CAPITOLO 49🔴

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POV'S ARABELLA:

incinta

Questa era l'unica parola che mi frullava nella testa

Ero rimasta immobile sul lettino, con uno sguardo sconcertato e il respiro pesante

Credo che a breve mi sarebbe venuto un attacco di panico

James vedendo la mia reazione mi prese le mani nelle sue e dirittò lo sguardo verso il suo

JAMES: non preoccuparti non è niente di così terribile, potrebbe anche non essere vero ci sono delle soie di errore,anche se piccole visto che ho utilizzato l'ecografo, e potrei sbagliarmi

ARABELLA: non è niente di così terribile? Porca puttana James mi hai appena detto che sono incinta, ho un cazzo di bambino dentro la pancia e non dovrei dare di matto?

JAMES: si e ti ho anche detto che potrei sbagliarmi perciò prima di pensare a tutto fai il test di gravidanza

Si allontanò e andò vicino a uno scompartimento dal quale prese il test e me lo mise in mano, invitandomi ad andare in bagno e farlo

5 minuti dopo ci trovammo entrambi in camera mia con la stecca in mano aspettando il risultato

JAMES: se in caso dovesse risultare positivo, e la cosa è molto probabile, cosa pensi di fare

ARABELLA: spero che quella piccola percentuale di errore sia vera

Cominciai a fare avanti e indietro per la stanza presa dall'ansia e dalla paura

Ero troppo giovane, a breve avrei fatto 22 anni e non ero pronta a fare la madre, non sapevo come comportarmi di certo la mia non è un buon modello da seguire

I miei passi vennero bloccati nel momento stesso in cui mio fratello guardò il risultato

Mi guardò con sguardo indecifrabile e poi mi passò il test

Positivo

ARABELLA: merda non è possibile siamo stati sempre attenti a queste cose

misi le mani nei capelli cominciando a tirarli per la disperazione

JAMES: non agitarti, adesso bisogna cercare di capire cosa fare

ARABELLA: non agitarmi dici, ho 22 anni e sono incinta, non so come la prenderà Axel e soprattutto non saprei cosa fare io non posso prendermi tutte quelle responsabilità

JAMES: e quindi cosa vuoi fare, abortire? Non pensi che Axel invece lo voglia tenere e poi puoi sempre imparare non privarti di questo solo perché nostra madre era una vera merda

sospirai affranta, non sapevo che fare dovevo pensare e stare da sola

ARABELLA: ti prego non dirlo a nessuno, voglio aspettare ed elaborare la cosa per questo sto uscendo

Non gli diedi il tempo di rispondere che uscii dalla camera diretta verso il garage

Presi la moto, salii e misi in moto dirigendomi verso il posto che ormai raggiungevo spesso

Quando arrivai lasciai la moto e il casco vicino al cancello, non curandomi di legarla, avevo fretta e quello era l'ultimo dei miei pensieri

Ci misi un po' per trovare la strada giusta, anche se ci andavo spesso questo posto era comunque un labirinto

Alla fine però riuscii ad arrivare a destinazione

MASSIMO ROMANO 13/06/1965 - 8/11/2023 marito,nonno e padre adorato

Questo recitava la lapide che avevo davanti

Mi inginocchiai per terra, appoggiai i fiori che avevo comprato prima di venire qui e cominciai a parlare

PRINCESS MAFIAWhere stories live. Discover now