Capitolo 23

7.6K 179 20
                                    

Charles' POV

Quando Nicole mi bacia, l'intero mondo intorno a me sparisce, all'istante.

Pensavo che questo momento non sarebbe mai più arrivato, pensavo che non volesse più sapere nulla di me, invece è stata proprio lei ad avvicinarsi a me.

La tengo dai fianchi, rientrando nel piccolo bagno del locale e chiudendo a chiave la porta dietro di me.

Continuiamo a baciarci per minuti interminabili, soffocando dei gemiti e facendo vagare le mani su ogni centimetro dei nostri corpi.

Ci stacchiamo per prendere aria, così approfitto per appoggiare la mia fronte sulla sua. La guardo negli occhi per qualche secondo, poi finalmente trovo il coraggio per parlare. "Niki, tu..." mi lecco le labbra, sospirando "Tu lo vuoi davvero?" le chiedo "Insomma, hai bevuto, non mi sembri molto lucida, non vorrei-"

"Shh" mi sorride timidamente, zittendomi, poi sfiora le mie labbra con le sue. "Non aspetto altro, Charles, da mesi" sussurra "Voglio che tu mi prenda qui" dice, facendomi immediatamente eccitare.

Sospiro, chiudendo gli occhi per un secondo, poi li riapro e subito la prendo per i fianchi, mettendola di fronte al lavandino. Mi posiziono dietro di lei, facendo aderire perfettamente il mio petto alla sua schiena, poi la prendo delicatamente per il collo e la faccio piegare leggermente.

Le alzo il vestito e velocemente le tolgo le mutandine, non curandomi neanche di dove vanno a finire.

Lei ridacchia. "Mi piaci, così..." sussurra.

"Così come?" le chiedo, slacciando la cinta e abbassandomi pantaloni e boxer, in un colpo solo.

"Così... Rude" dice decisa, facendomi sorridere.

Tiro fuori un preservativo dal portafoglio, e dopo averlo indossato, entro in lei con un colpo deciso, facendola gemere.

"Così, Charles, sì" dice, quasi urlando.

"Non gridare, piccola, o ci farai scoprire" sussurro nel suo orecchio, chinandomi leggermente.

Inizio a muovermi velocemente, impaziente di sentire il suo calore, il suo respiro profondo, i suoi gemiti che mi sono mancati così tanto.

"Charles" geme, socchiudendo la bocca e chiudendo gli occhi.

Sorrido compiaciuto, prima di rallentare un po' il ritmo. Poso le mani sulle sue natiche, prima di stringerle con forza e di lasciare una sculacciata su quella destra.

"Ah, Dio mio" geme lei, muovendosi contro di me "Charles, per favore, voglio di più" dice in un sussurro.

A quelle parole, perdo completamente la testa. Ricomincio a entrare e uscire, con forza, quasi con violenza. Con una mano le tengo i capelli, con l'altra le tengo un fianco, saldamente, come se da un momento all'altro potesse scappare.

Raggiungiamo l'orgasmo insieme, pochi minuti dopo. Restiamo in quella posizione qualche secondo, prima di staccarci, giusto per riprendere fiato.

Si gira a guardarmi, allacciando le braccia al mio collo. Io le cingo la vita e la guardo negli occhi, avvicinando il mio viso al suo, sorridendo.

"Mi sei mancato, Charlie" mi dice, accarezzandomi la nuca.

"Anche tu mi sei mancata" inizio, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Niki, scusami. Sono stato un vero stronzo"

Lei mi sorride lievemente, senza mai staccare gli occhi dai miei. "Lo sei stato, effettivamente"

Sorrido. "Ero geloso. Sono geloso" mi correggo "Ti ricordi a Baku, quando ti ho detto di dimenticarti della nostra conversazione?" chiedo retoricamente. È ovvio che se lo ricordi. È da lì che il nostro rapporto si è rovinato.

Lei, infatti, annuisce.

"Beh, non era vero che "era solo un periodo". Mi ero davvero innamorato di te. Solo che ho avuto paura, tanta paura che tu non ricambiassi, così ho deciso di restare nella mia comfort zone e di non cambiare le cose, anche se poi in realtà ho solo peggiorato il tutto" dico, abbassando lo sguardo. "Ora, però, non mi importa se tu non mi ami. Sei anche fidanzata, voglio dire... Però voglio dirtelo lo stesso, ne sento il bisogno. Sono innamorato di te, Nicole. Follemente, sono cotto a puntino, sono schifosamente, incondizionatamente innamorato di te" confesso, finalmente.

Nel momento in cui pronuncio quelle parole, il mio stomaco si alleggerisce e inizio a provare una strana sensazione di felicità e serenità.

Lei mi guarda, con la bocca quasi spalancata.

"Ti prego, Niki, dimmi qualcosa. Qualunque cosa" sussurro.

"Charles, io..." inizia, inumidendosi le labbra "Anch'io sono innamorata di te. Ho provato, con tutte le mie forze, a dimenticarmi di te, ad accantonarti, a non pensarti. Ci ero anche riuscita, quando ho conosciuto Luca. Ma lui, o tutti gli altri, non sono come te. Dio, non lo sono neanche lontanamente. Ogni volta che la mia mente viaggia, tu sei l'unica persona a cui penso. Sei tu, Charles, sei sempre stato tu e solo tu" dice, con gli occhi lucidi.

Le nostre labbra si uniscono di nuovo in un bacio dolce, lento, pieno di amore. È un bacio che contiene cose non dette, sentimenti tenuti nascosti per troppo tempo.

"Charles, io penso che ora dovremmo andare. Siamo qui dentro da un sacco" dice.

Annuisco. "Hai ragione. Usciamo separati, ok?"

"Sì. Esco prima io. Vado a cercare Carlos, devo raccontargli tutto questo, se per te non è un problema. Gli tengo tutto nascosto da mesi, non è giusto..." mi spiega.

"In realtà, sono l'ultimo che può negarti di andare a confidarti con un amico" ammetto.

Lei mi guarda con aria interrogativa. "Che vuoi dire?"

Mi gratto la nuca e sorrido, un po' imbarazzato. "Ho detto di noi ad Andrea molto, molto tempo fa"

Lei alza lo sguardo e sgrana gli occhi, portandosi una mano tra i capelli.

"Charles, che vergogna, oh mio Dio!" esclama, facendomi ridacchiare.

"Scusa, piccola. Avevo bisogno di sfogarmi" mi giustifico.

Lei mi guarda male, facendo diventare i suoi occhi due fessure. "Sapeva tutto tutto?" chiede, sempre più imbarazzata.

Annuisco, colpevole. "Non gli ho raccontato di quando mi hai fatto un pompino nel tuo ufficio, però" confesso.

Lei arrossisce di colpo, sgranando nuovamente gli occhi. "Charles!" esclama "Maledetto! So che glielo hai raccontato! Come potresti resistere?" esclama, trattenendo una risata.

Rido anch'io, alzando le mani. "Ok, ok. Mi hai beccato. Mi perdoni?" le chiedo, tornando serio ad avvicinare le mie labbra alle sue.

"Ti perdono, ruffiano" sussurra, baciandomi subito dopo.

Dio, se questo è un sogno, vi prego, non svegliatemi!

Secret - Charles LeclercWhere stories live. Discover now