CAPITOLO 29

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POV'S ARABELLA:

Alla fine Axel dovette farmi uscire di peso dalla macchina, non avevo voglia di rivedere mio padre dopo l'episodio dell'ora di pranzo ma non potevo di certo starmene per sempre dentro alla macchina, quindi recuperai tutta la pazienza e la calma possibile e aprii la porta

Una volta entrata sia io che il ragazzo di fianco a me rimanemmo il silenzio scioccati da quello che ci si stava presentando davanti

Mio nonno era tenuto fermo da due dei suoi figli mentre urlava e minacciava mio padre per non so cosa

Papà invece lo guardava senza dire niente con la faccia più colpevole che potesse avere mentre Alexander,nonna e James si trovavano dietro di lui per evitare che potesse reagire all'improvviso

Gli altri erano sparsi per la stanza con la stessa faccia preoccupata di tutti, non ci stavo capendo niente

MASSIMO: IO TI GIURO ACE CHE SE NON LA TROVIAMO ENTRO MEZZANOTTE IO TI UCCIDO, SPERA PER TE CHE NON GLI SIA SUCCESSO NIENTE

ACE: papà diavolo so di aver sbagliato ma ora piantala sono adulto e so vedermela anche da solo

MASSIMO: L'HO VISTO COME TE LA CAVI, HAI UNA FIGLIA CHE NON SI SA DOV'È FINITA, TUA MOGLIE TI HA ABBANDONATO E HAI PROBLEMI NEI GIRI

Merda lo aveva proprio steso, credo che offendere e rinfacciare fosse una dote di famiglia ma per quanto mi piacesse vedere mio padre essere ripagato con la sua stessa moneta volevo che la smettessero di urlare e andarmene in camera mia

ARABELLA: si può sapere cos'è tutto questo casino

Sentendo la mia voce tutti i presenti si girarono a guardarmi, e quando capirono che fossi io spalancarono gli occhi e si precipitarono da me

Il primo a raggiungermi e stringermi in una abbraccio fu Thomas, il quale dopo essersi staccato mi prese per le spalle scuotendomi

THOMAS: porca puttana Arabella non sai quanto ci hai fatto preoccupare si può sapere perché non ci hai avvertito, dove sei stata tutto questo tempo

ARABELLA: Thomas piantala di sbattermi da una parte all'altra, mi dispiace avervi fatto preoccupare ma dovevo uscire e allontanarmi il più possibile. Sono stata tutto il giorno in palestra con Mary e quando stavo tornando Axel mi ha caricata in macchina e portata a casa

Dissi tutto con disinvoltura, ero stanca e dolorante e l'unica cosa che volevo era farmi una doccia e buttarmi sul letto

Ma a quanto pare loro non erano della mia stessa idea visto che ricominciarono a tartassarmi di domande e rimproveri

Stavo per rispondere ma una voce mi bloccò, non volevo sentirla mai più e tanto meno rivedere la persona alla quale apparteneva

ACE: Ara tesoro

Papà aveva il capo basso, non osava guardarmi negli occhi, non lo avevo mai visto in queste condizioni si era sempre presentato come un uomo sicuro di se e pieno di potere che metteva paura solo vederlo invece adesso di quell'uomo non era rimasto niente

ARABELLA: non azzardarti a parlarmi tu per me non sei più niente, da adesso posso ritenermi senza genitori, voglio solo che tu sappia che tutto quello che hai detto mi ha fatto più male di qualsiasi schiaffo quindi se criticavi tanto Martha per essere stata una madre orribile posso consigliarti di pensarlo anche con te stesso

Avevo tenuto per tutto il discorso un tono di voce freddo e distaccato, che aveva sorpreso e fatto sussultare tutti i presenti

Sapevo che quello che avevo appena detto era stato orribile ma lo era stato altrettanto quello che mi aveva detto lui quindi non provavo nessun tipo di pietà

PRINCESS MAFIAWhere stories live. Discover now