Capitolo 20

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"Scusa il ritardo, Isa, ma ecco il tuo caffè!" esclamo, posando il bicchierino sulla scrivania della mia collega.

Lei mi sorride e inizia a berlo. "Ti ridò i soldi, dopo"

Io scuoto la testa e le faccio un gesto con la mano, come a dirle di lasciar stare.

"Allora, Nik..." inizia, guardandomi mentre mi siedo alla scrivania "hai tanto da fare, ora?"

La guardo alquanto confusa, poi mi lascio andare sullo schienale della mia sedia e incrocio le braccia al petto. "Cosa c'è, Isa?" le chiedo, quasi studiandola.

"Volevo chiederti una cosa, se non sei troppo impegnata"

"Dimmi pure, ti ascolto mentre compilo dei moduli. A proposito, Silvia me li ha dati anche per te, tieni" concludo, passandoglieli.

Lei li appoggia distrattamente sulla sua scrivania, poi torna a concentrarsi su di me.

"Scusa se te lo chiedo in maniera così diretta, Nik, ma... insomma, che è successo con Charles?" mi chiede, quasi sussurrando l'ultima parte.

Mi irrigidisco non appena sento quella domanda. È venuta a sapere qualcosa? E soprattutto, come? Se è stato Charles, giuro che lo uccido.

Cerco però di mantenere la calma. "Con Charles?" le faccio eco.

Lei annuisce.

Inarco le sopracciglia. "Non è successo nulla con Charles, cosa sarebbe dovuto succedere?" chiedo, facendo la gnorri.

Lei mi fissa per qualche secondo. "Dai, Nik, sei seria? Tutti a lavoro si sono accorti del cambiamento che c'è stato fra voi due" mi spiega.

A quel punto, mi rilasso leggermente. Forse non ha scoperto niente. Non posso fare a meno, però, di continuare a pensare a quello che ho provato prima, al bar, con Charles.

Poso la penna che sto usando e mi giro completamente verso di lei, guardandola per un po' prima di rispondere. "Cambiamento... di che tipo?" chiedo, insistendo ancora un po'.

Lei sbuffa. "Pensi che io sia stupida, signorina? Eravate inseparabili fino a qualche mese fa! Uscivate, mangiavate insieme, scherzavate in continuazione... poi siamo tornati da Baku ed è stato come se, non so... come se foste diventati sconosciuti" dice, di getto.

Che dire? Non avrebbe potuto riassumere la situazione in modo migliore.

Io faccio spallucce. "Non so che dirti, Isa. Non è successo nulla in particolare, ci siamo solo allontanati, tutto qua" taglio corto, girandomi di nuovo verso la mia scrivania.

Lei annuisce, abbassando lo sguardo e mettendo le mani nelle tasche posteriori dei suoi jeans. "Beh, mi dispiace se è andata così, sai?"

Mi limito ad annuire, sospirando. "Doveva andare così" commento.

"Posso confessarti una cosa?" mi chiede, avvicinandosi.

"Certo. Di che si tratta?"

"Per un periodo ho creduto seriamente che voi due steste insieme" ridacchia "insomma, c'era feeling, era evidente! Per non parlare della tensione sessuale che si respirava nelle stanze quando eravate entrambi lì!"

Mi sento avvampare, mentre spalanco gli occhi ascoltando quelle parole. "Isa, ma che dici?!" esclamo "io e Charles eravamo solo amici, buoni amici, tutto qui"

Lei annuisce, ricomponendosi. "Lo so, lo so, la mia era solo un'impressione..." sospira "Comunque, con Luca come procede? Mi avevi detto che vi siete messi insieme, durante le vacanze, no?"

Io annuisco, sorridendo. "Luca è perfetto, davvero. Stiamo insieme solo da qualche settimana, ma per ora va tutto alla grande" la informo.

Lei mi sorride, compiaciuta. "Sono contenta, Nik, davvero. Te lo meriti!" esclama.

Le sorrido, per ringraziarla. "E tu? Come va con quel ragazzo che mi dicevi l'altro giorno? Edoardo, mi pare?" le chiedo, cercando una conferma da parte sua; sono sempre stata una frana coi nomi.

Lei ride, scuotendo la testa. "Leonardo" mi corregge "Comunque, non so..." sospira.

"Che succede?" le chiedo, inarcando un sopracciglio.

"Stiamo bene insieme, usciamo un sacco, ridiamo, parliamo di un sacco di cose... Ma ormai sono un paio di mesi che ci vediamo e... sì, insomma, non abbiamo ancora..." lascia la frase in sospeso, alzando lo sguardo su di me.

Sgrano gli occhi appena capisco a cosa si riferisce. "Due mesi? È già così tanto?" le chiedo.

Lei annuisce. "Non so perché non ci abbia ancora provato... magari non gli piaccio abbastanza?" ipotizza.

Io scuoto la testa. "Ma no, Isa. Vedrai che un motivo c'è, di sicuro. Forse è solo un po' all'antica" le suggerisco, facendola sorridere.

"Dovrei parlarci, secondo te?" mi chiede.

"Non saprei. Potresti provare a fare tu, il primo passo. Vedi come reagisce, no?"

Lei annuisce, poco convinta. "Ci proverò. Spero di averne il coraggio" confessa "Grazie, Nik" viene ad abbracciarmi, velocemente "E scusami se sono stata troppo invadente, prima, chiedendoti di Charles"

Io scuoto la testa, abbozzando un sorriso. "È tutto ok! Non preoccuparti"

                                  —————

La sera torno a casa stanca morta. Il primo giorno di lavoro è sempre così, dopotutto.

Non ho minimamente voglia di cucinare, quindi preparo una piadina al volo e decido di mangiarla direttamente sul divano, mentre cerco un film da mettere come sottofondo.

Improvvisamente, vedo il cellulare illuminarsi. Lo afferro, masticando la piadina, e leggo il messaggio che Luca mi ha appena mandato: "Posso chiamarti?"

Sorrido leggendo quelle parole, e decido di telefonargli io, senza rispondergli al messaggio.

Lui risponde al primo squillo. "Ehi"

"Ciao" lo saluto, con tono dolce.

"Allora, com'è andata oggi a lavoro?" mi chiede.

Io sospiro. "Bene, ma sono stanca, davvero tanto" mi lamento "A te, invece?"

Lui ridacchia. "Più o meno lo stesso. Il mio capo mi ha affidato un'altra campagna, ma per ora non ho molte idee" mi spiega.

Luca è un pubblicitario. Ha studiato marketing, laureandosi a pieni voti, e ha finito anche il suo master due anni fa, quando lui, di anni ne aveva appena 24.

"Stai tranquillo, sei bravo. Riuscirai a fare qualcosa di straordinario, ne sono sicura" lo rassicuro.

"Grazie, bimba. Ora devo andare. Ci sentiamo più tardi, ok? E ovviamente ci vediamo domani" mi dice.

"Certo, a dopo" sorrido, chiudendo la chiamata e tornando a mangiare la mia piadina.

Mentre finisco di cenare, mi incanto e inizio a pensare, fissando un punto nel muro. Rifletto su Luca, su quanto la nostra relazione mi renda felice e su quanto tutto quello che ci ha portati a stasera insieme sia stato inaspettato, per me.

Allora stesso tempo, però, non riesco a non pensare a Charles. Sono furiosa con me stessa per non essere ancora riuscita, in tutta la giornata, a togliermi dalla testa quel nostro sguardo. Dio, proprio non mi capisco.

Per tutta la pausa estiva, non ho mai pensato a lui, mi sono goduta Luca, il mare, il divertimento. Ora, invece, è come se rivederlo avesse riportato a galla mille ricordi, scene, emozioni.

Maledetto, Charles, perché riesci a rovinare tutto anche quando non ci sei?

Secret - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora