prendendo la tazza, va tutto bene, mi piace osservare. 

"Non hai lezione?" chiese e Maxi scosse il capo "Perfetto, vieni più vicino sei vuoi" Sergej gli prese un braccio e lo portò più avanti, Maxi si rese immediatamente conto che Daniel li stava fissando. Sembrava volerli incenerire con lo sguardo. 

Maxi prese un sorso di caffè proprio quando fu gridato il ciack. Sergej si trasformò completamente, entrando nei panni del personaggi. Che bravo pensò, ritornando con la mente alla mattina e al perché il fratello fosse arrabbiato. Neanche il tempo di pensarci che le grida lo distrassero, cavolo si erano proprio calati nella parte. 

"Quindi cosa c'è tra me e te?" chiese Daniel, nei panni del professore. 

"Non lo so neanche io! Dimmelo tu, prima mi vuoi e poi mi respingi! E i tuoi sguardi poi?" gli chiese fissandolo in volto. 

"Cosa? E tu? Devi dirmi qualcosa?" rispose Daniel, avvicinandosi e prendendogli un braccio. Glielo strinse per avvicinarlo a sé. Maxi restò un attimo sorpreso, la scena che avevano girato prima era leggermente diversa. Non si erano toccati e anche la domanda era diversa.

 "Io?" chiese Sergej sorpreso, si leccò le labbra. Era nervoso, forse anche lui era rimasto sorpreso da questo cambio. 

"Sì. Ho visto i tuoi sguardi e la tua gentilezza, chi è lui per te?" Daniel sembrava furioso di gelosia "Hai un altro e non me l'hai detto?"

Sergej sgranò gli occhi, si liberò dalla presa "Di chi stai parlando? Io non ho nessuno, sei tu che sei ambiguo e non mi fai capire chi sei davvero!" sbottò l'amico, rosso in viso dalla rabbia.

"Se solo volessi baciarmi forse io..." Daniel si bloccò e non finì la frase. Si portò una mano alla fronte massaggiandola poi, era pallido e palesemente irritato, il regista urlò 'stop' impressionato dalla performance, ma Sergej non si mosse, aveva il fiatone e continuava a fissare incredulo Daniel. Che stava succedendo? Senza pensarci Maxi entrò in scena e si avvicinò all'amico. 

"Stai bene?" solo allora il ragazzo si riscosse. 

"Sì" sussurrò, Daniel ritornò a guardarli e sospirò. 

"Cos'è per te lui?" chiese, questa volta molto più calmo, ma ancora bianco in volto. 

"Solo un amico" sembrò giustificarsi Sergej, e Maxi si chiese perché dovesse farlo. C'era qualcosa che non quadrava. 

"Lui però sembra volerti" e infilò le mani in tasca, cercando di ritornare alla compostezza iniziale.

"Io?" ripose scioccato Maxi "Io non provo nulla per lui, né lui per me" Maxi guardò Sergej, che ricambiò lo sguardo.

"Perdonami ma devo parlare con lui, ci sentiamo ok?" Sergej non aspettò risposta, andò da Daniel, gli afferrò con poca delicatezza un braccio e insieme sparirono.

Maxi rimase da solo, incredulo e con un sol pensiero: in realtà colui che amo è Jeremi.



È stato un colpo di fulmineWhere stories live. Discover now