Capitolo 27

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Nicole's POV

È esattamente da una settimana che non parlo con Charles. A lavoro non mi guarda nemmeno, e se provo a dargli indicazioni su qualunque cosa riguardi le interviste o la stampa, lui mi ignora.

Tutta questa situazione è estremamente frustrante per me. So di aver sbagliato con lui, di non essermi comportata bene e di non aver dato la giusta importanza alla sera in cui ci siamo detti di amarci, ma la lite e la rottura con Luca mi hanno veramente turbata. Confessargli il mio tradimento mi ha fatto sentire uno schifo, una vera stronza, e di conseguenza non mi sono sentita subito pronta ad iniziare un qualcosa di serio con Charles o anche solo a parlarne.

Lui però non mi ha neanche dato la possibilità di spiegargli, e da quel giorno a casa mia, non appena mi vede, in qualunque stanza, se ne va senza degnarmi di uno sguardo.

"Stasera allora andiamo a cena?" chiedo a Carlos, guardandolo mentre mangia un piatto gigante di pasta al pesto.

Lui alza lo sguardo e mi guarda, dispiaciuto. "Stasera non posso, Nik. Vado con Charles e-"

Alzo una mano, interrompendolo. "Va bene, non preoccuparti" dico, abbassando lo sguardo verso la mia insalata, continuando a girarla come se non lo stessi già facendo da mezz'ora.

Lui posa la forchetta e mi prende una mano, scuotendola. "Dai, Nik, non puoi davvero offenderti perché esco con Charles. Non potete pretendere che io mi schieri contro uno di voi! Entrambi siete miei amici. Lo capisci questo, vero?" dice, con calma.

Io lo guardo e annuisco. "Scusa, Carlito. Hai ragione, è che non lo sopporto. Odio il fatto che lui non voglia neanche sentire quello che ho da dire. E odio te, perché sono sicura al 100% del fatto che lui ti parli di me, ma tu non vuoi dirmi nulla" dico, puntandogli un dito contro.

Lui fa spallucce. "Allo stesso modo, però, non vado a dire a lui ciò che mi racconti tu. Sono amico di entrambi, te l'ho detto"

Alzo gli occhi al cielo e inizio a mangiare. "Va bene, va bene. Ho capito, amico dell'anno" dico, prendendolo in giro.

Lui ridacchia. "Allora, che farai stasera ora che il tuo meraviglioso amico ti ha dato buca?" chiede, indicandosi.

"A parte che non dovresti vantartene" inizio "E poi, credo che uscirò con qualche amica" dico, alzando le braccia.

Carlos annuisce. "Divertiti allora, Nik"

—————

Charles' POV

Sono con Carlos, Andrea e qualche altro amico in un locale in cui veniamo spesso. C'è un sacco di gente stasera, infatti è molto strano che nessuno sia ancora venuto a chiederci una foto o un autografo.

"Io vado a prendere da bere, chi viene?" chiede Carlos, guardandoci.

Io alzo leggermente la mano. "Vengo io" gli dico, andandogli dietro.

Arriviamo al bancone e ordiniamo due drink, chiedendo al barman di prepararci qualcosa a piacere.

Dopo un paio di minuti, ci presenta due bicchieri con un colore rossastro. "Ecco a voi. Rosso Ferrari, no?" sorride.

Lo ringraziamo e lo assaggiamo.

"Buono, vero? Sa di fragola" dice Carlos.

Io annuisco. "È buono davvero" confermo, continuando a bere.

Nel giro di pochi secondi, però, un ragazzo viene spinto da un altro, palesemente ubriaco, e mi colpisce in pieno, facendomi cadere il drink quasi interamente sul vestito di una ragazza che stava aspettando per ordinare.

Lei si gira a guardarmi e spalanca la bocca, tenendo le braccia in aria per non toccare il liquido rossastro che le ho versato addosso.

"Oh mio Dio, scusa!" esclamo, dispiaciuto. "Mi hanno spinto" mi giustifico.

Lei scuote la testa. "Tranquillo, ho visto"

Mi giro completamente a guardarla e la guardo meglio. È decisamente molto bella: ha i capelli biondi e lisci, che le arrivano poco sotto la spalla e gli occhi verdi. Indossa un vestito bordeaux abbastanza attillato, che le arriva poco sotto il sedere e le mette bene in evidenza le curve.

Carlos mi fa un cenno con la testa per chiedermi di tornare al tavolo, ma io scuoto la testa. "Rimango qui" gli dico, guardando la ragazza con un sorrisetto compiaciuto.

Lui mi guarda per qualche secondo. "Sei sicuro, Charles?"

"Mai stato più sicuro" confermo.

Lui alza le mani. "Allora buona fortuna, ci vediamo dopo" dice, prima di darmi una pacca sulla spalla.

"Posso fare qualcosa per farmi perdonare?" le chiedo, facendola girare verso di me.

"Purtroppo, a meno che tu non abbia un vestito di ricambio, non puoi fare molto" fa spallucce, ridendo.

Ridacchio anch'io. "Dai, guarda il lato positivo: il drink era rosso e il tuo vestito bordeaux, quindi non si vede. Devi solo aspettare che si asciughi"

Lei annuisce. "Almeno questo, sì" sorride.

"Io sono Charles" le dico, allungando la mano.

"Alice" dice lei, stringendomela.

"Allora, Alice" inizio, marcando il suo nome "Posso offrirtelo un drink per cercare di recuperare, anche solo un minimo?" le chiedo.

Lei annuisce. "Un angelo azzurro, magari"

Il barman mi guarda. "Un angelo azzurro per la signorina" dico, aspettando che lui inizi a prepararlo.

Quando finisce, glielo passa e lei mi ringrazia, portandosi la cannuccia alla bocca.

"Che ne dici se usciamo da qui? Almeno magari ci facciamo due chiacchiere in tranquillità" le dico, mettendole una mano dietro la schiena.

Lei non sembra affatto dispiaciuta dalla mia proposta, infatti annuisce convinta e afferra la mia mano non appena gliela porgo.

"Solo un secondo: avviso i miei amici" le dico.

"Certo. Ti aspetto fuori, ok?"

Raggiungo velocemente il tavolo dei miei amici, che mi guardano come se aspettassero chissà quale notizia. "Ragazzi, io vi abbandono" cantileno, sorridendo.

Carlos scuote la testa. "Sapevo che sarebbe finita così"

"Non fare tardi che domani ci alleniamo, Charles" mi raccomanda Andrea.

"Ci alleniamo di pomeriggio!" esclamo, suscitando le risate degli altri.

"Ci vediamo, ragazzi. Buona serata" dico, salutandoli con la mano e avviandomi verso l'uscita.

"Che ne dici se andiamo a casa mia?" chiedo ad Alice, che nel frattempo si è appoggiata ad un muretto.

"Per me va bene. Hai la macchina?" mi chiede, facendomi ridere. Un pilota di Formula Uno senza macchina, sarebbe alquanto divertente. Ma evidentemente lei non sa chi sono.

"Sì, ho la macchina" dico solamente.

Lei mi sorride e mi prende di nuovo per mano. "Allora andiamo, no?"

"Andiamo"

Secret - Charles LeclercNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ