Capitolo 4

3.5K 234 2
                                    

Non ho mai avuto problemi per mangiare qualcosa o sentirne l'odore, ma oggi ho lo stomaco chiuso, e appena entro in mensa mi viene la nausea. Brutto segno.
Credo sia per la mancanza della cucina dello chef della casa. O per l'odore di fritto che aleggia per tutta la sala.
Mi fermo sulla soglia e guardo in silenzio Jack che si avvicina a un tavolo dove stanno altri AS ma, prima di sedersi, come se avesse notato che lo sto fissando sull'entrata, si volta e ricambia lo sguardo. Sospira e si avvicina a me, che fra l'altro sto per vomitare per l'odore. Credo di aver trattenuto troppo a lungo la mia ansia per essere qui, di solito l'odore di frittura mi rilassa... significa che qualcuno ha cucinato patatine fritte, ed è sempre una cosa positiva. Ma non in questo caso...
-Hai bisogno che ti presenti alla corte, Stark?- chiede Jack guardandomi e alzando un sopracciglio. Che impertinente. E poi, non vede che sto male? Insomma, sono una così brava attrice che non dimostro la mia cattiva salute? Credo di essere pure più pallida di un fantasma! Boh...
Io lo guardo e non rispondo, anzi, mormoro un "devo andare" ed esco dalla mensa correndo e cercando disperatamente un bagno. Quello di camera mia! Devo solo ricordarmi dove si trova.
Dopo aver svoltato svariati corridoi alla fine la trovo e mi ci butto dentro a capofitto. Apro la porta, apro quella del bagno e, senza curarmi di chiudere la porta, vomito.
Dopo circa cinque minuti che sono bloccata a fissare ipnotizzata il water con i capelli raccolti alla meglio in una crocchia improvvisata, sento la porta sbattere e una mano che prima mi accarezza la schiena, e che poi mi aiuta a rialzarmi. Sto tremando come una foglia, e senza curarmi di chi è, mi stringo forte a questa persona, un ragazzo credo.
-Cavolo, se il primo giorno ti fa così tanta ansia... Comunque, sicura di stare bene?- chiede una voce familiare. Jack. Oh cavolo. Che figura. Ma la voce sembra gentile... Credo.
Scuoto la testa. -Penso di aver vomitato anche l'anima.- mormoro tremante. Non vorrei stare in queste condizioni, sopratutto con un Rogers. Per fortuna che la prima impressione è quella che conta.
-Vieni, ti porto in infermeria- dice lui prendendomi in braccio. Io metto le braccia attorno al suo collo per sorreggermi ma scuoto debolmente la testa. -No... Non portarmi in infermeria...- biascico piano -va bene se mi riporti in camera.-
E stranamente lui lo fa. Prima mi rivolge un sorriso tenero, e poi apre la porta della mia camera e mi fa stendere sul mio letto, si sposta e mi guarda in silenzio.
-Cosa c'è?- chiedo debolmente -Ho qualcosa in faccia? Ti faccio così schifo?
-No.- risponde e continua a guardarmi con quel suo sguardo dolce. -Solo... Cerca di riposare e evita di ammazzarti mentre sono a cena, okay?- continua poi con il primo sorriso che gli vedo fare. Io annuisco e lo guardo, con gli occhi socchiusi. -Ti voglio pronta qua fuori alle 8 in punto.
Io sospiro:-Mai mollare eh?- accenno a un minuscolo sorriso e poi chiudo gli occhi -Buonanotte, Jack- mormoro.
-Buonanotte, Cathy- risponde lui, accarezzandomi una guancia. Poi esce dalla stanza chiudendo la porta, e lasciandomi sola.
Non capisco perchè abbia cominciato a vomitare proprio la prima sera all'Accademia. In questo momento capisco che vorrei soltanto stare nella mia stanza alla Stark Tower, magari con un morbido pigiama blu notte, a pensare ad altro. Invece sono su un letto duro e scomodo, non posso muovermi perchè mi sento lo stomaco in subbuglio, sono ancora vestita con ciò che ho indossato per la cena e in bocca ho ancora il gusto schifoso del vomito. E per la prima volta in vita mia piango, piango perché mi manca casa mia, mia madre, New York, JARVIS e persino mio padre.
Non pensavo che l'avrei mai detto, probabilmente è solo uno svarione dovuto alla debolezza del momento.
Dopo un'ora mi addormento, pensando a cosa mi dovrò inventare domani per rimanere sveglia durante l'allenamento.
O per saltarlo...

S.H.I.E.L.D. Un Nuovo InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora