EPILOGO

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Jonathan

Due anni dopo...

"Mamma basta! Che fretta hai?"
"Non voglio essere una nonna vecchia!"
"Tu non sei vecchia, e puoi aspettare ancora qualche anno... Alex ha appena ottenuto un incarico di grande responsabilità al lavoro, non è il momento!"
"Ma io la aiuterei..."
"La aiuterai quando sarà il momento. Ora smettila!"

Mi chino a darle un bacio e me ne vado in fretta e furia in palestra. Non la sopporto quando insiste tanto. Da quando Tracy ha comunicato di essere incinta non ci dà tregua.

Metto il borsone nel bauletto e salgo in moto, Chris e Roger mi aspettano in palestra per il mio solito allenamento, Alex stasera non mi raggiungerà, ci vedremo addirittura a casa, le hanno offerto un ruolo di grande responsabilità nell'organigramma dell'istituto e non vuole far brutta figura, perciò si ferma qualche ora in più per organizzare le sedute tra studenti problematici, genitori e tutori, a seconda della situazione familiare che li caratterizza.

"Ciao Roger. Come è andata la giornata?"
"Magnificamente. Devo proprio fartelo conoscere."
"Chi. Billy?"
Dico lanciando il borsone sulla panca. Mi cambio e lui mi raggiunge negli spogliatoi finito di spiegare un programma ad un nuovo iscritto.

"Proprio lui. Ha un potentissimo destro, diventerà un campione."
"Ti piace proprio quel ragazzino."
"È in gamba e mi dispiacerebbe prendesse brutte strade."
"Per questo Alex lo ha obbligato a venire qui, piuttosto che fare lavori di servizio sociale."
"Ieri ho parlato con il suo tutore come mi ha consigliato lei ...se tira dritto per altri due mesi, faranno ricadere le accuse e la sua fedina penale rimarrà immacolata."
"Che intenzioni hai Roger?"
"Ne ho parlato con Hanna... noi abbiamo sempre sognato di avere un figlio, ma una gravidanza nelle sue condizioni non era consigliabile..."
"State valutando l'affido?"

Mi fascio le mani, mi metto i guantoni e me li stringo con i denti alzandomi, pronto per il nostro allenamento.

"Ci piacerebbe. Infondo è un bravo ragazzo, ha solo sbagliato a seguire consigli di gente sbagliata, mettendosi nei casini."
"Incrociamo le dita! Saresti un padre fantastico."
"Non ci illudiamo. L'iter è piuttosto lungo, e ancora non so se a lui farebbe piacere."
"Forza, non battiamo la fiacca, oggi ho avuto una dura giornata, devo sfogarmi un po', non mi va di colpire una pera o un sacco, chi dei due mi dà una mano?"

"Roger, vai tu, io oggi passo!"
"Chris, non dirmi che cominci a sentire l'avanzare degli anni!"
"Ehi pulce, ti posso ancora battere ad occhi chiusi!"
"Questo volevo sentire! Sono passato da mamma, si lamenta di essere vecchia, potresti portarla in vacanza e darle un po' di attenzioni particolari da farle cambiare opinione..."
"Vecchia tua madre? Sei pazzo, è ancora una ragazzina."
"È quello che le ho detto anch'io, ma sai, si è messa in testa che vuole diventare nonna a tutti i costi..." Chris mi interrompe.
"Ha ragione! Non so cosa aspettate a sfornarci un nipotino, vogliamo fare i nonni giovani e godercelo e non farci raccogliere la dentiera."
"Cazzo ma che fretta! Ho solo ventinove anni e sono sposato solo da due, un figlio non è un giocattolo, una volta che c'è, bisogna amarlo, accudirlo e dedicargli il tempo..."
"Non sei pronto? Ma se ti disfi in due per gli altri."
"Mhm... Alex sta lavorando molto, adesso..."

Vedo Roger sogghignare mentre si infila anche lui i guantoni.
"Ho capito! Hai solo paura che ti rubi le attenzioni di Alexandra."
"Io... beh... no, non è quello, è che..."
"Miller, sta zitto che è meglio!"

Saliamo sul ring e cominciamo con un po' di riscaldamento, Jab, uppercut, gancio, destro, sinistro, diretto ... uno colpisce, l'altro para, fino a quando caldi e fidati al punto giusto, cominciamo un vero sparring: la cosa migliore, per un pugile, contare su di un partner, per un incontro di boxe uno contro uno, facendo attenzione alla guardia, ai movimenti offensivi e al gioco di gambe, utilizzando un'ottima coordinazione fisica tra gambe, braccia e testa!

LA MIA ADRENALINA SEI TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora