Capitolo 22

7.1K 153 33
                                    

Charles' POV

La gara è andata di merda, per me: sono arrivato sesto, di nuovo. Non sono riuscito a spingere come volevo, perché non riuscivo a non pensare al fatto che Nicole stesse guardando la gara dai box con Luca.

Carlos, almeno, è riuscito ad arrivare terzo. Non è stato proprio il massimo, per lui, ma almeno era sul podio. Stasera, infatti, faremo una piccola festa tra noi, per celebrare questo minimo passo avanti.

Il nostro umore, in effetti, non è affatto quello giusto per festeggiare, ma dobbiamo sforzarci, per cercare di ricominciare con un altro spirito.

Io, nello specifico, sembro un morto che cammina. Mi maledico senza sosta per aver rovinato di nuovo tutto con Nicole, mi odio per questo. Ma spero di poter recuperare, piano piano, facendomi perdonare nonostante io sia un coglione patentato.

—————

Nicole's POV

Sono in camera mia in hotel e sto finendo di prepararmi per la festa di stasera. Ho messo un vestito fucsia piuttosto corto e appariscente, ho legato i capelli in una coda alta e, per quanto riguarda il trucco, ho realizzato una cosa molto semplice, avendo già osato parecchio con il vestito e le scarpe, che sono dello stesso colore.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio, prima di prendere il telefono per mandare una foto a Luca. Lui, purtroppo, è dovuto tornare in Italia subito dopo il GP, perché ovviamente domani lavora, essendo lunedì.

Messaggiamo un po', poi mi saluta prima che io vada alla festa. "Divertiti, bimba. Ci vediamo presto"

Sorrido spontaneamente leggendo quelle parole, prima di mettere il telefono nella borsetta. Mi accerto di avere tutto con me, poi esco dalla mia camera, raggiungendo quella di Carlos, che mi aveva chiesto di andare insieme al locale.

Busso alla porta e, per fortuna, non è Charles ad aprirmi.

"Wow" dice Carlos, scrutandomi appena apre la porta "Sei... wow" ripete, facendomi ridere.

"Grazie, Carlito. Anche tu stai molto bene" lo informo, osservando il suo classico completo nero.

Lui mi sorride, poi spalanca la porta per farmi entrare. Io mi irrigidisco: non voglio rischiare di incontrare Charles. "Non andiamo subito?" chiedo.

Lui aggrotta le sopracciglia. "Aspettiamo Charles, no? Vuoi farlo venire da solo?" ride, scherzando.

In realtà, non mi dispiacerebbe. Ma Carlos non sa nulla di noi, quindi non posso dirglielo.

Sorrido forzatamente ed entro nella stanza, sedendomi su uno dei due letti singoli. In quel momento, Charles esce dal bagno e per poco non rimango incantata guardandolo. Indossa un completo blu scuro con le rifiniture nere, ha il gel sui capelli e ha lasciato la barba incolta, proprio come è sempre piaciuta a me.

Posso essere arrabbiata quanto voglio, ma Dio, com'è bello.

I nostri sguardi si incrociano per un attimo, prima che lui mi parli. "Ciao" dice, sorpreso di vedermi.

"Ehi" rispondo io, sistemandomi la coda.

"Sei molto... bella" dice, quasi sottovoce.

Sento il mio stomaco contorcersi, ma soffoco quelle emozioni e mi limito a sorridergli, educatamente.

Carlos sposta il suo sguardo ripetutamente, alternandolo tra me e Charles, incredulo.

"Ma che state facendo?" ci chiede, ridendo "sembrate due sconosciuti! Dove sono finite le battutine e le provocazioni?" chiede, divertito, pensando che stessimo scherzando.

Fortunatamente, non dobbiamo rispondere, perché veniamo interrotti da un cellulare che squilla: quello di Charles.

"Scusate un attimo" dice, uscendo dalla stanza per rispondere.

Carlos, però, si gira verso di me. "Cos'era quello?" chiede.

"Quello cosa?"

"Mi sembrava ci fosse tensione, tra voi" osserva.

In effetti, io e Charles ci siamo sempre sforzati di sembrare normali davanti a Carlos, per non destare sospetti. Stasera, però, riuscirci è stato impossibile, a causa della lite che abbiamo avuto giovedì.

Scrollo le spalle. "Non lo so, magari è arrabbiato per qualcosa. Lo conosci, no?"

In quel momento, Charles rientra. "Andiamo?" ci chiede.

Noi annuiamo e usciamo dalla camera, dirigendoci verso l'ascensore.

                                  —————

Quando arriviamo, quasi tutto il team è già lì.

Mi affretto a salutare tutti, per poi prendere posto accanto ad Isabella, che stasera è più raggiante del solito, ed indossa un vestito molto attillato, celeste. "Sei davvero uno schianto, stasera!" mi dice, abbracciandomi.

"Anche tu, Isa, davvero!" esclamo, stringendola.

Ci sediamo e dopo poco, quando ormai tutti sono arrivati, iniziamo a prendere da mangiare al buffet.

La cena passa tranquillamente, tra chiacchiere, battute, scherzi e discussioni.

Subito dopo aver mangiato, abbiamo iniziato a ballare e a bere, ed è stato lì che forse ho esagerato. So di non reggere troppo bene l'alcool, ma non ho saputo dire di no ai miei colleghi che continuavano ad offrirmi bicchieri di vino rosso e bianco.

Sto ballando ormai da un'ora, insieme ad Isabella e Domiziana, la fotografa dei nostri piloti. Ridiamo, cantiamo, ci scateniamo. Mi diverto davvero; e pensare che non avevo nemmeno troppa voglia di venire a questa festa.

"Ragazze, torno subito! Vado in bagno" le informo, urlando per sovrastare la musica e barcollando un po'.

Loro annuiscono, quindi mi avvio verso la toilette subito dopo aver chiesto ad un cameriere dove si trovasse.

Seguo la strada che mi indica, arrivando davanti alla porta con i piedi doloranti a causa dei tacchi.

Busso, per sapere se ci sia qualcuno dentro, e in effetti sento una voce urlare "occupato". Allora mi appoggio al muro con un braccio, reggendomi per riuscire a togliermi le scarpe, che mi stanno letteralmente uccidendo.

Le tolgo e le appoggio per terra, incrociando le braccia mentre aspetto il mio turno.

Dio, questo idiota non esce più.

Busso di nuovo, tre volte, per farlo sbrigare. "Ehi, muoviti! Me la sto facendo sotto!" biascico, ridendo un po'.

A quel punto, la porta si apre e davanti a me vedo Charles. Rimango impietrita qualche secondo, fissandolo, mentre anche lui guarda me con stupore.

"Nicole, sei ubriaca?" mi chiede, scrutandomi.

Scuoto la testa. "Assolut-assolutamente no!" esclamo, superandolo per entrare nel bagno. Il mio piede inciampa sulla sua scarpa, facendomi quasi cadere. Quasi, sì, perché Charles mi prende prontamente, cingendomi la vita.

I miei occhi si incastrano nuovamente nei suoi. Dannazione, odio l'effetto che mi fa!

"Hai bevuto troppo. Dai, vieni che ti porto in hotel" mi dice, tirandomi per un braccio.

"Charles, aspetta" lo chiamo io, bloccandolo.

"Sì?" mi chiede, avvicinandosi a me.

È questione di un secondo: mi avvento sulle sue labbra, eliminando completamente la distanza tra noi, e allaccio le braccia dietro la sua nuca, stringendolo a me il più forte possibile.

Dio solo sa quanto realmente mi fosse mancato il contatto fisico con lui. Con un attimo, mi dimentico dei litigi, delle discussioni, delle rivalità, persino di Luca, e lascio parlare i nostri corpi, famelici, affamati e impazienti di unirsi ancora una volta dopo tutto questo tempo.

Secret - Charles LeclercWhere stories live. Discover now