Capitolo 35

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Monaco, dicembre 2027

Io e Charles stiamo insieme da quattro anni ormai, ma non è stato tutto rose e fiori, devo ammetterlo. I primi mesi li abbiamo passati a nasconderci da chiunque - gli unici a conoscenza della nostra relazione erano Carlos, Andrea e Giorgia, la mia migliore amica -, ma quando ci siamo resi conto di quanto realmente fosse difficile stare insieme in quel modo, abbiamo iniziato a valutare l'opzione di dirlo al mondo intero, a cominciare dal nostro ambiente lavorativo.

I capi non l'hanno presa affatto male, anzi. Ci hanno però ovviamente raccomandato di prestare molta attenzione a non far interferire le nostre questioni private con quelle della Scuderia. È sempre andato tutto liscio come l'olio, sotto questo punto di vista: possiamo litigare anche per giorni, ma nel momento in cui indossiamo le divise ed usciamo di casa, non esistono più discussioni, liti o rancore.

Due anni fa mi sono trasferita da Charles, a Monaco. Abbiamo deciso di tenere anche casa mia a Maranello, per comodità, ma ufficialmente il suo appartamento è casa nostra. Anche sotto questo aspetto, il primo periodo è stato strano e caotico: ci siamo dovuti abituare a nuove consuetudini, alla presenza costante dell'altra persona, a nuove circostanze. Dopo poco tempo, però, abbiamo trovato il nostro ritmo e abbiamo iniziato ad andare sempre d'amore e d'accordo.

Se guardo indietro e ripenso a tutta la mia storia con Charles, sorrido. Ne abbiamo passate veramente tante, ma rifarei tutto da capo se avessi la certezza di avere sempre lo stesso lieto fine: noi due, insieme, felici.

"Amore, ti va la pizza stasera?" gli chiedo distrattamente, mentre finisco di compilare dei moduli.

"Certo, mi va sempre la pizza" sorride mentre viene verso di me. Mi appoggia le mani sulle spalle e inizia a massaggiarle, poi si china sul mio collo e lascia dei baci umidi. "Perché non andiamo un po' di là?" mormora contro la mia pelle.

Io ridacchio. "Mi fai il solletico, così!" esclamo, girandomi a guardarlo. "Mi piacerebbe tanto, Charlie, ma ora devo assolutamente finire con questi file, così li mando a Silvia"

Lui annuisce. "Non pensare di averla scampata, però" afferma, facendomi sorridere. "Ti dispiace se vado a giocare a padel con Andrea, allora?" mi chiede, mentre armeggia con il cellulare.

Scuoto la testa. "Certo che no, vai pure. Magari mentre torni puoi anche fermarti a prendere le pizze, che ne dici?"

"Certo" mi lascia un bacio sulla fronte e posa il telefono sul tavolo accanto a me, dirigendosi verso il bagno.

Circa dieci minuti dopo, si presenta di nuovo davanti a me, pronto per uscire, con il borsone in spalla. "Ci vediamo dopo, amore" mi saluta.

"A dopo, Charlie" gli sorrido.

Passa circa un quarto d'ora quando mi accorgo che Charles ha lasciato il telefono a casa.

Prendo il mio e scorro la rubrica finché non trovo il nome di Andrea e lo chiamo.

"Nicole!" mi saluta. "Dimmi, che succede?"

"Ciao, Andre. Volevo solo chiederti di dire a Charles che si è dimenticato qui a casa il telefono" gli spiego "Il solito sbadato" commento poi.

Andrea non risponde subito. "Andre? Mi senti?"

"Sì, sì, ti sento. Solo che Charles non è qui con me" dice.

Aggrotto le sopracciglia e guardo l'orologio. "È uscito un quarto d'ora fa, com'è possibile che non sia ancora arrivato al circolo?" gli chiedo, iniziando a preoccuparmi.

"Circolo? Ma di che parli, Nik? Io sto facendo la spesa" dice Andrea, confuso.

A questo punto non capisco proprio più nulla. "Non dovevate giocare a padel insieme, ora?"

Andrea risponde dopo un paio di secondi di incertezza. "No, non mi ha det-"

"Ci sentiamo, Andre, grazie" lo interrompo prima di riagganciare, in preda al panico.

Non ho nemmeno il tempo di premere il tasto rosso, che il telefono di Charles si illumina e mostra un messaggio. Dopo qualche secondo di esitazione, lo prendo in mano e punto gli occhi sullo schermo.

Miriam

Chi cazzo è Miriam?

"Ma dove sei finito, Charles? Ti sto aspettando, non vedo l'ora di vederti"

Chiudo gli occhi mentre inizio a sentirli pizzicare. Il respiro si fa pesante. Le gambe e le mani tremano. Mi sento un macigno sul petto.

Mi rifiuto di credere a quello che adesso sto pensando. Charles non mi sta davvero tradendo. Non può essere vero.

Il mio Charles non lo farebbe mai. Lui è dolce, è premuroso, mi riempie di attenzioni, di regali.

Lui ha occhi solo per me, lo dice sempre. Andiamo a cena dalla sua famiglia, dalla mia. Dai suoi amici, dalle mie amiche.

Facciamo l'amore, cuciniamo insieme, lavoriamo insieme, andiamo a ballare insieme.

Ridiamo e scherziamo in continuazione, parliamo di mille argomenti diversi. Litighiamo, sì, ma facciamo sempre pace e non andiamo mai a dormire l'uno arrabbiato con l'altra.

Viaggiamo, ascoltiamo la musica, cantiamo.

Com'è possibile che io non mi sia accorta di nulla? Come può fare finta di nulla, come può dire di amarmi mentre ha un'altra?

Le lacrime iniziano a scendere copiose sul mio viso e ben presto inizio a singhiozzare. Mi porto le mani prima sul viso, poi tra i capelli. Inizio a disperarmi, a piangere ogni lacrima che ho in corpo.

Riprendo in mano il telefono di Charles e apro la chat con questa Miriam. Nessun messaggio, a parte quello che è appena arrivato.

Ovviamente, cancella le chat. Chissà da quanto manda avanti questa storia, questo stronzo.

Da quel momento, mille pensieri iniziano a passare nella mia mente. Sarà la prima volta? La seconda? Saranno andati a letto insieme o si saranno solo baciati? Avrà avuto qualche altra donna durante tutti questi anni?

Mentre cerco di non far esplodere la mia testa, sento la chiave girare nella toppa della porta. Solo Charles, oltre me, ha le chiavi dell'appartamento.

Mi giro a guardare nella sua direzione, ma lui non alza subito lo sguardo. "Amore, che stupido, ho dimenticato il telefono qui!" esclama ridendo e venendo verso di me.

Quando alza la testa e punta gli occhi nei miei, si accorge che qualcosa non va. "Ehi, amore, ma che succede? Perché piangi?" mi chiede, mentre si avvicina e tenta di toccarmi una guancia.

Io mi scanso immediatamente, allontanandomi. Prendo il suo cellulare e apro di nuovo quel maledetto messaggio, poi lo giro verso di lui. "Che cazzo significa questo?"

Secret - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora