Capitolo 23 - Sergej

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Sergej si era preso un giorno libero, restando a letto e dando il tempo sia al suo corpo che alla sua mente di metabolizzare quello che era successo.

Non era riuscito a studiare, quindi il giorno dopo, andò all'università consapevole che l'esame sarebbe stato un flop completo. In tutta onestà in quel momento non gli importava molto, bensì la sua mente era costantemente a Daniel. A cosa era accaduto tra loro due e come poi si erano divisi. Non riusciva a crederci.

"Lo sapevo..." bisbigliò, arrabbiato con se stesso ricordando perché non voleva baciarlo.

"Mi scusi?" chiese l'uomo di fronte a lui, Sergej ritornò con i piedi per terra e guardò la commissione di professori dinanzi a lui. 

"Io..." non riuscì a parlare sentendo la bocca asciutta.

"Quindi sapeva di non essere preparato abbastanza ed è venuto ugualmente?" il giovane attore imprecò mentalmente e tacque a quella domanda. Il professore aveva ragione, non era preparato e la colpa era di una sola persona, Daniel.

"Mi dispiace" ammise contro voglia.

"Dispiace più a noi" disse la donna alla destra, era bassina con una pettinatura alquanto strana, i capelli erano molto ricci legati quasi per miracolo sulla testa, tanto che parecchie ciocche gli ricadevano sul volto. Portava gli occhiali sulla punta del naso e lo guardava come se avesse del fuoco negli occhi "Manca così poco alla laurea ed è sempre stato un ottimo alunno. Per questa volta, lasciamo passare. Si prenoti per un nuovo giorno e venga preparato" dicendo ciò chiuse la questione e passò al prossimo alunno.

Perché sembrava una minaccia? Sergej annuì e si alzò prendendo le sue cose. Si ritrovò in corridoio ad osservare gli altri studenti in attesa di dare il loro esame e si chiese se anche loro fossero sconvolti quanto lui.

Se lo chiamassi? si chiese, per poi scuotere immediatamente la testa. No, non doveva sottomettersi in quel modo. Colui che aveva sbagliato era Daniel, e lui avrebbe dovuto scusarsi.

Si apprestò ad andare a casa quando con la coda dell'occhio vide Jeremi alla fine del corridoio, lo raggiunse velocemente e lo fermò. Il fratello si volse e gli andò incontro, sembrava aver perso colorito sul volto.

"Non credevo avessi lezione, a colazione non mi hai detto nulla" in realtà erano giorni che lui e Jeremi si parlavano a malapena, il più piccolo sembrava immerso nei suoi pensieri.

"Ah" rispose distratto, continuava a guardare il cellulare.

"Qualcosa non va?" chiese preoccupato "Lo sai che puoi contare su di me.

"No" sospirò il ragazzo e mise l'apparecchio in tasca "A proposito, è uscito lo spot della tua serie. Mamma lo ha già visto, era sconvolta. Ha intenzione di parlare con papà..."

 Sergej sospirò pesantemente "Siamo adulti, viviamo da soli da un po'. Non pensi stia esagerando?"

Jeremi annuì "Sai meglio di me quanto per loro la reputazione sia tutto, per di più hanno il timore che questo lavoro possa interferire sulla tua laurea."

"Non accadrà" mentì, ripensando a quello che era appena successo. In realtà l'esame era andato male non per la sua carriera d'attore, ma perché non era riuscito a concentrarsi per il suo capo.

"Per di più..." ammise tristemente Jeremi "anche se viviamo ormai da soli, siamo comunque loro figli e meritano rispetto."

Il maggiore sospirò di nuovo e si sistemò meglio la borsa sulla spalla "Rispetto chiama rispetto" borbottò. Se sua madre stava facendo un casino per un lavoro, se avesse saputo quello che era successo con Daniel cosa sarebbe successo? "Abbiamo il diritto di amare chi vogliamo" bisbigliò.

"Cosa c'entra questo?" chiese il fratello non capendo, poi fece un piccolo sorriso, Sergej non lo vedeva sorridere da giorni "Sei innamorato?"

L'attore sgranò gli occhi di colpo. Recuperò il berretto nero dalla borsa e lo infilò veloce sulla testa, calandolo il più possibile sulla fronte "Stai scherzando?" chiese, ma in realtà sembrava essere stato colto in flagrante "Piuttosto tu... sembri soffrire le pene dell'amore!"

Jeremi distolse immediatamente lo sguardo e dopo quello scambio di battute entrambi i ragazzi, imbarazzati, si guardarono intorno fingendo il nulla.

"Bene," ruppe il silenzio il minore "io vado".

"Allora ci vediamo a casa" rispose Sergej e si allontanò, neanche due passi che il telefono squillò. Il cuore gli balzò in gola quando vide il nome sullo schermo. 

"Daniel" rispose freddamente mettendosi in un angolo, lontano da occhi indiscreti.

"Stasera passo a prenderti" disse con altrettanta freddezza l'uomo.

"Non è una richiesta" gli fece presente.

"Esatto" asserì.

Sergej si appoggiò al muro sistemandosi meglio e  strinse di più il telefono "Ti sei schiarito le idee?" gli chiese, ma l'altro non rispose "Non passare, non verrò"

Sentì un fruscio e un tonfo, poi di nuovo la voce di Daniel "Allora ci vediamo domani"

"Ti ho detto che..." non finì di parlare che l'altro lo fermò.

"Abbiamo un servizio fotografico per la serie, vedrai che a breve verrai contatto" e dicendo ciò staccò. 

Sergej restò con ancora il telefono appoggiato all'orecchio, incredulo "Merda," imprecò da solo "mi ha fregato!"


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Ciao a tutti, non so perché, ma mi viene di consigliarvi questa canzone. 

Tutto quello che accade tra Sergej e Daniel mi fa venir voglia di ascoltare questa:


Spero che il racconto continui a piacervi, un bacione. Carmela <3

È stato un colpo di fulmineWhere stories live. Discover now