16 capitolo

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*voce narratrice*
La sera arrivò in fretta, quindi i ragazzi e Elizabeth dovevano prepararsi per fare il prossimo concerto a Mullingar. Fortunatamente si trovava sempre in Irlanda quindi non dovevano partire per andare in un altro paese. Per il momento, perche fra quattro giorni dovranno partire per l'Italia. A Verona, e poi a San Siro.
Verso le 6:30 di sera, iniziarono ad abbiarsi a Mullingar, col pulman. Arrivati, andarono nei loro camerini, dietro le quinte, per vestirsi, pettinarsi eccetera.
Elizabeth' s pov.
Era da due ore che siamo qui dentro, e io mi stavo annoiando a morte.
Già si sentivano le urla delle fan poste appena davanti alla porta. "Papà!" chiamai. Lo vidi venire verso di me con ancora i pantaloni slacciati e la cintura che penzolava. "Si?" chiese. "Ci sono già le vostre fan dietro la porta, dopo come fate a salire sul palco?" chiesi. "Amore, non è che ci mangiano le fan, -ridacchiò- possiamo benissimo passare lo stesso" spiegò. Annuì titubante e mi risedetti a peso morto sul divano di pelle.
"Dobbiamo andare!" esclamò Haz. "Piccolina stai attenta, mi raccomando" disse papà prima di darmi un bacio a fior di labbra. "Divertiti!" gli urlai quando era già arrivato allo stipite della porta.
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"Scusi, Lila" chiamai la direttrice. "Si?" "posso andare fra il pubblico?"
Non c'è la facevo più a vederli attraverso la telecamera, era asfisiante. "Certo piccolina ma stai attenta" mi sorrise.
Sorrisidi ricambio e mi avviai tra la folla. Che chiasso. Cavoli. Mi tappai le orecchie, e iniziai a camminare per lo strettissimo, corridoio. Solo, che non mi ero accorta che davanti a me c' erano dei gradini, quindi inciampai nei miei stessi piedi e caddi col sedere a terra. Imprecai mentalmente. Cercai di tirarmi su con le mani, ma appena poggiai un piede a terra, un dolore atroce si presentò in esso. Strinsi gli occhi e cacciai un piccolo urlo. Quasi tutte le ragazze si girarono verso di me.
Cavoli, che situazione.
"M-ma tu sei la bambina di Zayn!" urlò una allarmando anche tutte le altre. Iniziarono avvicinarsi a me mentre continuavano a urlare che ero la figlia di Zayn. La folla era troppo pesante e mi faceva male anche il piede destro.
"No, attente il piede mi fa male" sussurrai quando iniziarono a muovermelo. "Il piede!" urlai. Che bozzumetre.
Cioè, dio, sono così adorabili, ma se mi fa male il piede cosa cavolo me lo schiacciate?!
"Zayyn!" urlò una ragazza. "Zayn tua figlia è qui!!" urlò ancora. Papà si voltò verso di noi, con sguardo confuso.
Fai che non mi veda. Fai che non mi veda. Continua a cantare papà ,continua a cantare.
Mi ripetevo nella testa.
"Elizabeth?" chiese al microfono. Tutte urlavano ancora di più. Vedevo che papà si stava avvicinando, ma le guardie lo bloccarono. "Non può andare lí, signor Malik" "ma c'è mia figlia!" urlò.
"Papà sto bene!" urlai.
"Ti fa male la caviglia?!" mi urlò mentre cercava inutilmente di spingere laguardia
"Un pò!" dissi.
Zayn 's pov
Vedevo mia figlia fra la folla, si vedeva che era disorientata, e poi teneva il piede alzato come quando un cane si fa male la zampa. Volevo andare a prenderla, ma c'era sto cazzo di fottuto Paul, che mi diceva che non potevo andare tra le fan. "Cazzo spostati!" urlai. Con mia grande sorpesa, triuscí a superarlo, sfuggendogli con un serpente. Arrivai da Elizabeth e la presi in braccio. Ovviamente con difficoltà visto che le fan mi stavano assalendo. Cercai di fare un sorriso forzato, ma non ci riuscì molto. "State lontane da mia figlia!" ringhaiai quando contorse il piede perché glie lo avevano toccato. Ero irritato dal loro comportamento, io le adoro le mie fan, ma quando assillando le persone, no. Soprattutto mia figlia.
La portai sul palco, e la tenni in braccio.
"Papa?" chiese. La guardai. "Scusa, non volevo rovinarti il concerto" disse dispiaciuta, torturandosi le mani. "Amore, non ti devi scusare! Si è vero, ti avevo detto di rimanere nel camerino, ma volevi solo vederci" spiegai. Lei mi sorrise e poi avvolse le sue piccole manine intorno al mio collo. Ricambiai l'abbraccio mentre tutte le fan gridavano cose dolci. "Vuoi cantare?" chiesi. Lei serrò gli occhi "no no no no no!" "cantiamo insieme?" chiesi. "Neanche per sogno!" incrociò le braccia al petto. "Fallo per me.." feci il labbruccio. Lei sbuffò. "E va bene" disse. Sorrisi e misi il microfono fra di noi. Partì la canzone They don't know about us. Ovviamente la sua vocina non si sentiva fra tutte le nostre, però ero contento che era felice. Le sorrisi mentre lei mi guardava, non sapeva tutte le parole della canzone. Risi di gusto. Lei mi seguì poco dopo. "Non me la ricordo!" si giustificò. Sorrisi divertito e iniziai a fare la parte dei miei acuti. Lei mi scrutava, con aria sognante. "Non mi guardare cosi!" esclamai fermando la musica e facendo poi ridere tutti.
*spazio me*
Lo so questo capitolo è corto, ma sono un a freno di idee. Spero non mi odiate per questo ;)
Ciau ciau cicciette :***

Naty_100

Papà, sei speciale per me/Z.M.Where stories live. Discover now