29.

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Future's Drop.

La porta d'ingresso sbattè forte. Nel medesimo istante, sia Magnus che Simon alzarono lo sguardo. Erano rimasti a parlare di quella spiacevole situazione, alla ricerca di una valida idea, ma erano giunti alla deludente conclusione che, sino a che Theresa fosse rimasta con loro, non avrebbero potuto fare nulla. E, a questo proposito, sorgeva un altro drammatico dubbio;  quando, esattamente, Tessa avrebbe deciso che era il caso di andarsene? Il riccio aveva supposto nel lasso di pochi giorni, ma lo stregone aveva ostentato un'espressione diffidente in tutta risposta; conosceva la strega da parecchio tempo, ed era stato al suo fianco per interi anni. E l'aveva vista innamorarsi ed amare. Ed era probabilmente questo ultimo dettaglio a spaventarlo oltre l'inverosimile. Perché, semplicemente, sapeva quanto avesse amato Will, e quanto avesse faticato ad accettare la sua morte. Ricordava ancora quante lacrime aveva versato, così come tutte quelle  grida che aveva lasciato spirare dalle proprie labbra per disperazione.  Magnus ricordava con disarmante nitidezza il viso invecchiato di quello che era stato uno dei suoi migliori amici, ed ancora meglio il volto bello e rude che aveva avuto in gioventù. E ricordava tutti quei sottilissimi fili argentei che gli erano calzati sul capo, e gli occhi che, da azzurro intenso, erano diventati sempre più chiari. Non era stata una morte triste, però.
Sempre che ne esistessero di felici.
Comunque fosse, il moro era certo che la ragazza avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di raggiungere nuovamente William. Ne era completamente sicuro.
Si voltarono -Magnus e Simon- all'unisono verso la porta poco distante. Le loro labbra si chiusero altrettanto in fretta; ogni pensiero o parola, riguardante Clary e dove si trovasse, svanì. Rimasero avvolti dal più completo silenzio, mentre per il corridoio adiacente avanzavano brevi, eleganti passi.
-Sono tornata!- la voce squillante della mora pareva gioviale e tranquilla. Probabilmente non era accaduto niente, si disse Magnus. Probabilmente era solamente andata a fare la spesa, come una ragazza normale. Lo stregone sfoderò un leggero sorriso di convenienza. Arricciò le proprie labbra sottili e socchiuse gli occhi. Camminò dunque sino alla ragazza e, una volta accostatolesi, la abbracciò.
-Finalmente sei tornata, Tessa!- le disse sollevato. La allontanò da sé e cercò quel suo splendido sguardo argenteo -Hai trovato il mio formaggio dietetico, vero?-
La strega annuì, mentre il suo cervello si perdeva a ragionare; colui che aveva di fronte era sempre il solito Magnus Bane, con la solita espressione gentile ed il solito sguardo intrigante. Poteva non sapere ciò che lei aveva appena scoperto, così come poteva esserne a conoscenza da prima che lei trovasse il bottone.

Ricambiò il sorriso, per poi porgere all'uomo asiatico la busta in plastica bianca ricolma di cibo. Era pesante e rigonfia, e vi era stampato sopra il nome di un discount poco conosciuto.
-Ecco qua, Magnus.- gli disse, mentre lui afferrava la busta -Ho trovato tutto; dal formaggino agli yogurt grechi.-
-Sei un tesoro, davvero- l'uomo si voltò e prese a dirigersi verso la cucina. Gli sembrava quasi di essersela cavata, di potere infine sospirare di sincero sollievo, certo che Tessa fosse ancora lontana dal conoscere la verità.
La strega rimase immobile di fronte all'ingresso, tergiversando più del dovuto con il cappotto, in attesa solo che di una persona. Sentiva dei vocii in sottofondo; non ne capiva le parole, ma sapeva che si trattava di due persone, una delle quali era ovviamente Bane. Infine il silenzio si propagò nell'altra stanza, spezzato solamente da alcuni rumori di sportelli e stoviglie. Pochi secondi dopo, di fronte alla bella immortale, apparve Simon. Sembrava tranquillo, con le maniche della felpa allacciate in vita ed una tipica t-shirt con stampe indosso. I capelli ricci gli conferivano un aspetto deliziosamente trasandato, e gli occhiali gli calzavano sul naso un po' troppo in basso. Con la punta dell'indice destro, se li sistemò.
-Simon, vai via?- domandò la strega, sfoderando un sorriso falso e tagliente. Nel suo cervello stava iniziando ad aleggiare una spietata accusa, una vocetta che le gridava lo stai usando!, ma non vi diede peso per nulla. Il giovane alzò il viso, le sorrise ed annuì. Era straordinariamente innocente, ed altrettanto ingenuo.
-Novità riguardo Clary?- incalzò ancora Theresa, sfilandosi il cappotto pesante e sistemandolo sull'attaccapanni elegante di Magnus, tutto decorato da ghirigori dorati. Il riccio negò, superandola e raggiungendo la porta.
-E l'anello?-
E  Simon non trovò la forza di replicare. Sentì un colpo forte rallentargli il cuore e, per qualche istante, credette che lei lo avesse colpito. Solo dopo si rese conto che, semplicemente, era shock. Tessa li aveva scoperti. Cazzo.
Strinse la presa attorno al pomello, laccato di uno smalto dorato, in modo forsennato. Sentiva il palmo della mano sudaticcio, e deglutì a vuoto, incapace di fare altro. Il tempo parve rallentare, ed il ragazzo si disse che, forse, stava solo sognando. Perché non era possibile agitarsi così tanto in così poco tempo... giusto?
Magnus. Devo parlare con Magnus.
Ma tra lui e lo stregone vi era di mezzo Theresa. Si voltò, e cercò lo sguardo della ragazza. Era bella e tranquilla, con l'espressione pacata e gli occhi argentei brillanti di eccitazione.  L'aveva in pugno, era molto più forte di lui, ed ogni tentativo di mentirle sarebbe risultato terribilmente vano.
-Cosa vorresti fare con l'anello?- le domandò quindi, con voce ferma e furiosa. La strega corrugò la fronte, certa di non avere ben capito. Da giorni si ostinavano a fermarla, ed il riccio non ne conosceva neppure la ragione? La mente prese a riflettere ed elaborare; avrebbe potuto sfruttare quel dettaglio a proprio vantaggio. Sarebbe stato perfetto. Incalzò il proprio sorriso e parlò;
-Magnus non te lo ha detto?- la voce era bassa e provocatoria, e Simon sentì di essere sul punto di affrontare una prova per nulla semplice. Il fatto era che Tessa, con quel suo viso dai tratti delicati e la gentilezza sempre sfoderata,  non le era mai davvero parsa paragonabile ad un nemico. L'amico stregone, però, era di tutt'altro avviso. Simon negò con il capo, scuotendo i ricci ampi.
-Il motivo per cui mi prodigo tanto per raggiungere Clary è molto più nobile di quanto Bane ti abbia probabilmente fatto credere.- mormorò la mora -Io so cosa Clarissa potrebbe trovare in quell'epoca. Io l'ho vissuta. Ricordalo.- e, una volta detto questo, Theresa aprì la porta al ragazzo, permettendogli infine di fuggire da quelle quattro mura. Poteva vedere il suo viso allarmato oltre i ricci fitti, e lei a stento riusciva a trattenere un sorriso ripieno di orgoglio e meritata vittoria. Tutto si stava volgendo al meglio.
Lo vide superarla ed uscire, senza dire altro. Le fu sufficiente; se ciò che aveva visto nei suoi ricordi erano memorie veritiere, sapeva per certo che avrebbe fatto il possibile per proteggere la migliore amica da un qualsiasi pericolo. Doveva solo aspettare.

Future's Drop. -Goccia di futuro-Where stories live. Discover now