Capitolo 22 - Daniel

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Si sentivano... eccitati. Questa era la parola giusta per descrivere i ragazzi in quel momento. 

Subito dopo aver terminato la scena erano andati dal capo e appena superata la soglia avevano continuato a baciarsi. Più che baciarsi sembravano mangiarsi a vicenda. 

Daniel aveva immediatamente dato ordine di lasciare casa libera e appena chiusa la porta aveva afferrato Sergej per poi sbatterlo contro la parete dell'entrata e attaccare la sua bocca. Mentre le loro lingue continuavano ad intrecciarsi e a cercarsi a vicenda, l'uomo aveva infilato con malizia le mani sotto la maglietta del ragazzo e, stringendo ed accarezzando, era arrivato ai capezzoli. Con i pollici li aveva accarezzati facendo dei movimenti circolari, li sentì immediatamente indurirsi sotto il suo tocco. Sergej aveva reagito allo stimolo spingendosi a sua volta contro Daniel.

"Questa sera..." disse tra un bacio e l'altro "sarai mio" non era una richiesta, Daniel lo desiderava e lo avrebbe preso. Sergej annuì inclinando la testa di lato e, vedendo quella visione, Daniel non poté che scendere con la bocca sul suo collo e leccare dalla spalla fino al mento per poi finire in un morso sul labbro inferiore.

"Ahi..." sussurrò eccitato l'altro, Daniel rise, spostò le mani dalla meraviglia del suo petto e gli afferrò il sedere invitandolo a salire sul proprio corpo. Senza che dicesse altro Sergej saltò a cavalcioni su di lui. Continuando a baciarsi l'uomo portò il ragazzo nella propria camera da letto e con poca grazia lo buttò giù.

Daniel guardò Sergej, aveva il viso arrossato, i capelli in disordine, la maglietta mezza alzata che lasciava scoperta la pancia piatta e un evidente rigonfiamento era in mezzo alle sue gambe. 

"Non potresti essere più invitante..." sospirò togliendosi la giacca, la lasciò cadere sul pavimento e poi, per far prima, si strappò la camicia da dosso finendo con il rompere i bottoni. Sergej si sfilò le Nike e restò a guardarlo, quegli occhi argento sembravano divorarlo e per poco Daniel non capitolò. Non resisteva più, lo voleva.

Si sbottonò i pantaloni e si mise a cavalcioni su di lui stringendogli i fianchi con le cosce. Si abbassò su di lui e proprio quando stava per ribaciarlo, con il fiato corto, e uno strano luccichio negli occhi, Sergej gli appoggiò la mano sulla bocca. 

"Aspetta..." disse eccitato "Io..." sembrava titubante.

"Cosa c'è?" chiese irritato Daniel portando le dita della sua mano, che era ancora poggiata sulle labbra, in bocca. Spudoratamente e molto lentamente avvolse con le labbra l'indice e il medio e glieli leccò come se fosse altro. Sergej emise un gemito di piacere, socchiuse gli occhi come se si stesse lasciando andare, ma poi li sgranò di nuovo e disse risoluto: "Ho bisogno di un momento per me... una doccia!"

Daniel lo guardò incredulo e poi sospirò "Non m'importa..."

"Devo! Aspetta qui..." e prendendolo alla sprovvista, Sergej gli accarezzò l'asta dura da sopra i pantaloni "Prepara tutto" sembrava volerlo provocare.

Daniel rimase da solo sul letto, credeva che in questo modo l'atmosfera si fosse spezzata, invece l'eccitazione non fece che aumentare, soprattutto quando pensò al corpo invitante dell'altro sotto il getto d'acqua calda. Il capo lo immaginò nella cabina doccia, insaponato, con il cazzo duro e la mano a massaggiarsi.

"Merda..." sospirò, incapace di resistere oltre. Preparò i preservati, il lubrificante e aspettò come un leone in gabbia che il suo amante uscisse dal bagno. 

Quando uscì, tutta l'attesa fu ripagata alla grande. Senza pudore, Sergej era uscito direttamente nudo e ancora bagnato. 

"Sei illegale" si alzò e andò da lui, lo afferrò per un polso e lo buttò a letto a pancia in giù.

È stato un colpo di fulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora