Capitolo 2

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"Dai, Nic, non la possiamo proprio rimandare questa intervista?" mi chiede Charles, di nuovo.

Sbuffo, prima di rispondere. "Allora, Charles. Prima cosa, non chiamarmi Nic, sono stanca di ripetertelo; seconda cosa, per l'ennesima volta, no, non possiamo rimandarla. È la prima intervista ufficiale della stagione, capisci da solo quanto sia importante, vero?"

Lui alza gli occhi al cielo e, finalmente, si arrende. "Va bene, va bene, hai vinto" dice "però devo trovarti un nuovo soprannome se Nic non ti piace"

"Ma perché? Non potresti solo chiamarmi col mio nome?"

Lui ride. "No, non hai capito proprio niente. Se dobbiamo lavorare insieme, devi avere un soprannome. Non posso chiamarti semplicemente Nicole, sarebbe troppo... formale, ecco" mi spiega.

Scuoto la testa ridendo. "Come vuoi" gli dico "Adesso, però, dobbiamo andare: hai l'intervista"

"Va bene, capo" mi prende in giro Charles, alzandosi. Poi mi guarda, con gli occhi spalancati e un sorrisetto stampato in faccia. "Eccolo il tuo soprannome! Capo, ti piace?"

"Beh, sempre meglio di Nic. Mi fa sentire importante, per lo meno" dico, aumentando il passo "Senti, Charles, mi raccomando: sorridi come sempre, sii educato e mostra sempre interesse verso ciò che viene detto, ok? I media fanno caso a queste cose, e appena fai un passo falso, sono pronti ad usarlo per creare storie, quindi evitiamo"

"Lo so, lo so. Le mie interviste sono sempre fantastiche, tranquilla" sorride "Quando finisco andiamo a pranzo? Sto morendo di fame"

"Sì, va bene. Ora vai, o farai tardi e mi farai licenziare dopo una sola settimana" rido.

                                 —————

Dopo l'intervista, come promesso, io e Charles andiamo a pranzo.

"Cosa ci offrirà di buono oggi l'hospitality?" chiede lui, ironico.

"Tanto tu sei a dieta" faccio spallucce "non potresti comunque mangiare chissà cosa"

"Ti prego, non me lo ricordare! Andrea mi ucciderà, ho già sgarrato due volte questa settimana" mi confessa lui, sottovoce.

"Charles! Siamo solo a mercoledì e già due volte?" lo rimprovero.

"Abbassa la voce! Se ci sente sono finito"

Scuoto la testa, ridacchiando e sedendomi al tavolo. "Mi prendi tu qualcosa?" gli chiedo.

"Agli ordini, capo"

"Non c'è Carlos, oggi?" mi chiede Charles quando torna con il cibo per entrambi.

"Non credo, Isabella mi ha detto che lui avrà domani tutte le interviste" lo informo.

Lui annuisce. "Va bene, allora saremo solo io e te oggi"

"Yuppi, che bello" esclamo, ironica.

Lui mi guarda male, poi ricomincia a parlare. "Allora, per me ho preso il riso, il pollo e le zucchine. Per te, invece, la pasta al sugo, ok?"

"Sì sì, va benissimo, grazie"

Mangiamo in silenzio per un po': io controllo alcune mail di lavoro, Charles invece studia qualche strategia di cui ha già discusso con ingegneri e meccanici.

Secret - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora