QUALCOSA IN COMUNE

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Alexandra

Sono talmente spossata, e dannatamente rilassata che mi accascio sul sedile della macchina con la testa rivolta a lui alla guida. È proprio bello, più lo guardo più continuerei a farlo, soprattutto adesso con quell'aria soddisfatta. Ha i capelli ancora un po' umidi, e il suo ottimo profumo invade l'abitacolo della macchina di papà.

Ne respiro una grande quantità e gli sorrido.

"Ti sei portato il profumo?"

"So che ti piace tanto, ne tengo uno di scorta nel borsone."

"Pensi sempre a tutto!"

"Solo a tutto quello che potrebbe piacerti..."  Intreccia la sua mano con la mia appoggiata alla mia coscia.

"È tardi... pensi che crederanno alla storia che Martin ci ha intrattenuti?"

"Non mi faccio problemi. Non abbiamo commesso alcun crimine. Pensino pure ciò che vogliono."

"Sì, ma che vergogna... in palestra..."

"Non hai detto che per Tracy sono quello banale che se non c'è un letto e un pouf dove riporre i vestiti ben ripiegati, non si cimenta ad atti impuri? Tranquilla, ci crederanno!" ironizza strizzandomi un occhio.

"Vero! Ho anche asciugato bene i capelli, non penso capiscano che ho fatto una doccia."

Si mette a ridere, scioglie la sua mano dalla mia e mi alza il viso passandomi il pollice sulla bocca.

"Non serve a molto se si soffermano a guardare la tua espressione appagata!"

Continua a fissarmi il collo: che abbia ancora voglia di me?

"Quella non la posso mascherare. Spero che le gambe non sembrino ancora gelatina quando entreremo in casa."

"Arrivati! Spero ci sia qualcosa da mangiare in frigorifero perché potrei svenire!"

"Il campione peso massimo messo al tappeto da uno stomaco vuoto!" lo faccio ridere.

È quasi l'Una di notte ma sono ancora tutti svegli, speravo io il contrario, ma ci sono ospiti e quando entriamo li troviamo in salotto. Gli uomini stanno bevendo birra, Roger sembra già essersi integrato, le donne invece stanno guardando tutte le riviste di sposa che in questi mesi fanno da protagonista in ogni angolo della casa. Scommetto che le hanno raccontato del matrimonio a sorpresa.

"Finalmente! Che fine avete fatto?" sbotta papà.

Jo butta a terra il borsone, mentre io appendo la giacca all'attaccapanni all'entrata.

"Dopo la doccia ci siamo incantati a parlare con Martin mentre aspettava che si vuotasse il palazzetto e non ci siamo accorti del tempo che pasava."

Rimango sorpresa. Nessun commento, l'hanno bevuta subito. Tante paranoie per niente. Raggiungo Jo e gli aggancio l'indice nel passante dei Jeans strattonandolo appena per farlo voltare verso di me e dargli un'occhiata come per dire l'abbiamo fatta franca, mi fa un sogghigno e si siede sul bracciolo del divano dove è seduta Allison.

"Mamma, dimmi che c'è qualcosa da mangiare!"

"C'è del pollo avanzato in frigorifero. Ma non è tardi?"

"Se non mangio, non riuscirò a chiudere occhio stanotte!"

Salta in piedi di colpo e scusandosi con tutti scompare in cucina.

Io rimango con loro e Roger mi scruta per bene, poi si tocca il collo con il pollice indicando il mio con lo sguardo. Cazzo! Mi porto immediatamente la mano sopra, e imbarazzata guardo a destra e a sinistra il volto degli altri, sperando non abbiano notato anche loro il segno.

LA MIA ADRENALINA SEI TUWhere stories live. Discover now