YALE UNIVERSITY

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Alexandra

Luglio di cinque anni dopo...

"Alex! È arrivata la risposta!"
Papà grida dal piano inferiore e mi affretto a correre da lui, presa dall'entusiasmo. Sono settimane che la aspetto. Cosa? Vi chiedete. Ho fatto domanda di ammissione alla Yale University, la stessa dove andava Mark e visto che si è fermato là a lavorare, avrei un appoggio se dovesse servirmi. Questo però non è l'unico motivo, ci verrà anche Tracy, e penso che saranno i quattro anni più pazzi della mia vita. Ho scelto la facoltà di psicologia, mi piace entrare nella mente degli altri e poi, dovevo scartare ogni cosa riguardasse la matematica e la noiosa letteratura, materie che comunque sono riuscita a portare a casa superando gli esami finali della High School con una onorevole media della B-, grazie alla pazienza di Jo.

Lui è rimasto a Boston, non ha voluto andarsene per tanti motivi, primo non abbandonare Allison nonostante non fosse più realmente sola da quando sta con papà. Secondo, continuare con i suoi allenamenti di boxe senza i quali non potrebbe più vivere. Terzo, ha vinto una borsa di studio alla Northeastern University College of Engineering.

Devo ammettere che mi mancherà da morire, siamo praticamente cresciuti insieme, ci siamo spalleggiati e confortati in questi ultimi anni, ci raccontiamo praticamente ogni cosa, conosce ogni mia sfaccettatura, ogni mia finta cotta, ogni mia uscita con i ragazzi, solo una cosa non gli ho mai confessato:

sono pazza di lui!

Penso sia il motivo principale per cui ho deciso di andarmene, non sopporto più vederlo con altre, e cavolo, sono tante che lo vogliono. Non si è mai fossilizzato su una ragazza sola, quella fissa non gli va, dice che vuole essere libero da pensieri inutili che potrebbero distrarlo dallo studio. È inutile dire che a quasi vent'anni, con tutto lo sport che fa, il suo fisico non ha più nulla a che vedere con quello del vecchio Jonny, e con quello di nessun altro, direi. Finalmente è cresciuto, proprio come ha sempre sostenuto, la teoria della genetica a quanto pare non sbaglia, è alto un metro e ottantasei per circa novanta chili di nervi e muscoli scultorei da far sbavare chiunque ed è F A V O L O S O.

Ha un solo difetto, troppe lo vogliono e tante se lo godono. È diventato un po' il bed boy gentiluomo, sì, proprio così, perché ha mantenuto la sua gentilezza e bontà d'animo ma si è fatto la fama del dongiovanni, anche se in realtà lui non seduce e abbandona, ma asseconda le lusinghiere richieste.

Come lo so? L'ho visto in azione, uscendo sempre con lui, ed essendo sua amica, odio questa considerazione, si confida. Mai una volta l'ho sentito fare apprezzamenti spontanei vedendo una ragazza, mai l'ho visto voltare lo sguardo a seguirle al passaggio, seppur minimal vestite. Se non fosse per il fatto che poi cede alle loro moine, penserei fosse disinteressato al genere femminile.

Dicevo, me ne voglio andare, provare a stargli lontano potrebbe farmi capire che quello che provo per lui è solo un forte amore fraterno e magari riuscirò a trovarmi un ragazzo che duri oltre le due, tre settimane. Nessuno è mai abbastanza bello, abbastanza intelligente, abbastanza gentile, abbastanza simpatico, abbastanza premuroso con me, nessuno mi sopporta abbastanza, non ho un carattere malleabile, nessuno è mai abbastanza... Jo.

"Dov'è, dov'è?"
"Eccola!" Dice passandomela e piazzandosi davanti a me in presa ad un attacco di curiosità.

Io la afferro e la fisso. Lo stemma della Yale University salta all'occhio, un libro aperto inserito in uno scudo blu, e papà mi picchia un dito sulla fronte richiamando la mia attenzione.

"Ti decidi ad aprirla?"
Leggo:

"Egregia signorina Alexandra Sallivan siamo lieti di comunicarle che la sua richiesta di ammissione è stata accettata."

LA MIA ADRENALINA SEI TUWhere stories live. Discover now