Capitolo 12

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Charles' POV

Da quando, a pranzo, Nicole ed io abbiamo finalmente deciso di lasciarci tutta questa storia alle spalle, non riesco a smettere di sorridere; subito mi è tornato il buonumore.

Questi ultimi giorni senza parlare e senza stare insieme come facevamo sempre sono stati noiosi e devastanti per me: mi mancava e nessun hobby o impegno avrebbe potuto farmi smettere di pensare a lei.

Ora che è tutto ok, però, mi sono decisamente calmato, anche se, a dirla tutta, c'è un argomento che vorrei affrontare al più presto: Paolo.

Lo so, potrò sembrare assillante e pesante, ma ho davvero bisogno di sapere come si stanno evolvendo le cose tra loro due: non possiamo certo continuare a fare sesso se c'è una relazione che non sia di amicizia.

"Capo, posso parlarti?" chiedo piano, facendo alzare la testa di Nicole dai moduli che sta compilando.

"Certo, dimmi" sorride, aspettando che parli.

"No, intendo... da soli" dico, guardando e indicando Isabella e Silvia.

"Ah... certo" risponde, alzandosi dalla sua scrivania e facendomi cenno di uscire dall'ufficio.

Si chiude la porta alle spalle, poi mi guarda. "Che succede?"

"Volevo chiederti una cosa" inizio "so che abbiamo appena sistemato le cose, ma ho davvero bisogno di sapere" la guardo negli occhi, ma lei ruota i suoi e li punta verso il cielo.

"Perché ho l'impressione di aver già capito di cosa vuoi parlarmi?" chiede, stizzita.

Io non rispondo; mi limito a guardarla negli occhi, serio.

"Charles, davvero, rilassati" mi dice.

Io scuoto la testa. "Ho bisogno di sapere cosa c'è tra voi. Non pensi che sia sbagliato continuare a venire a letto con me mentre stai conoscendo lui?" chiedo, ovvio.

"Sì, Charles, se lo stessi conoscendo in quel modo, sarebbe davvero sbagliato. Ma siamo amici, quindi posso fare sesso con chi voglio" afferma, abbassando la voce.

"Con chi voglio"... Dio, che fastidio!

"Quindi con me?" chiedo, facendo un sorriso.

"Volendo..." sussurra, prendendomi in giro, poi torna seria e continua a parlarmi "Charlie, davvero, stai tranquillo. Siamo solamente amici, non stai rovinando nessuna relazione" mi dice, calmandomi.

Sorrido spontaneamente quando sento il nomignolo con cui si è rivolta a me. "Beh? Hai iniziato anche tu ad usare i soprannomi?"

"Forse per qualcuno ho deciso di fare un'eccezione" mi sorride anche lei.

Io scuoto la testa, ridendo, e abbasso lo sguardo. "Niki" la chiamo, piano.

I nostri occhi si incrociano e per qualche secondo entrambi ci paralizziamo, persi in quello sguardo. Presto, però, ci ricordiamo che siamo a lavoro e che chiunque potrebbe vederci, quindi ricomincio a parlare. "Vieni a casa mia, stasera?" le chiedo.

Lei diventa completamente rossa e aspetta qualche secondo prima di rispondere. "Stasera?" ripete.

Annuisco, alzando un sopracciglio. "Che c'è? Hai già un impegno?"

Lei annuisce, piano. "È che Paolo mi ha chies-"

Alzo gli occhi al cielo e do una piccola spallata alla porta. "Cazzo, ma questo sempre in mezzo deve stare?" chiedo, alzando un po' la voce.

Secret - Charles LeclercWhere stories live. Discover now