IL DIVANO

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Jonathan

Novembre di un anno dopo...

Sorrido ricordando quando poco più di un anno fa ho accompagnato Alexandra e Tracy a cercare un appartamento vicino a Yale, perché non volevano alloggiare nel campus.

Chris mi ha prestato la sua Dodge Charger rosso fiamma, motore 8 cilindri, 808 cavalli, 160Km/h in 7,6 secondi, insomma un'altra goduria. Naturalmente gli ho promesso di rispettare i limiti di velocità salvo allenamenti extra punitivi.

"Ancora non capisco perché papà permette a te di guidarla e non a me!"

"Perché tu hai il piede pesante con la tua Toyota e non ci penseresti due volte a dare gas con questa! Rischieresti di farti ritirare la patente."

"Addirittura?"

"Non per la velocità, ma per le insaccate che tireresti all'ufficiale che ti ferma!"

Alexandra mi mostrò un sogghigno, consapevole della sua irascibilità impulsiva.

"Ci saresti tu a calmarmi e a togliermi dai guai!"

"Ti ricordo che a Yale io non ci sarò, e... da quel poco che ho notato, Tracy non è molto più tranquilla di te!"

"Ehi! Per chi mi hai preso?" Gridò Tracy dal sedile posteriore.

"Ho forse sbagliato?"

"Mhm... a dir la verità... no!"

Alexandra si voltò a guardare l'amica ridendo, si scompose sul sedile e la gonna a pieghe si sollevò un po' troppo, scoprendo lembi di cosce che mi facevano infervorire, mi dava il sangue al cervello e a mio malincuore, fui io stesso a sistemarla,  scuotendo la testa quando lei vedendo il gesto mi fece una linguaccia

"Certo Jo che sei peggio di un fratello maggiore! E la macchina no perché va troppo veloce, e le gambe scoperte no, Cos'hai? Paura prenda freddo in pieno luglio?"

Affermò Tracy sporgendosi in avanti tra i due sedili anteriori.

Io volevo evitare un eccitamento sgamabile da forzata astinenza, e lei pensava fosse un gesto di fratellanza? Meglio! Buona come scusa.

"Ho un anno in più, devo prendermi cura della mia sorellina! Ma stai tranquilla, se vuoi posso dare un'occhiata anche a te."

Pizzicai una guancia a Alexandra mentre rispondevo all'amica, e lei mi guardò con un'espressione seria, quasi offesa. È pure permalosa.

"Ben volentieri. Tanto per cominciare ci accompagnerai tu all'università così le ragazze vedendoti schiatteranno d'invidia per noi, ed in men che non si dica diventeremo popolari!"

"Scordatelo! Poi dovrò tornarmene a Boston. Non potrei lasciarvi con la fila di pretendenti che non posso visionare di persona!"

Alexandra continuò a guardarmi strana senza intromettersi nel  discorso assurdo.

"Ah perché? È vero che devi approvare o meno un ragazzo prima che esca con lei? Pensavo scherzasse quando me lo diceva!"

Non risposi subito, nessuno rispose... pensai che glielo avesse confessato perché le dava fastidio lo facessi, ma io volevo e voglio tutt'oggi che, se non posso averla io, esca almeno con qualcuno di affidabile che la tratti come meriti.

"Diciamo che voglio assicurarmi che non esca con stronzi..."

La guardai in cerca di una conferma.

"Se ti dà fastidio però devi solo dirmelo!"

LA MIA ADRENALINA SEI TUTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang