Capitolo 26

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Charles' POV

Sono due giorni interi che provo a chiamare Nicole per sapere com'è andata con Luca, ma non risponde né alle chiamate né ai messaggi.

Ho provato anche ad andare sotto casa sua, ma non c'è stato verso di farla scendere o di farmi entrare.

Decido di mandarle un altro messaggio. "Senti, io non so che cazzo ti sta passando nella testa, ma devi dirmi se stai bene, almeno"

La sua risposta arriva sorprendentemente qualche minuto dopo. "Sto bene" scrive solo.
È già un passo avanti.

"Ti va se passo da te?" azzardo.

"Ok"

Aggrotto le sopracciglia e scuoto la testa, non capendo più niente: non ha voluto vedermi o parlarmi per giorni, cos'è cambiato ora?

"Hai pranzato?"

"Non ho fame"

"Ma devi mangiare. Passo dal cinese" scrivo velocemente, prima di afferrare le chiavi della macchina e uscire di casa.

—————

Suono al campanello tenendo in mano la busta del ristorante cinese con dentro il pranzo per Nicole.

Dopo un paio di minuti, finalmente mi apre la porta e si lascia vedere dopo questi due giorni infiniti.

Indossa una felpa che le sta decisamente troppo grande grigia ed un paio di pantaloncini da calcio. Ha i capelli raccolti velocemente in una coda, è struccata ed ha due occhiaie spaventose.

"Ciao" mi saluta, prima di tornare sul divano lasciando la porta spalancata per farmi entrare.

La chiudo con una spalla e la raggiungo. Mi siedo accanto a lei e la fisso per qualche secondo, prima di parlarle. "So che mi hai scritto di stare bene, ma a me non sembra proprio" commento.

Fa una smorfia e mi risponde senza neanche guardarmi. "Perché? Che ho che non va?"

"Innanzitutto, hai la felpa con trentacinque gradi" inizio, tenendo il conto con le mani "hai due occhiaie che ti arrivano sotto i piedi e sembra che tu abbia vissuto su questo divano per gli scorsi due giorni" commento.

Lei alza gli occhi al cielo. "Anche se fosse?"

Decido di sorvolare e cambiare argomento. Prendo la busta con il cibo e gliela sventolo davanti agli occhi, fissi sulla televisione e sul programma demenziale che sta guardando.

Lei si gira a guardarmi, infastidita. "Cos'è?"

"Cinese. Te l'avevo detto che ci sarei passato. Ho preso il riso alla cantonese e i ravioli che ti piacciono tanto" la informo.

"Sono quasi le tre, Charles, non pranzerò adesso"

"Invece devi mangiare, muoviti" le ordino quasi, posando tutte le scatole sul tavolo e facendole segno di sedersi.

Lei si alza a malincuore, guardandomi male mentre le passo una forchetta. "Per te non la prendi?"

Scuoto la testa. "Sono le tre, come mi hai fatto notare tu. Ho già mangiato"

Lei sbuffa, prima di aprire una delle scatoline per mangiare un raviolo.

"Allora? Ti piacciono?" le chiedo, guardandola.

Lei annuisce poi prende il cellulare e apre Instagram, iniziando a scorrere le storie e i post.

Segue qualche minuto di silenzio, colmato solo dalle voci delle persone in tv.

"Vuoi parlarmi di com'è andata con Luca?" azzardo, quasi a voce bassa.

Lei scuote la testa. "Non c'è niente da dire"

A quel punto mi alzo e sbatto le mani sul tavolo, facendola girare improvvisamente verso di me. "Mi hai stancato veramente, Nicole. Parla, cazzo, non sei una bambina!" esclamo, alzando la voce.

"Ma mi dici cosa vuoi?" chiede lei, stranita. "Sei tu che sei voluto venire qui, io non ti ho mai detto che avrei voluto parlarti"

"Abbiamo fatto sesso e ci siamo detti di amarci! Dio mio, non ti capisco proprio" dico, esasperato.

"Oh mio Dio, Charles, falla finita di fare continuamente la vittima! Ci siamo per caso fatti qualche promessa, io e te? Mi sono persa qualcosa?" inizia anche lei ad alzare la voce.

"Ma che stai dicendo? Hai detto di essere innamorata di me, di non riuscire a dimenticarmi... Erano tutte parole senza senso?" chiedo, sconcertato.

"Non erano parole senza senso. È che non so se me la sento, ora"

"Non te la senti di fare cosa?"

"Di stare con te" dice, guardandomi negli occhi.

"Io non ti seguo, veramente" sussurro.

"Ho appena confessato al mio ragazzo che l'ho tradito, mi sento una merda, Charles. Scusami, davvero, se non riesco a fare finta di nulla!" urla contro di me.

"Tu sei pazza, Nicole. Sei stata tu a baciare me, sei stata tu a chiedermi di scoparti in quel cazzo di bagno, sei stata tu a dire di amarmi! Non puoi prendertela con me, chiaro? Se hai deciso di tradire il tuo ragazzo, è solamente colpa tua"

Segue qualche secondo di silenzio, poi ricomincio a parlare. "Avevo ragione qualche tempo fa, sai? Tu non sai quello che vuoi. Tu illudi la gente esattamente come hai fatto con Paolo, giochi con le persone e con i loro sentimenti. Sei veramente una stronza" le dico, con rabbia e disprezzo, iniziando a riprendere la mia roba.

Lei mi guarda con gli occhi lucidi. "Charles" mi richiama, piano "Charles, per favore, non andar-"

"Non dirmi quello che devo fare, hai capito? Fai sempre così, tu. Spari a zero contro la gente e poi, quando ti rendi conto di aver esagerato, inizi a chiedere scusa. Beh, ti svelo un segreto. Non è così che funziona la vita, devi regolarti. Mi hai stancato, davvero" concludo, dirigendomi verso la porta.

Lei viene in fretta verso di me, prendendomi con forza per il braccio. "Charles, ti prego, parliamo" piagnucola.

Scuoto la testa, liberandomi dalla sua presa. "Ho detto basta, Nicole. Io non posso stare ai comodi tuoi, ok? Credo proprio che tu abbia bisogno di riflettere su quello che vuoi, con chi lo vuoi, eccetera eccetera" dico, guardandola negli occhi. "Ci vediamo a lavoro, se ti degnerai di presentarti domani" la saluto, aprendo la porta e chiudendomela subito dopo alle spalle, sbattendola.

Esco da casa di Nicole con i nervi a fior di pelle, le mani e le gambe che mi tremano e una voglia assurda di spaccare qualcosa. Ancora una volta, abbiamo discusso per i suoi capricci, per le sue cazzate e per i suoi bisogni. Sono consapevole di essere stato un po' duro con le parole, ma è quello che le serviva per smettere di comportarsi sempre allo stesso modo e per ritrovare un equilibrio con gli altri, e soprattutto con sé stessa.

Secret - Charles LeclercWhere stories live. Discover now