Capitolo 24

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In Aula Magna c'è tantissima gente. Pensavo che fosse solo una stupida cerimonia di noi novellini, e invece noto subito il direttore Coulson e sua moglie, l'agente May, poi noto qualche agente che riconosco dalle foto, come Bobbi Morse e Launce Hunter, e... Vedo gli Avengers della famosa battaglia di New York. Ci sono tutti: Bruce Banner, Clint Barton che tiene per mano Natasha Romanoff, Thor, Steve Rogers che è... uguale a Jack, e infine... Tony Stark, mio padre.
Li guardo e penso a cosa fare: o vado da loro, saluto i miei e chiedo informazioni, o vado dai miei amici a parlare.
Dopo una frazione di secondo quasi involontariamente cammino verso gli Avengers e vado verso mia madre, che è vicina a mio padre.
-Ehi...- comincio io, ma lei non mi lascia finire che mi abbraccia stretta e mormora nel mio orecchio una cosa molto simile a un "mi dispiace".
Io ricambio leggermente l'abbraccio e dico:-Sto bene, mamma.
Non è vero. Sto malissimo, faccio incubi, non riesco a dormire, mangio appena, ho sempre voglia di piangere e mi viene da vomitare ventiquattr'ore su ventiquattro. Questa parte decido di ometterla per evitare che si preoccupi troppo.
-Catherine...- dice Tony mentre mi stacco dall'abbraccio di mia madre e mi volto verso di lui.
-Ciao, papà.- replico un po' atona e lo guardo negli occhi.
-Tutto bene?- chiede un po' incerto e si gratta la nuca. Tutto normale.
Annuisco e cerco di sorridere, ma penso che mi venga fuori una smorfia molto simile al dolore che a un sorriso, perchè vedo che Captain America mi sta guardando aspettando educatamente il suo turno.
Allora mi giro e aspetto che lui parli. È troppo simile a lui, non riesco a guardarlo senza che delle lacrime comincino a formarsi dentro i miei occhi, così guardo oltre a lui, verso Clint e Natasha. Non posso ricominciare, non posso riaprire le cascate dei miei occhi.
-Vorrei scusarmi per quel che è successo con mio figlio.- parte Steve, -Non ne sapevo assolutamente nulla e me ne assumo la colpa. Dopotutto lui ha detto che lo faceva per non stare alle mie regole e...
-Non è colpa sua, signore.- lo interrompo io.
-Ti prego, dammi del tu.- replica.
Io annuisco. -Non è colpa tua.- dico allora. -Jack- fatico ancora a dire il suo nome -ha fatto tutto di testa sua, ed è stata solo colpa sua. Non devi scusarti per nulla. Non sono arrabbiata con nessuno, nemmeno con lui, sono solo... tremendamente delusa. Ma non ti preoccupare, lo so che non c'entri niente.
Lui allora annuisce. -Se lo vedrai mai... Digli che mi dispiace di avergli impartito certe regole okay?
Ora sono io ad annuire, e questa scena mi sa tanto di Percy Jackson, un libro che avevo letto tempo fa.
Poi saluto e conosco velocemente gli altri membri degli Avengers e, sentendo Maria Hill che comincia a parlare vado a sedermi vicino a Miles da una parte che mi stringe la mano, e dall'altra Annah Banner che mi sorride un po' incoraggiante.
Poi comincia la cerimonia.

S.H.I.E.L.D. Un Nuovo InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora