17. Ricordi questo momento?

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La cena era iniziata e il cuore di Aurora era diviso a metà. Triste perché era l'ultima volta che poteva mangiare con quei ragazzi che in così poco l'avevano accettata e fatta sentire benissimo, arrabbiata perché sentiva che la sua migliore amica, la quale non aveva ancora osato incrociare lo sguardo con lei, le stava nascondendo qualcosa. Dentro di lei erano assenti sentimenti positivi, faticava a godersi quegli ultimi momenti, non riusciva a pensare lucidamente. Dentro di se si diceva che doveva solo divertirsi per il tempo che le restava, evitare Serena e Federico, che dall'inizio della cena si lanciavano strani sguardi e parlottavano sotto voce, e continuare a ridere delle battute che il duo napoletano davanti a lei continuava a rifilarle. Eppure il suo sguardo riusciva solo ad assumere una smorfia, anche quando Niccolò le posò una mano sulla spalla e le rivolse uno sguardo dolce e comprensivo. "Tutto bene?" Zittì le voci dei suoi compagni. L'altra annuì. "Sì, sono solo un po'..." sospirò. "Malinconica" un mezzo sorriso si fece spazio sul suo volto. "Mi mancherete ragazzi"

Il biondo la abbracciò mentre il resto del tavolo sorrideva, fu in quel momento che Chiesa si alzò e la guardò negli occhi. "A proposito di questo" prese parola. "Avremo un piccolo pensiero per te" si grattò la testa imbarazzato. "Proprio tu Chiesa? Non è che inizio a starti simpatica?" Ridacchiò maliziosa, mente due lacrime le rigavano le guance, commossa. "Ti piacerebbe" alzò gli occhi, lasciandosi scappare un sorriso divertito. Le allungò la busta, che lei subito strappò dalle sue mani.

La prima cosa che trovò fu una foto.

(Shhh fate finta)

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(Shhh fate finta)

E sul retro la scritta 'ricordi questo momento?'. Alzò lo sguardo verso Nico, che le sorrise. "Prima della partita, mentre ci facevano le foto, siete venute a salutarci, ricordi?" Annuì. "Noi tre stavamo scherzando, quando ci hanno scattato questa foto. Non so cosa vi avevo detto di preciso, per farvi ridere così tanto" ridacchiò. "Fatto sta che ci hai augurato buona fortuna e sei andata a sederti sugli spalti. Ho guardato fede e ho visto che lui, come il resto della squadra, aveva un'aria diversa, più sollevata, perché c'eravate voi".

"Dopo aver vinto, fede è venuto da me e non è servito più di uno sguardo per intenderci. Eri stata come in portafortuna, e vorremmo tu continuassi ad esserlo" la invogliò a cercare nella busta, dalla quale la bionda estrasse due biglietti.

"Siete scemi" ridacchiò tra le lacrime. "Tu lo sapevi?" La sua amica annuì. "Non volevo litigare, non ti stavamo nascondendo niente, solo che fede voleva farti una sorpresa" mormorò prima di stringerla tra le sue braccia.

Solo allora, Aurora guardò per la prima volta, per davvero, Federico negli occhi.

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