CAPITOLO 18

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POV'S ARABELLA:

Sono un'ipocrita, è questo che mi sto ripetendo ormai da quando sono uscita dalla mia camera per andare in quella che mi era rimasta in testa da quando mi ero sdraiata sul letto.

Insomma quando Mason mi ha fatto quel discorso mi ha fatto ragionare molto sulle mie azioni e su quelle di Alexander. Non si era mai comportato in questo modo con me quindi deve esserci per forza sotto qualcosa che scoprirò in un'altro momento.

Da quando sono uscita dalla mia cameretta non ho fatto altro che pensare a qualsiasi scenario ma adesso sono rimasta bloccata davanti alla porta con un'improvvisa paura che mi blocca. Ho paura che dopo quello che gli ho detto non accetti le mie scuse e che non voglia avermi più tra i piedi.

Oh al diavolo in quel caso ci perde lui quindi o la va o la spacca

Abbassai la maniglia cercando di non fare nessun rumore e molto velocemente entrai nella stanza.
Prima di andare dal protagonista dei miei pensieri mi guardai un po' in giro e il mio sguardo si soffermò su una foto posta sulla sua scrivania.

Per poco non scoppiai a ridere anche se la cosa era molto dolce poiché la foto in questione raffigurava una me mentre dormiva il primo giorno che ci siamo visti sull'aereo. Accanto a quello c'è n'erano altre che raffiguravano anche gli altri miei fratelli.

Stavo per cadere per colpa della sedia che non avevo visto ma fortunatamente riuscii a tenermi in piedi senza fare nessun rumore, così per evitare qualsiasi danno mi avvicinai verso il letto sul quale stava dormendo Alexander.

Come tutti noi aveva un letto matrimoniale così riuscii a sdraiarmi a pancia in sù senza stare troppo attaccata a lui rischiando di svegliarlo, anche se dovevo farlo se volevo scusarmi.

ALEXANDER: come mai sei venuta in camera mia principessa?

Per poco non cadetti dal letto per colpa di quella voce improvvisa, ma grazie a due braccia muscolose che mi avvolgevano la vita questo non accadde.

ARABELLA: scusa se ti ho svegliato Xander ma volevo dirti una cosa

ALEXANDER: tranquilla ero sveglio già da quando sei entrata in camera mia, ma anche se fosse lo avresti fatto quando stavi per cadere

Fece una piccola risata pensando a quella piccola scenetta di prima, ma non me la presi perché questo significava che non era arrabbiato con me, giusto!?

ALEXANDER: comunque cosa volevi dirmi?

ARABELLA: io volevo chiederti scusa per come ti ho parlato oggi, non volevo te lo giuro ma mi sono sentita ferita quando mi hai urlato addosso quelle cose. Poi però Mason mi ha fatto pensare e ho capito che deve esserci un motivo per il quale ti sei comportato in questo modo

ALEXANDER: anche io volevo chiederti scusa per come ti ho parlato, ero nervoso per quello che era successo e ho perso il controllo, hai ragione c'è un motivo per il quale mi sono comportato così però non è il momento adatto per parlarne

ARABELLA: quindi pace?

In risposta Alexander mi avvicinò a lui abbracciandomi con più forza di prima. Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione ma il calore che emanava il suo corpo era talmente piacevole che mi rilassai a tal punto da addormentarmi in pochissimo tempo.

Il mattino successivo venni svegliata dalla luce del sole che entrava dalla finestra aperta, mi rigirai nel letto fino a scontrarmi con il corpo di mio fratello.

ALEXANDER: forza Ara alzati che ci stanno aspettando per fare colazione

ARABELLA: altri 10 min per favore

PRINCESS MAFIAWhere stories live. Discover now