11.

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Future's Drop.

-Non andrai da nessuna parte, Will.-

Le parole di Clarissa erano rimaste sospese nell'aria, immobili e ridondanti. Lei restava ferma di fronte alla porta, con lo sguardo impassibile e le labbra ferme in una linea dritta. Sugli avambracci, scoperti per le maniche larghe, spiccavano i marchi di una vera Nephilim. William, nel vederla, stentava spesso  a crederci; Clarissa era così piccola, e sembrava straordinariamente innocente, eppure era una cacciatrice. Ed era in quei momenti, quando la sua espressione diventava determinata e forte,  che lui realizzava che era tutta realtà, e non una mera menzogna.  E rimaneva inerme di fronte a lei.

Sapeva che non vi era bisogno di spiegare. Sapeva che non avrebbe dovuto giustificare la propria imbarazzante debolezza. Sapeva che lei, in qualche modo, non lo avrebbe biasimato. Non lo avrebbe biasimato, nonostante nella sua mente, fino a pochi secondi prima, fosse vorticata un'idea folle come il suicidio. Non lo avrebbe biasimato, certo, ma non gli avrebbe neppure permesso di portare a termine i propri propositi. Per qualche motivo, William era estremamente sicuro  che Clarissa lo avrebbe salvato. E così fu.

La stretta che il ragazzo, d'improvviso, sentì attorno al proprio polso non era forte o dolorosa. Si trattava di un tocco caldo, leggero come una carezza, che lo esortava  a seguirla. A cui lui cedette.

Clary lo trascinò con sé veloce, il più lontano possibile da quella porta. Lo costrinse a percorrere un'infinità di scale ed un innumerevole numero di corridoi. Sentiva che il ragazzo non opponeva alcuna resistenza e quasi sorrise nel constatarlo. Le risultava semplice muoversi con indosso la veste leggera, molto più comoda del corsetto e delle gonne consuete. Riusciva a correre veloce e a respirare a fondo.  Ed anche William, alle sue spalle, aggrappato alla mano di lei, correva. Ed i passi di entrambi risultavano silenziosi, come quelli di due predatori indomabili intenti a seguire una preda sfuggente. E forse era davvero così. Forse  Will era davvero sul punto di agguantare qualcosa di molto simile alla salvezza -la propria preda-. Di dimenticare quel morboso desiderio di morte.

D'improvviso, il loro passo si arrestò, e sugli occhi del cacciatore si posò un velo caldo e delicato: le mani di Clary. La sentì bisbigliare qualcosa, il fiatone che le spezzava  a tratti la voce. Il ragazzo sorrise. Cosa stavano facendo? Cosa gli stava facendo? Prima di quei pochi giorni, William non aveva mai davvero avuto un'amica a cui potersi mostrare per colui che davvero era; la maledizione glielo aveva impedito a lungo. Con Clarissa, invece, era sempre stato se stesso.

-Tieni gli occhi chiusi.- mormorò improvvisamente  la rossa, sempre oscurandogli la vista con le proprie piccole mani. Lo vide annuire semplicemente, le labbra ancora piegate in un sorriso seducente. -Bene.- disse soddisfatta -E seguimi, d'accordo?-

William annuì di nuovo. La voce di Clary era delicata, e lui poteva quasi immaginarla mentre gli parlava; le espressioni, lo sguardo brillante, le labbra tese in un sorriso allegro. Lo stava salvando e lui nemmeno se ne rendeva conto.

Le mani della rossa si abbassarono, abbandonando il volto  del moro. Come promesso, le palpebre restarono calate, e la giovane,  soddisfatta, gli afferrò nuovamente il polso. Lo condusse quindi lungo un'ultima rampa di scale, sottile e non molto lunga, i gradini che scricchiolavano sotto i piedi di entrambi, in modo quasi assordante. Più volte, a questo proposito, Clary si voltò per constatare che nessuno si fosse svegliato ed avesse preso a seguirli.

Fortunatamente arrivarono sulla cima della gradinata soli, completamente nascosti. La ragazza lasciò infine la presa su William, sorrise e lo esortò ad aprire gli occhi. Lui lo fece.

-Siamo...-

-Nella soffitta.- lo anticipò la rossa, allargando le braccia e contemplando la stanza  soddisfatta. Il cacciatore annuì semplicemente, mentre Clary si sedeva a terra, contro una parete fredda e spoglia. In una mano teneva una piccola stregaluce, probabilmente frettolosamente recuperata da una delle tante lanterne  sistemate nei corridoi, mentre l'altra la teneva contro il petto, sopra una catenella argentata molto sottile. William le si accostò, per poi sedersi. Nessuno dei due parlò per parecchi minuti, e tutta la sensazione di calore e gioia di poco prima, parve lentamente scemare. Per la prima volta, il silenzio a cui stavano facendo fronte, risultava pesante e disgustoso.

Future's Drop. -Goccia di futuro-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora