DOV'È?

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Jonathan

Boston, 3 luglio

Lascio la moto nel mio garage, torniamo a casa con la macchina di Mark, lo costringiamo a salire sul sedile posteriore, e dopo almeno mezz'ora di meritati insulti, Alexandra si placa e si raddrizza sul sedile anteriore, guardando fissa fuori dal parabrezza. Ha il cuore in tumulto, al pensiero di me su quel ring. Ok, sono forte, so combattere, ma non così, ripensa a quella volta, vinsi, ma la mia faccia era tumefatta. E questo Devil? Pare sia un bestione, tutto nervi e muscoli, molto più grosso di me. Già il nome non promette bene, e lei mi preferirebbe decisamente intero.

La vedo tesa e preoccupata, è appoggiata al finestrino con la testa che si mordicchia le mani, e io le appoggio una mano sulla coscia, la guardo facendole un mezzo sorriso, come per dirle andrà tutto bene piccola ed lei mi prende la mano, intreccio le dita con le sue, e non abbiamo bisogno di dirci nulla, ci capiamo.

È sera, e le strade non sono trafficate, dopo due ore e un quarto, stiamo infilando il viale di casa loro, parcheggio, spengo la macchina e mi volto a guardare Mark.

"Ci siamo. Non lo affronterai da solo, ma devi farlo. Andrà tutto apposto."
"Mi ammazzerà!"
"No, quelli lo faranno, e se la prenderanno anche con lei! Vuoi questo?"

Ha un'espressione spaventata e forse ha capito la gravità della cosa.

"No! Scusa Alex."
"Le scuse le devi fare a Jo! Scemo! Ora andiamo, io mi intratterrò con Allison."
"Cazzo! Non avevo pensato a mamma. Le verrebbe un infarto se sapesse dell'incontro!"

La luce all'interno è ancora accesa, suoniamo il campanello e fortunatamente viene ad aprire Chris, rimane stranito nel vedermi, dopo avergli detto che sarei andato a Springfield, capisce al volo l'esistenza di qualcosa di per niente positivo.

"Jo! Alex! Cosa ci fate qui a quest'ora? Tu non dovevi essere a..."

Vede Mark, e i suoi lividi in faccia, ne riconosce il tipo, sono cazzotti.

"Mark! Che ti è successo?"

"Amore... chi è a quest'ora?" chiede Allison dal salotto.
Jo fa segno con un cenno di testa a Chris, di non farla preoccupare.

"Voi andate a salutare Allison, tu... dritto nello studio." Ordina Chris.

"indovina un po'. Sono i nostri figli."

Andiamo da lei, ed Alex è molto brava a raggirarla facendole credere che moriva dalla voglia di sapere del loro viaggio, io dopo averla salutata, invento di aver sentito Chris chiamarmi, e li raggiungo.

"Chi ti ha conciato così?"
Chiede preoccupato.
"Papà... io... mi spiace... devo restituire  dei soldi a della gente..."
"Le cose non sono andate bene con il lavoro? Cazzo! Potevi dirmelo!"
"Pensavo di cavarmela ma..."

Gli dò uno spintone alla schiena, davvero vuole farla franca così?

"Mark! Parla!" Lo riprendo e Chris mi guarda, poi gli prende il viso dal mento  girandolo per visionarlo.
"Bastardi! Non lo sapevano che investire in borsa è sempre un rischio? Per quanto tu possa essere un bravo broker... un margine di errore..."
"Mark! O glielo dici tu, o lo faccio io!" Alzo di più la voce.

"Ok, ok." Mi ringhia voltando il viso verso di me, e Chris mangia la foglia.
"Cos'hai combinato. Eri consapevole dell'errore?"

Mark scuote la testa, ha le mani sudate, non sa da che parte cominciare.

"Io... papà, non ..."
"Cazzo Mark, tutti possono sbagliare, ok, sei sempre stato il precisino educato ma quando ci vuole, ci vuole! Per una buona volta tira fuori i coglioni!"
"Non centra la borsa! Gestisco un giro di scommesse, mi ha sempre fruttato, ma l'ultima volta me l'hanno tirata sporca, facendomi perdere un mucchio di soldi che certi hanno pensato bene di spendere prima dell'incasso assicurato."
"Ma sei scemo! Che ti dice il cervello! Lo sai che le scommesse sono illegali?"
Chris cammina avanti e indietro con le mani nei capelli!

LA MIA ADRENALINA SEI TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora