PUNIZIONE

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Jonathan

Boston, 8 ottobre

È più di due mesi e mezzo che mi sveglio accanto a lei, e ancora non ci credo. Dopo tre anni di lontananza, sentire i suoi capelli solleticarmi il viso non ha eguali. Ci addormentiamo abbracciati, e al mattino, il più delle volte lo siamo ancora, soprattutto adesso che la temperatura sta calando e non abbiamo ancora provveduto a tirar fuori dall'armadio un caldo piumino.

"Buongiorno amore."
"Buongiorno a te. Sei agitato?"
"No. Non è il mio primo incontro."
Alza il viso in cerca della mia bocca ed io non esito a baciarla.

"È il primo dopo quell'altro. E poi... era molto che non ne facevi uno regolare."
"E non so perché ti ho dato retta!"

Ride. Mi sale sopra, sdraiata con le mani sotto il mento, appoggiate al mio petto. Mi guarda come una bambina viziata che ottiene sempre tutto.

"Semplice. Mi ami ed io avevo voglia di vederti combattere sul ring!"

Le scosto una ciocca di capelli che le ricade davanti ai sui magnifici occhi verdi, poi con entrambe le mani le racchiudo i capelli in una coda di cavallo, alimentando le mie fantasie.

"Mi vedi sempre quando mi alleno."
"Non è la stessa cosa. Manca quell'adrenalina che ti rende eccitante!"
Ora sono io a ridere.
"Eccitante? Da quando lo sono mentre tiro pugni?"
"Mhm ..." si picchietta l'indice sul labbro.  "Direi da sempre! Concentrato nei tuoi pensieri, sudato con i muscoli esposti a tutti, e quella luce che ti fa brillare gli occhi, direi...fantastico.
Poi... voglio fare l'amore con te, subito dopo."
"Non mi troveresti in gran forma!"
"Come no!"  Mi guarda serrando gli occhi.
"Sarei stanco..." la prendo in giro.
"In tal caso... ci penserei io a te e a Junior!"

La vedo scivolar sotto il lenzuolo e i suoi capelli scorrermi tra le dita. 
Un altro motivo per amare i risvegli con lei. Non la vedo, ma la sento, e cazzo se mi piace. Sta solo giocherellando stuzzicandolo con le dita, mi tocca in un modo che mi induce a sperare utilizzi anche la bocca, ma non arriva facilmente il momento con lei, mi fa sempre impazzire prima, sento un polpastrello percorrere la vena che già sento palpitare.

"Alex... ci siamo appena svegliati e già mi fai penare!"
La sento ridere e getto indietro il lenzuolo.
Mi guarda soddisfatta. Ormai ha capito cosa provoca in me e mi tiene in pugno.
Si raddrizza seduta sulle mie gambe e si morde un labbro fissandomi negli occhi con un'espressione maliziosa, e all'improvviso si alza scavallando la gamba dal mio corpo, dà un'ultima carezza e se ne va in bagno sculettando facendo sollevare la t-shirt ad ogni passo.

"Ok, ti lascio stare."
"Cazzo Alex. Fai davvero?
Torna indietro affacciandosi alla porta.
"Dai alzati. Fra poco arrivano Tracy e Daniel!"
"E allora?"
"Allora ho detto loro di non prenotare nessun hotel, li ospita papà."

Mi alzo e la raggiungo in bagno, si sta lavando i denti e la prendo per i fianchi da dietro.
"Allora non c'è tutta questa fretta!"
Sputa il dentifricio nel lavandino, si risciacqua la bocca e si rigira fra le mie braccia buttandomi le sue al collo e scuote la testa.

"Nhc nhc nhc... non te l'ha mai detto il tuo allenatore che prima di un incontro devi astenerti da qualsiasi forma di sesso?"
"Sinceramente no!
"No! Che cavolo di allenatore hai?"
Mi fa ridere, più per la sua faccia che per la frase.

"Non so se lo conosci! Ha una figlia bellissima ma crudele."
"Ah è bellissima... e me lo dici così? Potrei esserne gelosa!"
"Ben ti sta. Così impari a illudermi."
Abbassa lo sguardo e si accorge che l'ho raggiunta completamente nudo, e Junior è ancora in buona forma.

"Povero cucciolo..." arriccia la bocca.  "Mi spiace molto, ma forse è meglio se ti fai una doccia fredda."

Mi dà un insulso bacio a stampo e torna in camera lasciandomi ancora a mani vuote. Mi appoggio alla parete e picchio la testa ripetutamente contro il muro.
"Junior rassegnati! La signorina oggi ha deciso di farci impazzire. Non dovevi soddisfarla troppo ieri sera. Hai voluto strafare... eccoti accontentato."
"Che fai? Non starai parlando davvero con il tuo coso."
Mi grida dalla camera.
"Potrebbe offendersi se lo chiami coso, ti avverto!"

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