Capitolo 32

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Nicole's POV

Quando guardo l'ora e mi accorgo che sono appena le 9:30, sbuffo: ho già rifatto il letto, pulito e sistemato casa, quindi ora non so proprio che fare. Forse dovrei smetterla di alzarmi così presto.

Prendo il telefono e decido di chiamare Carlos, che risponde quasi subito. "Buongiorno, chica"

"Buongiorno a te. Sei di buon umore?" chiedo ridacchiando.

"In effetti, sì. Che volevi dirmi?"

"Ti va un caffè da qualche parte? Mi sto annoiando" mi lamento.

Lo sento ridere dall'altra parte del telefono. "Sono appena le 9:30 e ti stai già annoiando?"

"Insomma? Ti va o no?" chiedo ancora, impaziente.

"Mi va. Solo che tra poco devo vedermi con Charles" dice.

Sussulto quando sento il suo nome. "Ah, va bene, non preoccuparti"

"Se vuoi possiamo pranzare insieme, prima che vada ad allenarmi" mi propone.

"Certo, va bene"

"Ti passo a prendere all'una e mezza, ok?" mi chiede.

"Perfetto. Grazie, Carlito" dico, con voce dolce.

"Di niente, Nik"

                                 —————

Charles' POV

"Niente da fare, sarai sempre più puntuale di me" dico a Carlos quando arrivo nel bar in cui ci siamo dati appuntamento, trovandolo già lì.

Lui ride e poi si alza per salutarmi. "Che vuoi farci?"

Ordiniamo due caffè e ci sediamo di nuovo al tavolo, mentre li aspettiamo.

"Allora? Di che volevi parlarmi?" mi chiede lui, guardandomi.

"Ieri sera è successa una cosa, Carlos, e ho bisogno di sfogarmi con te, anche se forse non sei la persona più adatta per parlare di lei" sussurro.

"Lei?" aggrotta le sopracciglia "Intendi Alice?"

Scuoto la testa e Carlos sbarra gli occhi; ovviamente ha già capito. "Non dirmi che avete fatto sesso ieri sera alla cena, ti prego" dice, quasi supplicandomi. "Nel caso comunque siete stati molti indiscreti, non mi sono accorto di nulla" aggiunge, sussurrando.

"No, no, ma che dici! Io e Nicole non abbiamo fatto nulla, ieri. Abbiamo a malapena parlato" esclamo.

"Ok, bene, allora racconta" mi incita.

"Ieri sera, quando siamo andati via dalla cena, io e Alice stavamo per fare sesso. Andava tutto bene, solo che poi l'ho chiamata Nicole" racconto.

"Tu COSA?" urla lui, facendo girare delle persone a guardarci.

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. "Dio, Carlos, c'era proprio bisogno?"

"Ma tu ti rendi conto di quello che mi stai raccontando?!" esclama lui.

"Comunque, Alice si è incazzata e mi ha lasciato. E io mi sento una merda, non solo per lei, ma anche per Nicole. Dio, rivederla ieri sera mi ha fatto un effetto stranissimo..."

"Non mi avevi detto che l'avevi dimenticata e che con Alice era tutto perfetto?" mi chiede, alzando le braccia.

"Pensavo fosse così..." sussurro, passandomi una mano sulla faccia.

Carlos mi mette una mano sulla spalla e inizia a parlarmi, guardandomi negli occhi. "Senti, Charles, io te lo dico come se fossi mio fratello. Pensa bene a quello che vuoi, prima di tornare da Nicole, ok? Non dico che lei non abbia sbagliato nulla con te, ma è stata davvero male quando hai iniziato ad uscire con Alice. Stai attento" mi dice.

Io annuisco. "Hai ragione, devo stare attento con lei..." ripeto, quasi come se dovessi tenerlo come promemoria.

Passiamo un altro po' di tempo a chiacchierare e parlare del più e del meno mentre beviamo i nostri caffè, poi ci salutiamo perché entrambi abbiamo degli impegni nel pomeriggio.

—————

Nicole's POV

Quando Carlos viene a prendermi, entrambi stiamo morendo di fame, quindi ci fermiamo al primo ristorante che incontriamo.

"Allora? Che hai fatto stamattina, alla fine?" mi chiede, mangiando del pane.

"Ho approfittato per fare la spesa e uscire a fare un po' di commissioni" alzo le spalle "tu, invece?"

"Ho visto Charles e abbiamo parlato un po'" dice, rimanendo sul vago.

Assottiglio gli occhi e lo fisso per qualche secondo. "Carlos? Perché continui a nascondermi le cose, se sai che tanto ti scopro sempre?"

"Ma di che parli?" aggrotta le sopracciglia.

"Mi stai dicendo una cavolata, oppure mi stai nascondendo qualcosa. Fai sempre così" dico, alzando le mani.

"Cioè?"

Alzo gli occhi al cielo, sbuffando. "Così" lo indico "Rimani sul vago, non mi guardi..."

Lui mi fissa per qualche secondo, poi cede. "E va bene, è vero, c'è una cosa che so e che tu non sai, però non posso dirtelo" dice di getto.

Io rimango per un attimo a bocca aperta. "Traditore!" dico, puntandogli il dito contro.

Lui mi guarda scuotendo la testa. "Puoi fare o dire tutto quello che vuoi. Non te lo dico. Per il tuo bene"

"Dai, Carlos, ti prego! Si sposano? Lei è incinta?" ipotizzo, strabuzzando gli occhi e sistemandomi sulla sedia.

"Ma smettila, sembri una pazza. Non è niente di tutto ciò, ma non puoi saperlo lo stesso" dice, categorico.

Il resto del pranzo va avanti tra i miei tentativi di far confessare qualcosa a Carlos e le sue preghiere verso di me per non farmi insistere ancora; comunque, nessuno dei due ottiene quello che vuole, alla fine.

Insiste per pagare lui il pranzo, quindi glielo lascio fare, e subito dopo usciamo dal ristorante per tornare in macchina.

"Buono qui, vero?" mi chiede, riferendosi al ristorante.

Io mi limito ad annuire, incrociando le braccia al petto dopo aver allacciato la cintura.

Lui si gira a guardarmi e sbuffa. "Dio mio, sei una vera rompipalle! Non hai cinque anni, Nicole. Accetta il fatto che non posso dirti questa cosa e smettila. La saprai quando sarà il momento" sbotta infine, mettendo in moto la macchina.

Io roteo gli occhi, poi alzo le mani in segno di resa. "Va bene, Sainz, hai vinto"

Lui alza un sopracciglio. "Da quando esattamente mi chiami per cognome?"

"Da quando sei diventato mio nemico" scherzo, ridendo, prima di girarmi di nuovo verso di lui ed accarezzare il suo braccio. "Scusa se ho insistito, Carlito. È che quando si tratta di lui, impazzisco..." confesso, in un sussurro.

Lui accarezza a sua volta la mia mano con un dito. "Stai tranquilla, Nik, ormai ti conosco" dice, facendo spallucce. "Ora ti porto a casa, che devo allenarmi con Rupert tra poco"

Quando arriviamo davanti casa mia, ci salutiamo velocemente e ci promettiamo di sentirci e vederci presto.

Appena entro in casa, mi butto sul divano e inizio a scorrere i post e le storie su Instagram. Il mio dito non si ferma più e continua a vagare sullo schermo, finché un suono sordo del mio telefono mi fa notare che è arrivato un messaggio.

Alzo lo sguardo verso la tendina delle notifiche per leggere chi l'ha mandato e il cuore mi sale in gola appena vedo il nome: Charles.

"Devo parlarti"

Secret - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora